blurryface

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Intervista ai Twenty-øne piløts.

Il suo nome è il titolo del vostro album, lo citate in "Stressed Out" e anche sulle vostre bio di Twitter: ma chi è veramente Blurryface?
Tyler: È il nome di un personaggio che rappresenta tutte le nostre insicurezze. È più facile vederle per quello che sono e combatterle se gli dai un nome e un volto. "Blurryface" è un po' un concept album, contiene 14 tracce e ognuna ha le sue caratteristiche che la distinguono dalle altre. Ecco, posso dirti che Blurryface è la visione d'insieme di tutte queste storie.

Si tratta quindi di un disco più intimo e personale rispetto al precedente? E quanto tempo avete impiegato per la stesura?
Tyler: In realtà quando abbiamo scritto "Vessel" non sapevamo se qualcuno l'avrebbe mai ascoltato. Durante la composizione di "Blurryface" invece eravamo pienamente consapevoli di avere un pubblico, quello che ci ha seguiti in tour e ha apprezzato la nostra musica. E nel dialogo con l'altro spesso ci si espone poco, ci si protegge, quindi credo che questo disco sia meno intimo del precedente anche se, ovviamente, tutto quello che scriviamo è sincero, non c'è alcun tipo di finzione. La musica, per me, ha senso solo se è vera e trasparente, altrimenti non avremmo mai scritto nulla.
Josh: La stesura è avvenuta in maniera piuttosto naturale: mentre stavamo portando in giro per il mondo "Vessel" abbiamo sentito la necessità di creare qualcosa di nuovo, quindi non ci siamo mai fermati e detti "ehi, scriviamo del materiale per il nuovo album", è accaduto e basta. Poi ci sono voluti circa due mesi per la registrazione e tutto il resto.

L'amore è un tema molto comune ai giorni nostri ma voi non lo avevate mai trattato nei vostri lavori, poi è arrivata "Tear in My Heart". Come mai?
Tyler: Non ne avevamo mai sentito il bisogno. Personalmente, non avevo mai neanche saputo cosa fosse realmente, avevo avuto soltanto delle storie brevi e non mi sembrava un ottimo punto di partenza. Poi ho incontrato una persona meravigliosa che ha cambiato completamente il mio punto di vista e l'ho sposata.
Josh: E tutte le volte che suoniamo questa canzone, Tyler la pensa e cerca il suo sguardo.
Tyler: Ma quando lei non c'è, dedico a Josh tutte le mie attenzioni, fingo che sia lei [ride].

Siete stati in tour con band come Fall Out Boy e Panic! at the Disco. Questo vi ha in qualche modo influenzati? E che impatto ha avuto la vostra musica sui loro fan?
Tyler: Non ha influenzato il nostro modo di fare musica, però siamo diventati ottimi amici: ci hanno trattato benissimo, noi eravamo soltanto la band di apertura e loro gli headliner ma questa distinzione sembrava non esistere affatto. Ci hanno accettati sin da subito, come band e come persone. C'è sempre stato il rispetto reciproco, e purtroppo non accade spesso in questo ambito.
Josh: Ricordo che una volta Pete Wentz è venuto da noi e ci ha detto: "Quelli là fuori sono i nostri fan, fateli anche vostri". È una bella sfida suonare davanti a persone che probabilmente non sanno nemmeno chi tu sia, devi dare il massimo e sperare di coinvolgerle in qualche modo, però è sempre una grande opportunità.

Durante i concerti tu, Tyler, ti colori il collo e le mani di nero e tu, Josh, utilizzi il rosso per contornare gli occhi, immagino ci sia una ragione.
Tyler: Il rosso degli occhi di Josh è un richiamo a Blurryface, un po' come i suoi capelli [ride]. Il mio nero rappresenta invece le insicurezze di cui parlavamo prima: quello sul collo è il senso di soffocamento, quello sulle mani è il timore che mi assale quando devo mostrare a qualcun altro qualcosa che ho creato, mi preoccupo di quello che potrebbe pensare la gente.
Josh: Il trucco è il nostro modo di rappresentare la battaglia con il personaggio di Blurryface. È parte del processo di preparazione ad un concerto.

Qual è la canzone che preferite suonare dal vivo?
Josh: "Trees" tratta da "Vessel", e tra quelle di "Blurryface" direi "Heavydirtysoul". Scusami, me ne avevi chiesta solo una e io te ne ho dette due [ride].
Tyler: [ci pensa]Credo sia "We Don't Believe What's on TV".

Lo sapevi che..? [completata]Where stories live. Discover now