22 - Ci sono sempre due scelte nella vita

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Ci sono sempre due scelte nella vita:

accettare le condizioni in cui viviamo

o assumersi la responsabilità di cambiarle.

(Denis Waitley)

Avevano appena lasciato Rouen diretti a Calais. Lydie si era appisolata ed Ethan allungò un braccio sul sedile posteriore per afferrare un leggero plaid e coprirla un po'.

Non resistette all'idea di sfiorarle i capelli e accarezzarle una guancia. Sorrise pensando che, se fosse stata sveglia, con buona probabilità gli avrebbe scostato le mani infastidita. Diede una rapida occhiata alla strada, poi guardò di nuovo la ragazza, sfiorandole le labbra con un dito.

«Ethan» bisbigliò mezza addormentata, «sono ancora arrabbiata con te».

«Lo so».

«Non intendo perdonarti tanto facilmente» aggiunse, voltandosi a guardarlo, con gli occhi che faticavano a stare aperti.

«Lydie ho esagerato, però avevo le mie ragioni» disse sapendo, invece, di avere torto marcio.

«Non dire idiozie, per favore» brontolò girandosi di nuovo verso il finestrino e chiudendo gli occhi.

«Mi farò perdonare» si affrettò ad aggiungere, allungando una mano per accarezzarle una gamba.

Lei gliela allontanò con uno schiaffetto.

«Oh, sì che lo farai ma non nel modo che pensi tu» concluse, cercando di riprendere sonno.

Ethan scosse la testa divertito, la coprì meglio con il plaid e ripensò al giorno prima. Aveva rotto il naso a un cameriere e distrutto una stanza d'albergo per futili motivi. Doveva ammettere di avere qualche problema nella gestione di emozioni come la rabbia e la frustrazione. Il fatto era che, fino ad allora, la sua vita si era basata sul tenere lontane le persone e cercare di interagire con loro il meno possibile. Da quando stava assieme a Lydie, però, tutto il suo mondo era stato stravolto. Adesso si ritrovava a dover stare a contatto con estranei e sforzarsi suo malgrado di non respingerli verbalmente e fisicamente, cosa che gli costava uno sforzo notevole.

Ricordava ancora l'irritazione provata nei confronti di un'anziana signora che aveva cominciato a chiacchierare con Lydie nella metropolitana di Parigi.

Dopo i primi due minuti di conversazione Ethan era già pronto a porre fine alla vita della vecchietta. Dopo i successivi due, aveva cominciato a brontolare e imprecare a bassa voce. Allo scoccare del quinto minuto l'aveva liquidata con i suoi soliti modi sgradevoli, lasciandola a bocca aperta.

Qualche giorno dopo c'era stata la coppietta di coniugi, seduta a un tavolo attiguo al loro. Li aveva tormentati raccontando una serie infinita di episodi sul loro primo figlio. Era riuscito a resistere fino al primo anno di nido, dopo di che aveva dato in escandescenze, costringendo la ragazza a congedarsi alla svelta e trascinarlo fuori dalla sala ristorante.

Il fatto era che Lydie era sorridente e gentile con tutti, perciò le persone tendevano a rivolgerle la parola e sembravano provar piacere nel fare conversazione con lei. Per Ethan, invece, essere improvvisamente oggetto di attenzioni, anche se benevole, era qualcosa di nuovo e di cui avrebbe fatto volentieri a meno.

Gli piaceva star da solo e l'unica eccezione che ammetteva era la presenza di Lydie. Pertanto, tutte le persone che finivano col sorvolare sul suo aspetto minaccioso per conversare con lei, lo irritavano profondamente. A suo modo Ethan si scoprì terribilmente geloso e possessivo. Non poteva fare a meno di Lydie, di questo era certo, perché diversamente l'avrebbe già allontanata, visto che la sua sola presenza sembrava annullare l'alone di timore e fastidio che normalmente lo accompagnava. Le persone adesso gli si avvicinavano, i più coraggiosi o i più incauti arrivavano a toccarlo quando scorgevano nella ragazza i segni della gravidanza e tutto questo per Ethan era piuttosto preoccupante e spesso gli provocava degli attacchi d'ira che non riusciva a dominare. La sua vita con Lydie oscillava, pertanto, tra passione e rabbia, dolcezza e prepotenza, gentilezza e maleducazione.

Bruciare ||Harry Styles ||Where stories live. Discover now