23. AFTER

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Mi sveglio con un mal di testa terribile. Ieri abbiamo fatto le 4 del mattino ed ora sono solo le 7. Cerco di alzare in busto ma un braccio me lo impedisce: Cameron.

Cerco di spostarlo delicatamente e alla fine riesco nel mio intento.  

Il cellulare inizia a suonare fastidiosamente e lo recupero prima che svegli Cam.

Svegliatelo prima del dovuto, e siete nei guai.

-Pronto?-

-Alaska, bella della nonna!- e che cazzo!

-nonnaa!- e murí. :(

-Stasera tu e Shawn venite a mangiare a casa?-

-Shawn è impegnato con la casa discografica.- ritenta, sarai meno fortunata.

-E allora vieni tu! Porta quel bel giovanotto! Come si chiama..? Carmen? Carmine? Carmelo?-

-Cameron,nonna. Si, chiama, Cameron.-

-Si, lui. Beh, portalo. Ce lo fai conoscere!-

-Nonna non l-

-ci vediamo alle 19! Ciao!- e stacca.

Bene. Che fregatura.

-amore..- sussurro lasciandogli piccoli baci dal collo, alla mascella.
-due minuti mamma..- biascica.
-mi piacerebbe essere tua mamma, ma no. Ciao, sono Alaska.. Sai, la tua ragazza.- scherzo.
-Che ore sono piccola?- biascica ancora.
-Le 7.. Dobbiamo andare a scuola- affermo mentre inizio ad entrare nella cabina armadio.
-Possiamo saltare?- domanda.
-ho due test..- Cameron sbuffa e apre gli occhi.
-Sbuffi per la scuola ma non sai ancora che stasera, 9 febbraio, dobbiamo cenare da mia nonna.- strillo per farmi sentire. Prendo un pantalone nero stretto a vita alta con due righe verticali in pelle, ai lati, e una camicia rossa. Prendo gli stivali alti fino al ginocchio,neri, e il solito cappello.

..Ma tu hai scelto me. #WATTYS2015Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora