L'uccello della verità 2#parte (Fernàn Caballero)

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Il bambino si mise a correre forte, entrò nel cortile del castello e andò alla fonte; vide l'Acqua Multicolore che sgorgava da varie condotte, e non si lasciò confondere. Prese l'altra acqua dalla sorgente vicina, quella che invece era limpida e pura, e riempì il secchio. Poi non perse altro tempo, e andò subito in cerca della stanza dei volatili. Appena entrato, fu subito accerchiato da una miriade di uccelli di ogni specie: ovunque c'erano corvi neri, e pavoni, e ancora, pivieri, e tutti quanti sostenevano di essere l'Uccello della Verità. Però il bambino non si lasciò ingannare e proseguì dritto e spedito fino a un angoletto dove si trovava il passerotto bianco che gli serviva; lo afferrò, se lo nascose nel petto e se lo portò via, non senza subire beccate e pizzicotti dalla moltitudine degli altri abitanti della stanza, che erano tutti nemici dell'Uccello della Verità. Veloce come un lampo, il bambino scappò fuori, e continuò a correre fino a quando giunse di nuovo alla torre della strega. Quando lo vide, quella prese il secchio e gli tirò addosso tutta l'acqua, perché era convinta che fosse l'acqua magica e perché in quel modo il bambino si sarebbe trasformato in pappagallo; ma siccome era invece acqua pura, egli divenne ancora più bello. Allora corsero a bagnarsi tutti i rettili e le altre bestie della strega, che altri non erano che giovani cavalieri che erano stati a loro volta trasformati dalla perfida vecchia; le lucertole tornarono ad essere delle principesse; i grilli, musicisti; i calabroni, tornarono ad essere dei ballerini, e via tutti gli altri si ritrasformarono in esseri umani.

Quando vide tutto questo, la strega montò su una scopa e volò via. Le vittime liberate ringraziarono calorosamente il loro liberatore, poi ognuno di loro andò per la sua strada.

Immaginatevi la felicità della sorellina nel vedere il fratellino tornare insieme all'Uccello della Verità. Adesso però ci sarebbero state nuove difficoltà da affrontare: bisognava trovare un modo per avvicinare il Re, e fare in modo che l'Uccello della Verità potesse rivelargli ogni cosa, ma era molto difficile, poiché il palazzo era pieno di nemici della Regina che avevano interesse ad impedire che la verità venisse a galla. Ma non è tutto. Alla corte si sparse la voce che la Regina fosse in possesso dell'uccello fatato, e tale fu lo spavento per gli infedeli, che ben pochi di loro poterono dormire sonni tranquilli. Così, che i malvagi s'apprestarono con ogni mezzo possibile e immaginabile a combatterlo, decisi com'erano a distruggerlo: intrisero di veleno le armi più affilate; gli istigarono contro falchi e ad altri rapaci a dargli la ciaccia, prepararono gabbie e celle dove imprigionarlo, nel caso non fosse possibile ammazzarlo. Non solo: presero a diffamarlo dicendo che il bianco delle sue piume era fasullo, e che in realtà aveva le piume nere. Insomma, ne dissero di tutti i colori contro di lui, e forza di spettegolare, certe voci cominciarono ad arrivare perfino alle orecchie del Re, il quale decise di conoscerlo ad ogni costo. E per quanti intrighi potessero architettare i suoi infedeli cortigiani per impedirglielo, Sua Maestà fu risoluto ad averla vinta, sicché alla fine fece diramare un proclama in cui ordinava a colui o colei che fosse in possesso del famoso volatile, di presentarsi immediatamente al palazzo. Il principino, che non aspettava altro, si recò alla reggia con in petto l'Uccello della Verità, e, com'era facile da prevedere, i malvagi gli impedirono l'accesso. Allora, il passerotto gli sgusciò via e s'alzò in volo, e volò proprio all'interno della residenza reale passando per un balcone; si presentò al Re e gli disse:

«Maestà, io sono l'Uccello della Verità. Sono venuto da solo perché il bambino che mi accompagnava è stato bloccato all'entrata dai cortigiani di Vostra Maestà.» Allora il Re ordinò di lasciar passare immediatamente il bambino, ed egli salì con la sua sorellina; poco dopo furono davanti a lui, e il Re domandò loro chi fossero. E il principino disse al Re: «Sarà l'Uccello della Verità a spiegare ogni cosa, Maestà.» E interrogato che fu il fatato passerotto, disse al Re che quei due bambini erano figli suoi, e poi gli rivelò per filo e per segno come si erano svolti i fatti. E così, il Re, quando seppe dell'orribile trama ordita ai suoi danni, prese ad abbracciare i suoi bambini e se li strinse al petto con le lacrime agli occhi, poi mandò subito a chiamare alcuni muratori ad allargare il buco dove la povera Regina aveva vissuto come una reietta per tutti gli anni. La poveretta uscì dalla sua cella ch'era pallida come una statua di marmo; ma non appena vide i suoi gemellini, per la gioia che provò, il sangue ricominciò a scorrerle veloce nelle vene, ed ecco ch'ella tornò ad essere più splendida che mai. Il Re l'abbracciò e la condusse nuovamente sul trono, e al suo fianco sedettero i principini. Fece convocare il bravo pescatore che li aveva adottati, e lo promosse Ministro della Pesca, mentre la fedele dama fu fatta sedere su una poltrona di piume, con un rosario in una mano e un ventaglio nell'altra, e fu nominata Duchessa del Lavoro. Tutti i buoni ricevettero grazie e doni, e io che ci andai, me ne ritornai a mani vuote.

***

Ciao a tutti! (scusate il ritardo..)

Come promesso, di seguito, ci sono i miei commenti.. non è troppo lungo, state tranquilli:

1. Povera Regina, tutta sola soletta fra quei miserabili doppiogiochisti! Ma come si fa?! Ma scusa, mia Regina,  un po' di autorevolezza, no? -.-' O sei Regina o non sei Regina...

2. I loro fratellastri, beh.. meglio che non commento, potrebbe uscire qualche parola di troppo.. e io sono una ragazza per bene, non uso parole volgari.

3. Chiedo direttamente ai due gemelli: ma vi siete fumati qualcosa? Capire cosa dicevano quelle rondini...... sì... avete fumato qualcosa di pesante.. dite la verità.. su!

4. Mi dite come fa tutto quel baccano, che ha fatto il principino per raggiungere l'uccello della verità, a non essere udito dal gigante?? No, davvero.... secondo me a quello lì serve Amplifon!

5. "Ci andrai e mai più ritornerai" .... *guarda il nome del posto con perplessità* ...... *non capisce ancora perché l'autore della fiaba abbia scelto un nome così idiota*

6. Ragazzi, che ne dite di fare un bagno in quella fontana dove se ci si bagna, si diventa bellissimi? Io sono la prima...

Okay, grazie per aver letto fino a qua, spero che con questi commenti vi abbia lasciato sfuggire qualche sorriso! XD

Spero che questa fiaba vi sia piaciuta e...

...Ci vediamo col prossimo capitolo :)

Le fiabe di cui non sapevi la veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora