Bella e la Bestia #2parte

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«Che meraviglia!»
Sul tavolo in un angolo di una bellissima stanza c'era un cembalo. Bella lo cominciò a suonare. Scorse in fondo uno scaffale con tanti libri, ne aprì uno a caso. Sulla prima pagina lesse «Benvenuta, regina. Ordina ciò che desideri». Il primo pensiero della fanciulla era per il padre; Bella avrebbe voluto rivederlo ed ecco che nello specchio posto sulla parete di fronte all'ingresso apparve l'immagine del vecchio mercante, seduto tristemente accanto al caminetto. Dopo un attimo la scena scomparve. La speranza si fece allora strada nel cuore della fanciulla. Il mostro era ricco di premure, la circondava di tante cose belle. Non era cattivo e certamente non le farà del male.
Si recò nella sala per il pranzo: quante buone cose Bestia aveva fatto preparare per lei! E mentre Bella sedette a tavola, una musica melodiosa le tenne compagnia. Anche il pomeriggio trascorse rapidamente. La giovane continuava a girare per il castello e ovunque trovava sorprese. Si convinse sempre di più che il mostro aveva un animo generoso.
A sera la fanciulla era di nuovo a tavola nella grande sala: Il solito forte rumore annunciava l'arrivo di Bestia.Bella era agghiacciata dal terrore, alzò lo sguardo e scorse dritto davanti a sé il mostro che le chiedeva con voce bassa e cupa:
«Posso farti compagnia mentre ceni?»
La ragazza era gentile, gli rispose che la sua presenza non la disturbava e parlò a lungo con lui. Alla fine non aveva più timori: Bestia era un essere mostruoso, ma sensibile e buono.
I giorni si susseguirono così l'uno dietro l'altro. Bella trascorse le giornate scoprendo le mille meraviglie del castello, guardando sbigottita lo spettacolo mirabile del giardino fiorito. Si divertì ad aprire le pagine dei libri dove trovava i messaggi più strani. Attonita guardava lo specchio,formulava un desiderio e subito lo vide realizzato. La ragazza non si annoiava di vivere in quel luogo e le serate erano tranquille. Alle nove in punto ogni sera appariva Bestia e Bella lo aspettava. Ormai non aveva più paura di lui.
Una sera però il mostro le rivolse una domanda inaspettata.
«Vuoi diventare mia moglie?»
La giovane era turbata, non voleva addolorarlo, ma doveva essere sincera con lui e con molta timidezza sussurrò: «Ho per te un grande affetto e molta amicizia, ma non posso sposarti»
Bestia avette un momento di abbandono. Emise un lungo lamento e tutto il castello tremò. Poi salutò con tristezza la fanciulla e si allontanò. Bella era dispiaciuta, non vorrebbe recargli dolore e in cuor suo disse:"Non è possibile, è solo una bestia, non posso diventare sua moglie".
Trascorsero tre mesi e ancora altre volte il mostro chiese a Bella se voleva sposarlo. La fanciulla gli rispondeva sempre con un po' di imbarazzo:
«Non posso diventare tua moglie, ma avrai sempre la mia amicizia.»
Un giorno Bella chiese allo specchio di rivedere il padre e come sempre il suo desiderio era subito realizzato. Il vecchio genitore era assai ammalato perciò la fanciulla chiese a Bestia:
«Ti prego, concedimi otto giorni, fa che io possa andare da mio padre. Sta molto male e ha bisogno di me.Debbo assolutamente riabbracciarlo e morirei di dolore se non dovessi vederlo più»
«Andrai da tuo padre» risponde Bestia. «Ma ti scongiuro, non rimanere a lungo lontana: senza la tua presenza la mia vita si spegnerebbe in poco tempo»
L'indomani, quando Bella era sulla soglia del castello pronta per la partenza, il mostro premuroso la salutò e le donò un anello.
«Quando vorrai ritornare, ricordati di porlo sul tuo comodino»
Bella rigirò tra le mani l'anello e, come per incanto, si trovò a casa. Chiamò ad alta voce il vecchio padre, che accorse in preda a una grande emozione.
«Figlia mia, sei tornata finalmente!»
I due si abbracciarono teneramente e restarono a lungo stretti l'uno all'altra. Poi quante cose avevano da dirsi! Bella parlò a lungo del mostro, delle sue continue attenzioni. La casa era invasa dal suo chiacchierio festoso mentre il padre ascoltava commosso.
La fanciulla volle uscire con lui,andare in giro per la campagna e ritrovare le cose che da mesi non aveva più visto. Si accorse all'improvviso di non aver portato con sé dei vestiti, ma con grande sorpresa nella sua cameretta trovò un baule pieno di abiti e di gioielli.
«Bestia... ! Caro,» sospirò quasi con nostalgia Bella ­ «pensi proprio a tutto!»
Scelse la veste più semplice, la indossò e raggiunse di nuovo il padre.Aveva ancora tante cose da raccontargli. I primi giorni trascorsero in fretta ma, passata l'emozione del primo momento, Bella cominciò ad essere inquieta. Era afflitta dal pensiero che Bestia possa soffrire per la sua lontananza. S'accorse che nella sua vecchia casa si annoiava mentre con Bestia era diverso: il tempo volava via rapidamente. L'inquietudine aumentò quando, allo scadere degli otto giorni, il vecchio genitore le chiese di trattenersi ancora. La ragazza non volle dispiacere al padre e acconsentì. Ma durante il sonno fu tormentata da continui incubi. Infine una notte avette una visione e sognò il mostro in fin di vita presso il ruscello che scorreva nell'angolo più remoto del giardino. Si svegliò in lacrime, cercò febbrilmente l'anello e lo ripose al posto convenuto.Poi tra i singhiozzi si addormentò.
Quando si ridestò eccola di nuovo nel castello nella sua bella camera. In preda a una grande agitazione la giovane corse per il palazzo chiamando Bestia, ma nessuno rispose. Si diresse allora verso il ruscello: il mostro era là che giace disteso ai piedi di un albero. Appena la vide, aprì gli occhi, volle rialzarsi, ma ricadde perché era troppo debole.
Bella si inginocchiò accanto a lui. Non provava più alcuna ripugnanza e lo abbracciò singhiozzando:
«No, non morire.Rimarrò sempre vicino a te. Sarò la tua sposa»
A quelle parole tutto il castello si illuminò mentre una dolce melodia si diffuse nell'aria. Nello stesso momento il mostro scomparve e al suo posto vi fu un giovane bellissimo che le parlava con voce armoniosa:
«Grazie Bella, mi hai liberato dall'incantesimo. Ero stato condannato a vagare sotto le spoglie di Bestia finché una fanciulla non avesse desiderato sposarmi nonostante il mio aspetto ripugnante. Non avevo più alcuna speranza e poi sei arrivata tu»
Bella ascoltò rapitale parole del giovane che dopo l'inattesa rivelazione aggiunse:
«Vuoi essere la mia sposa?»
Bella acconsentì e felice gli porse la mano. Il giovane la strinse forte e come per magia i due vennero trasportati in un regno lontano dove una folla esultante accolse il giovane che era il suo re. I sudditi conoscevano il terribile maleficio che lo aveva colpito, ma non avevano mai perso la speranza di rivederlo.
La notizia si diffuse per i villaggi del regno e tutti accorrevano per assistere alle nozze del loro sovrano con la fanciulla che col suo amore l'aveva liberato dal triste incantesimo.


***

Ciao ragazzi! Ecco la fine della Bella e la Bestia. Se volete lasciare una stellina e/o commento non ve l'ho proibisco... XD

Ci vediamo con il prossimo capitolo



Le fiabe di cui non sapevi la veritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora