1 Capitolo

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Era un giorno d'estate,la scuola era finita da un po',erano passati ben ventiquattro giorni dal litigio con i miei,ventitré giorni da quando iniziai a vivere nel mio nuovo appartamento.
Mi chiamo Katherine,ho diciassette anni e prima di tutto questo vivevo con la mia famiglia,loro non accettavano il mio stile di vita,se poteva essere definito così,non accettavano i miei amici,i miei comportamenti,non accettavano niente di me e allora io non accettai loro,scappai di casa e con i pochi risparmi che avevo comprai un appartamento piccolo ma accogliente e il volo,dalla Virginia mi trasferì a Backery Bridge sulla Carolina del nord ma non avevo idea di come avrei continuato a sopravvivere.

Mi alzai dal letto,i miei piedi nudi toccarono il pavimento freddo,facendo ritrarre,indossai le pantofole e mi affacciai alla finestra,come facevo sempre,questa città era molto tranquilla la vista dal mio appartamento dava su un lago e si vedeva benissimo il grande ponte della città,che tra l'altro l'attraversava quasi tutta...inspirai l'aria pulita ma prima di rientrare vidi una ragazza mezza nuda nell'appartamento di fronte che camminava dentro una stanza,sgranai gli occhi e chiusi subito,il mio vicino,anche se non lo conoscevo sapevo che era solito far entrare delle ragazze nella sua casa,ogni notte,non gli diedi tanto peso e scesi di sotto,preparai la mia solita tazza di caffè,presi il giornale e come ogni giorno evidenziai i vari lavori che avrei potuto fare,barista,cameriera,commessa...i miei occhi caddero su un'offerta di lavoro poco appropriata,ma qualcosa mi incuriosiva "Cercasi ballerina per strip club" stranamente a differenza degli altri lavori non avevano dei canoni da rispettare,non specificavano neanche che cercavano una ragazza maggiorenne,rimasi incuriosita da questo lavoro così evidenziai l'indirizzo,salì al piano di sopra per lavarmi,passai la piastra nei capelli,indossai un jeans nero stretto,le converse e una maglietta a maniche corte non troppo aderente,scesi di sotto,presi il telefono,le chiavi dell'auto e il giornale con l'indirizzo,guidai fino al Club,rimasi per un paio di minuti ferma a fissare l'insegna a neon rossa,era l'unico lavoro che non mi sarei mai aspettata di fare un giorno,ma nella vita si doveva provare tutto,no?
Scesi dall'auto e con poca sicurezza entrai nel locale,era ovviamente chiuso e ovviamente i vari camerieri e organizzatori stavano preparando tutto per la serata,nessuno sembrava notarmi,ero come invisibile,vidi un ragazzo che puliva il bancone,si sentì osservato e alzó lo sguardo verso di me,venni rapita dai suoi occhi che erano di un blu intenso,era a dir poco perfetto,fin troppo perfetto,rimanemmo per pochi secondi a fissarci,lui mi guardava con sguardo menefreghista mentre io ero totalmente incantata...
<<Che c'è piccola,hai perso la mamma? Se vuoi posso aiutarti,oh no aspetta,non ne ho voglia>> disse infine facendo un mezzo sorriso,tornò a pulire il bancone,io sospirai infastidita e mi avvicinai a lui, <<Cerco il direttore, Joseph Somerhalder>> lui corrugò le sopracciglia facendo una cosa strana con gli occhi.
<<Perché lo cerchi?>>Disse con tono basso <<Cerco un lavoro...sai dov'è?>> Lui mi guardò dritta negli occhi <<Si so dov'è>> disse sorridendo <<E potresti dirmelo?>> Dissi roteando gli occhi <<Mh,fammi pensare,no...non posso>> disse ironico<<Non ho tempo da perdere, ho bisogno di un lavoro e vorrei parlare col direttore,se oggi non c'è puoi dargli il mio curriculum?>> dissi porgendoglielo,lui lo prese e lo guardò attentamente <<Senti tesorino,questo non è lavoro per te,fidati.>> Sbuffai <<Dagli il mio curriculum per favore>> dissi infine "Fuori!" Lo guardai torvo  <<Stronzo>> dissi e uscì dal locale,che bastardo. Riuscì a pensare solo quello,non c'era altra parola per descriverlo meglio,certo era molto affascinante,sensuale,con quegli occhi che avrebbero potuto far morire qualunque-...Katherine,basta.
L'indomani sarei ritornata per essere sicura che il barista scorbutico aveva dato il curriculum al direttore...Tornai a casa,mi buttai sul letto e decisi di non pensare a nulla,misi la musica e ballai per tutta casa ma quando la spensi sentì il rumore di una macchina e mi affacciai,era una Chevy Camaro del 1967,una delle macchine più belle che conoscevo ma non aspettai per vedere a cui apparteneva,chiusi la finestra e andai a rimettere la musica,passai la giornata così finché non mi venne un sonno tremendo,stavo per distendermi sul letto ma vidi la mia vecchia macchina fotografica sul comodino così la presi e guardai le mie vecchie foto,ero davvero una persona diversa prima...trovai una foto mia e del mio ex ragazzo seduti intorno alla fontana della scuola,ricordavo perfettamente quel giorno,era il giorno in cui mi diede la collana,la portavo sempre con me,era una piccola collana blu con dei disegni sul bordo argentati,quello che mi disse prima di andarsene però non lo avrei mai scordato.
***
Fermai velocemente la sveglia,avevo dormito con la collana in mano,la indossai e mi alzai velocemente,andai a lavarmi,indossai un jeans,le solite scarpe e una canottiera nera aderente,presi la borsa, il telefono e andai al locale,scesi velocemente dall'auto ed entrai nel locale,era tutto come ieri,nessuno mi notò,tutti erano intenti a fare il proprio lavoro,questa volta lo stronzo stava sistemando le luci,con il suo fondo schiena in perfetta visuale mi veniva difficile pensare,scossi la testa e andai decisa verso di lui,lo guardai dal basso verso l'altro visto che lui era sopra la scala,abbassò lo sguardo e lo sentì imprecare,mossi le dita della mano in segno di saluto e risi per le sue imprecazioni,scese dalla scala e si asciugò le mani,notai che aveva una maglietta a maniche corte che lasciava i bicipiti in bella vista,tossì e distolsi lo sguardo,lui capì l'effetto che aveva su di me e sorrise compiaciuto <<Che vuoi ancora?>> Disse sospirando <<Hai parlato con il direttore?>> Lui mi guardò dalla testa ai piedi e fece la sua solita mossa con gli occhi... <<Sei molto testarda eh?>> Io annuì <<Ma sì,tanto a me che importa>>!borbottò mentre mi dava le spalle,si girò puntandomi con gli occhi <<Sei assunta,domani alle 21 dovrai essere qui,né un minuto di più,né uno di meno>> disse accigliato io sorrisi e annuì <<Ora va,sarà meglio!>> disse serio..annuì di nuovo e andai verso l'uscita ma mi fermai prima e mi girai verso di lui <<Come ti chiami?>> Chiesi,mi guardò sorridendo <<Ian>> sorrisi anch'io <<Katherine>> dissi e uscì.

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