Capitolo 7

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Panico.
Era mezz'ora che fissavo l'armadio e non avevo ancora deciso cosa mettere.
Non sapendo quale fosse la meta ero indecisa. E se poi sono troppo elegante? E se invece sono troppo barbona style? Uff.
Mentre pensavo misi la schiuma ai capelli e li asciugai.
Ho deciso! Trucco leggero e metterò una gonna a vita alta, le converse bianche basse e sopra una maglietta bianca con una felpa leggera di lana grigia.
Non era il massimo dell'eleganza ma non ero neanche tanto da barbona.
Il tempo passò in un baleno, arrivarono le 19:00 e esattamente in quel minuto suonò il campanello. Adoro le persone puntuali.
Uscii di casa salutando tutti e la vidi in piedi davanti al cancello. Era veramente bellissima. Indossava una canottiera quasi trasparente con dei jeans neri lunghi e attillati. Giusto per mettere in mostra il suo meraviglioso sedere.
Mi aprì lo sportello dell'auto facendomi sedere, poi montò anche lei e partimmo.
Eravamo entrambe felici e si capiva dai nostri sorrisi. Erano sorrisi veri.

Avevo lasciato il cellulare a casa per evitare qualsiasi tipo di interruzione.
Dopo circa dieci minuti di macchina passati a cantare e a parlare del più e del meno arrivammo. Mi aveva portata a giocare a mini golf? Oddio.
Non avevo mai giocato e infatti le risate che si fece durarono minuti interi. Ero davvero negata.
Dieci minuti che giocavamo ed eravamo sempre bloccate alla prima buca a causa mia. Bene.
"Dai smettila di ridere! Insegnami!" -le dissi ridendo.
Lei si avvicinò a me, si mise esattamente dietro di me. Sembrava quasi un abbraccio. Prese le mie mani e le impugnò insieme alle sue sul bastone. Sentivo il suo calore su tutta la mia schiena e lungo le braccia ma nonostante questo avevo brividi ovunque.
"Adesso devi tipo caricare.. In questo modo.. E colpire la pallina" -disse a due centimetri dal mio orecchio. Sentivo i suoi respiri sul mio collo e il cuore iniziò a battermi fortissimo.
Spiegato il movimento da fare si allontanò per farmi tirare. Dopo vari tentativi riuscii a metterla in buca. Le buche successive furono molto più complicate e finimmo di giocare verso le 20:00. Poi risalimmo in macchina e scendemmo dopo poco di fronte ad un ristorante. Era bellissimo. La sala principale aveva in lampadario enorme in vetro che illuminava tutto. Il nostro tavolo era vicino ad un pianoforte.
Durante la cena i nostri occhi non si staccarono mai. Parlammo di tutto. Di noi, di cosa ci piace fare, di cosa odiamo, delle nostre fobie più strane. Mi raccontò della sua famiglia, del cane che aveva e che scappò a causa dei vicini. Parlammo veramente di tutto.
Mi disse anche che non le importava più niente di Abbey.
Finito di cenare risalimmo in macchina e scendemmo dopo circa cinque minuti.
Mi aveva portato sulla spiaggia. Era notte fonda e il mare e la sabbia erano illuminati dalla luce della luna piena.
L'unico rumore che c'era era quello delle onde.
E il mio cuore. Quello si riusciva a sentire anche da casa mia da quanto batteva forte.
Shay fissava il cielo.. Cerano tantissime stelle e si vedevano bene grazie al buio.
"Sai riconoscere le costellazioni?" -chiesi guardando in alto.
"Si! E tu?" -disse distogliendo lo sguardo dal cielo per guardarmi.
"Io no.." -dissi ricambiando lo sguardo.
"Vedi che in tutto questo immenso cielo c'è questa striscia con tante stelle tutte raggruppate?" -disse incantata dalla grandezza del cielo blu scuro.
"Si.. Sono tantissime e sono bellissime" -dissi io incantata.
"Guarda, quello è il grande carro!" -disse alzando il braccio e indicando un punto nel cielo. Ovviamente non riuscivo a vedere niente.
"Dove? Non riesco a vederlo"
Si mise di nuovo dietro di me. Appoggiò la mano sinistra sul mio fianco e con l'altra mi prese la mano e me la portò in alto, ad indicare un punto.
Il suo tocco mi fece arrossire e facendomi balbettare.
"S-si, lo vedo ora" -dissi.
"La vedi invece quella stella? La più luminosa di tutte" -disse indicando un altro punto del cielo e avvicinandosi al mio collo. La sua mano sinistra passò dal fianco alla pancia. Adesso mi stava praticamente abbracciando.
Sentivo il suo respiro sul mio collo e la cosa mi provocava un brivido dopo l'altro.
"Si la vedo, è bellissima"
"Quella stella è un pianeta. È Venere" -disse con la sua solita voce roca e sensuale. Con quella voce chiunque sarebbe caduto ai suoi piedi. Già ci cadono senza che lei apra bocca, figuriamoci se parlasse a tutti in questo modo.
Abbassò il suo braccio e di conseguenza il mio molto lentamente. Le sue labbra sfiorarono dolcemente il mio collo facendomi sussultare. Lasciò qualche bacio umido, respirò il mio odore e mi girò lentamente verso di lei. Sembrava che avesse paura dalla mia reazione. Ma io restai lì. Imbambolata.
Le sue mani si appoggiarono sui miei fianchi.
"E q-questa che costellazione è?" -dissi guardandola dritta negli occhi.
"Non lo so. Forse la più bella" -disse avvicinandosi.
I nostri corpi erano appiccicati.
Stava avvicinando il suo viso, in particolare la sua bocca, verso la mia. Iniziai a tremare.. ma stavo bene. Stavo dannatamente bene tra le sue braccia.
Il suo corpo a contatto con il mio mi fece provare una sensazione bellissima al basso ventre e in tutto il corpo.
I nostri nasi si sfiorarono. Avevo il respiro affannato a causa dell'emozione. Impossibile da non notare il mio imbarazzo.
"Shay.." Fu l'unica cosa che riuscii a dire prima che le sue labbra toccarono le mie spezzandomi il respiro. Sembrava tutto un sogno eppure era reale. Stava succedendo. Le nostre labbra si incastrarono fermando i nostri respiri affannati a causa dell'emozione lasciando spazio al rumore dei battiti dei nostri cuori e a quello delle onde. Non si capiva più quale batteva più forte perché entrambi stavano per scoppiare.
Le nostre lingue si intrecciarono. Iniziammo a respirare l'una il respiro dell'altra. Un brivido di piacere attraversò la mia schiena da cima a fondo. Portai le braccia dietro al suo collo. Le sue braccia mi strinsero di più a lei e le mie dita si intrecciarono con i suoi lunghi capelli. Finalmente niente e nessuno interruppe quel momento magico.
La sabbia fredda sotto i piedi mi face venire ancora più brividi e rese la situazione ancora più calda.
I nostri corpi erano come incollati. Essendo più bassa di lei mi alzai sulle punte e lei mi strinse ancora di più. Ci staccammo per qualche secondo ma subito lei si fiondò sulle mie labbra iniziando a mordicchiare dolcemente quello inferiore. Avevo brividi di piacere ovunque. Stavo bene. Davvero bene.
Sarei rimasta lì per sempre. Le sue labbra morbidi e dolci sulle mie, le sue mani sul mio corpo, le nostre lingue intrecciate che sembravano non stancarsi mai. Era tutto reale.
Il mio corpo voleva di più ma il mio cuore non avrebbe retto altre emozioni.
Ci staccammo e questa volta sul serio. Avevo ancora il respiro affannato e anche lei era nella mia stessa situazione. Guardò l'orologio.
"È mezzanotte. Devo riportarti a casa altrimenti tua madre inizierà a preoccuparsi" -disse dispiaciuta.
Sarei rimasta lì su quella spiaggia con lei anche tutta la notte.
Salimmo in macchina e nella mezz'ora per arrivare a casa mi addormentai. Shay non mi svegliò fino a quando non arrivammo davanti al cancello di casa mia.
"Hey Isa.. Sveglia. Siamo arrivate" -disse spostando una ciocca di capelli dal mio visto dietro l'orecchio.
Mi svegliai sorridendo. La sua mano era sulla mia guancia calda. Si avvicinò a me e mi lasciò un bacio casto sulle labbra. Dopo di che mi fece scendere e andai a dormire. Non avevo mai passato una serata del genere. Fantastica. Mi addormentai appena toccai il letto.

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