Un po' di τύχη ci vuole αεί

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Finalmente la Classade ha chiuso i battenti ( almeno nella mia zona ) e per un po' l'ansia se ne andrà dalla ψυχή !
  Ora,però , non posso non sorridere sfacciatamente rileggendo ciò che ho scritto mesi fa...

«Ookay, non fraintendetemi, non sono superstiziosa: sto solo attraversando la fase S.P.C.G...A! Sera Prima Compito Greco...Aiuto!

Immagino già i minacciosi caratteri stampati con sanguinario inchiostro su un pezzetto di cellulosa 7x4 cm sul quale verrà scarabocchiato una specie di numero che determinerà il cursus honorum di tutta la mia carriera scolastica.

Perché , care vittime di questa scuola, se pensate di venire nell'Ade per sfuggire alla . . .

Come dire . . .

*espressione ripugnata* ...

* sigh *...

...ma...
...tema...
...tica ...

*fiuuu. Ce l'ho fatta *

...bene, allora abbandonate subito questa convinzione, perché vi assicuro che in una versione di Cicerone o di Floro ( chi è questo sconosciuto? L'ho scoperto solo di recente, traducendo la simpatica « gesta eroiche e imprevista sconfitta di Marco Attilio Regolo» ),o in un mutamento fonetico greco (😏)c'è tanta logica quanta ce n'è in un'equazione!  -Cari scientificisti non mi picchiate -
E poi i numeri vi saranno sempre alle calcagna , come cani rabbiosi. Immaginate di essere Achille e tanti 5 a 4 zampe vi vogliono mordere i talloni... E voi scappate in cerca di un 6 su cui aggrapparvi per sopravvivere , maledicendo vostra madre Teti e la sua ingenuità di quando vi ha immerso nello Stige .

Fortuna che vado bene in greco e latino, materie che adoro. Peró a volte  davanti a 12 righi di rune elfiche non so davvero dove mettere mano. Ed è lì che capisci che la τύχη è tutto al liceo classico: potrai studiare quanto vuoi ma ci sarà sempre un σ a intralciare il tuo cammino e a stravolgere il senso della frase. Così, per propiziare  funesti eventi come i compiti in classe , ho attaccato sul GI un quadrifoglio . Non so se gli dèi accetteranno questo invece di 100 capretti. Non importa . Lasciamoli sull'Olimpo ad odiarsi a vicenda.

Tornando al discorso SPCG..A! , la preparazione al compito del nostro classicista medio, la cui vita abbiamo spiato nei capitoli precedenti, si suddivide in diverse fasi.
Il giorno prima della tragedia greca torna a casa da scuola tutto tranquillo, pensando di avere altre lunghe 24 ore per studiare tutto il programma. "Massì, nel frattempo posso oziare sul divano mentre aspetto il pranzo."Questo è più o meno il suo pensiero.
E sprofonda tra i cuscini con lo zaino ancora sulle spalle, abbattuto e fiaccato tipo reduce della guerra del Peloponneso.
La sua espressione è paragonabile a quella di un'orata :occhi spenti, bocca socchiusa e sguardo perso a ricordare la giornata scolastica.
È ufficialmente entrato nella fase #stanchezzapostscuola.
Subito si fa strada il Grido Della Mamma che annuncia che è ora di divorare i viveri che lo aiuteranno ad affrontare le versioni di Apollodoro e di Cassio Dione( boh) .
Dopo aver ingurgitato  famelicamente il cibo, il pomeriggio avanza con le sue interminabili ore, e con esse, anche la versione di greco, che marcia come un'oplita all'orizzonte verso il classicista e pian piano si fa più vivida e temibile.
Ma lui, che è un emerito pigrone, preferisce la poltrona che guarda caso si trova nell'angolo più soleggiato della casa. Avete presente quel sole prepotente che sembra squarciare il vetro delle finestre e penetrare nelle vostre tempie stordendole e facendovi precipitare nella pennichella?

 Avete presente quel sole prepotente che sembra squarciare il vetro delle finestre e penetrare nelle vostre tempie stordendole e facendovi precipitare nella pennichella?

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Ecco, Apollo dal suo carro colpisce ancora e il classicista chiude le palpebre per poi riaprirle verso le 17 . A quel punto egli è trafelato: non per greco, ma perché rischia di arrivare tardi a judonuotopalestradanzatennismusicainglesecororipetizioni.
Un'ora di divertimento, e poi torna a pezzi a casa: faccia da urlo di Munch, braccio flaccido che butta lo zaino nel bel mezzo del corridoio, piedi ormai consistenti come un purè di patate, e una voce che biascica le due parole più comuni al mondo:

"Mamma... FAMEEEE!"

Insomma, il puer è proprio allo stremo. Non riesce a fare un passo, come può mai pensare di poter studiare per un compito? Questa è quindi
la fase #debolezzapiùtotale.

Cenando sul divano davanti a un quiz in TV il classicista lascia che la sua mente si annulli: il suo muscoloso corpo ( colpa dei bilancieri-dizionari) sprofonda tra i cuscini  e assume un'aria da pollo Amadori ( ogni riferimento è puramente casuale) , mentre un filino di bava gli cola dalla bocca spalancata: è la fase #ranocchioinstatoditrance.
E così resta fino a mezzanotte, quando la sua serie TV preferita finisce, i suoi genitori sono andati giá a letto ed è l' unico in casa a girovagare senza meta brancolando nel buio e dimenando le braccia, distruggendo una serie di soprammobili, lanciando quaderni come frisbee ed evitando per un soffio ( divino) una collisione con la porta del bagno.

Nel frattempo il dizionario è lì, in un angolo, dimenticato dal mondo, e sta architettando un piano per vendicarsi del plebeo che lo trascura. I caratteri si deformano ancora di più assumendo a tratti sfumature di arabo, russo e thailandese fusi insieme. Consolatorio eh?

Dopo il sonno ristoratore , l'orribile sinfonia della sveglia del telefono si intrufola prepotente nei suoi timpani come un lombrico furtivo (oggi sto citando tutta la fauna XD) . Una palpebra lentamente si apre , ma poi ripiomba sull'altra . Intanto la sveglia continua a gracchiare insistentemente. La mano del classicista si abbatte impetuosa sul comodino , più volte, fendendo violentemente l'aria, fino a individuare la sagoma del telefono, accenderlo, ammirare la scritta a caratteri cubitali sul display con cui ha etichettato la sveglia:
'CHE LA TRAGEDIA GRECA ABBIA INIZIO' .

E qui non può che scattare la fase #panicoassolutononhoripassato.  Nella mente del giovane μαθητής si susseguono ordini confusi, sintagmi sparsi. *Giù dal letto, ciabatte, armadio, felpa, prendi la camicia, metti la felpa, togli la felpa, metti la camicia , lembo fuori, faccia da zombie, bagno, occhi sbarrati , colazione con libro sulle cosce, guarda l'orologio,mancano 10 minuti , oh mamma, bevi il cappuccino, infila i tarallucci in gola, alzati, libro cade ,prendi lo zaino, raccogli il libro, sbatti la porta.

*l'autrice riprende fiato*

*il classicista riprende fiato *

Entra in macchina, arriva papi, mette in moto,  vola ai semafori rossi , ma ,oh no, il dizionario è a casa, non si può tornare indietro, perbacco perdiana e pergiunone, scuola , portone, scale, classe, maniglia , spingi , Sibilla ...*

E anche stavolta è 2 .»

Βίος έν Κλάσσαδη (con lo iota sottoscritto)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora