Taci, appartati e nascondi
I tuoi sentimenti e i tuoi sogni,
E lascia che nella profonda anima
Essi si alzino e tramontino
Silenziosamente, come stelle nella notte,
Contemplali, e taci.
Come potrebbe il cuore esprimersi del tutto?
E un altro come potrebbe capirti?
O comprendere il senso della tua vita?
Il pensiero espresso è menzogna;
Scavando, intorpidisci le fontane!
Bevi a queste fontane, e taci!...
Sappi vivere solo di te stesso;
C'è nella tua anima un mondo intero
Di pensieri incantati e misteriosi;
L'esterno rumore li stordisce,
I raggi del giorno li disperdono,
Ascolta il loro canto e taci!...
(Fedor Tjutčev - Silentium!)
«Hai voglia di un thè?» le chiese Ethan distratto, mentre si divertiva a seguire un curioso sentiero che dalla caviglia di Lydie arrivava fino al ginocchio e poi più su, fino all'inguine. Percorse con un dito la sua gamba. Sorrise. Era uno dei pochi momenti in cui sembrava gentile, quasi tenero. Lydie lo osservò stupita. Le rare volte in cui Ethan si mostrava così, la confondeva, non riusciva a capire quale fosse il reale animo di quello strano ragazzo. Dopo un anno, Lydie poteva dire di non conoscere affatto quell'uomo che, seduto dinanzi a lei, le stava accarezzando una gamba, completamente perso in chissà quali pensieri. Avrebbe pagato, avrebbe dato qualsiasi cosa, per scoprire anche solo uno dei pensieri di Ethan.
«Arti atti alla deambulazione»
Pensò lui, accarezzandole una gamba e ricordando una poesia.
«Il dizionario chiama le tue gambe.
Ecco, io dico, una definizione
molto balorda, stramba fra le strambe».
Sorrise percorrendo di nuovo l'intera lunghezza della gamba con un dito
«Le cosce: due piedritti caldi e lisci
di un architrave sapido e vermiglio.
E dietro a ogni ginocchio custodisci,
per la mia bocca, un quieto nascondiglio.
Divertito le passò la lingua dietro il ginocchio
Le tue ginocchia sono perle chiare
In cui la luce appoggia i suoi barbagli
La tua caviglia è uno stelo splendente.
Scese giù a leccarle una caviglia
Le dita sono amori da contare
Con la mia lingua, senza fare sbagli,
e ricontare molto dolcemente.»*
(* R. Piumini, Sonetti Erotici)
Arrivò fino al piede e le succhiò delicatamente le dita, sorridendo. Era rassegnato. Lydie gli faceva quello strano effetto, tutte le volte che le stava accanto finiva con il parlarle silenziosamente d'amore attraverso le poesie che aveva letto. Le parlava un linguaggio muto, perché quando davvero le rivolgeva la parola, si limitava a offenderla e umiliarla. Quando realmente la voce fuoriusciva dal suo corpo, era un altro a parlare non lui. Il vero Ethan si nascondeva da sempre e non voleva venir fuori, non sarebbe venuto fuori neanche per lei, che amava sopra ogni altra cosa al mondo.
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Bruciare ||Harry Styles ||
FanfictionATTENZIONE QUESTA E' UNA FANFICTION RATING ROSSO a causa di un linguaggio a volte molto volgare e la numerosa presenza di scene di sesso, pertanto se questo genere di romanzo non vi piace vi consiglio di passare ad altro. Il protagonista principale...