Capitolo 35: THE END

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Rientrai nella stanza per raccogliere i vestiti necessari per potermi cambiare e dirigermi poi verso i bagni per concedermi un paradisiaco bagno caldo.
Quando uscii, mi trovai Victor accanto, appoggiato allo stipite della porta con in mano un asciugamano e una bottiglietta di un energy drink.
Mi sorrise porgendomi quanto aveva con sé, invitandomi a reidratarmi.
"Ti ho preparato il bagno, stavo per venirti a cercare." sorrise.
Non avevamo parlato molto da quando eravamo partiti, poiché entrambi passavamo le giornate chiusi nelle nostre stanze o ad allenarci; quindi eravamo abbastanza imbarazzati e impacciati. 
Stavo per ringraziarlo, quando aggiunse qualcos'altro.
"Mi dispiace davvero tanto."
Quello sguardo sincero e distrutto nel contempo mi fece sentire una persona orribile.
Ero stata così egoista, voltando le spalle a tutti e lavorando sulla mia singola forza, non pensando minimamente a come si fosse sentito lui dopo che Yahiko gli era praticamente scivolato via dalle mani.
Lo abbracciai e nascosi il viso nell'incavo del suo collo, facendolo sussultare dalla sorpresa.
Per un istante disorientato, si irrigidì senza fare niente. Quei muri per cui avevo tanto lottato affinché cedessero, sembravano essere a metà della loro ricostruzione.
"Eileen che cosa...?"
"Ti prego, abbracciami e basta." supplicai a bassa voce e tutto d'un fiato.
Lui senza farsi ripetere la cosa due volte, mi strinse a sé, facendomi capire che entrambi sentivamo la mancanza dell'altro.
In qualche modo, anche se spaventata, continuai a parlare: "È a me che dispiace. Mi dispiace averti lasciato solo dopo che lo avevano preso. Mi dispiace essere stata così egoista da pensare che solo io ci sarei rimasta male, senza aver pensato a come ti fossi sentito tu. Mi dispiace e sono stata un'idiota, ma non ho intenzione di lasciarti andare e far sì che ti sposi a quest'età. E soprattutto non con una ragazza del genere."
Il blu arrossì, anche se la ragazza non se ne accorse.

Dopo giorni passati tra allenamenti estenuanti, una videochiamata ai miei genitori, diverse videochiamate con Vladimir e varie riunioni di squadra, era arrivato il giorno della partita.

Lo stadio era gremito di persone urlanti, alcuni tifosi avevano strani oggetti e sventolavano due bandiere che non avevo mai visto prima.
Ci trovavamo tutti in panchina, aspettando che Travis dicesse qualcosa. Come era suo solito, lasciò i discorsi di incoraggiamento nelle mani del capitano, sedendosi nel posto che gli spettava.
"Ragazzi, mettetecela tutta e soprattutto divertitevi."
Non mi ero mai riuscita a sopportare quei discorsi così infantili, quindi mi allontanai tranquillamente e lasciai che Arion parlasse alla squadra. 
"Eileen." mi voltai, trovandomi il nostro portiere intento a sistemarsi la fascia che teneva i capelli distanti dagli occhi. "Li riporteremo a casa entrambi." il suo tono di voce era calmo e sicuro.
"Non lo-"
Non riuscii a terminare la frase a causa dell'interruzione di Frank: "Noi ce la facciamo sempre." sorrise orgoglioso.
Sentii qualcuno tirarmi delicatamente i pantaloni, il che mi fece voltare. Trina era al mio fianco e, per la prima volta, la vedi sorridere senza timore, con uno sguardo pieno di sicurezza.
"Credi in noi." fu tutto ciò che mi disse.
Feci un respiro profondo, cercando di liberare la mente.
Il ragazzo dai capelli blu mi stava davanti, stregando il mio sguardo con i suoi occhi ambrati.
"Sei la cosa più bella che mi sia capitata."
Persi un battito, dimenticandomi per un istante come si respirasse e rimasi stupita da quelle parole così dirette da parte sua.

" Persi un battito, dimenticandomi per un istante come si respirasse e rimasi stupita da quelle parole così dirette da parte sua

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