Capitolo 2.

427 43 29
                                    

Era passata solamente una giornata e Newt già si sentiva un po' escluso da quella vita. Certo, non poteva pretendere di sbucare dal nulla e entrare nella vita di quelle tre povere persone come nulla fosse e diventare parte della famiglia.
Però nel suo profondo lo desiderava tanto.
Possiamo pure capirlo.
Un povero diciassettenne orfano di madre.
Che non ha mai conosciuto il padre.
È comprensibile, no?

Ma partiamo da dove siamo rimasti.

James ha portato il nostro caro ragazzo di sopra facendogli dare un'occhiata in giro per poi condurlo in una stanza poco illuminata a causa di una lampadina fulminata e maleodorante per colpa delle chiazze di muffa che coprivano le pareti giallognole maldipinte.

Newt credette davvero che fosse la stanza peggiore di tutta la casa ma non poteva farci nulla.

James gli disse che prima era una cabina armadio ma era crollato il tetto e la stanza si era allagata. Dopo aver riparato il buco nel soffitto avevano completamente abbandonato quella stanza e nessuno ci aveva più messo piede.

Newt rispose con una smorfia di disgusto a tutto ciò ma il fratello gli promise che avrebbero sistemato tutto e magari gli avrebbero anche comprato dei nuovi mobili.

Alla fine il biondino rimase da solo a sistemare i propri vestiti nel grande armadio a due ante che aveva a disposizione. Il problema fù quando dopo aver già messo in ordine metà degli indumenti. Decise di alzarsi e nel farlo si appoggiò alla parte interna, rendendosi conto che il legno era completamente bagnato. Alla fine rimise tutti i vestiti nelle valigie dopo essersi assicurato che non fossero bagnati.

La situazione stava andando di male in peggio.

Newt passò la seguente mezz'ora davanti la finestra a guardare le gocce di pioggia picchiettare sul vetro un po' scheggiato in un angolo.

Da piccolo passava ore intere insieme a sua madre, seduti davanti la grande vetrata del soggiorno a contare i cerchietti d'acqua formati sul vetro mentre pioveva.

Poi, crescendo sua madre passava sempre meno tempo insieme a lui, fino a lasciarlo quasi del tutto solo. Ovviamente Newt capiva che era una questione di lavoro. Beh si, sua madre lavorava davvero tantissimo e... Non aveva tempo per lui. La verità era questa. In realtà il ragazzo non si faceva molti problemi per questo. Però... oh. Il problema era quel però. Sul serio. Newt sapeva della sua esistenza e passava ore e ore a pensarci su cercando di convincersi che sua madre non lo aveva abbandonato però...

Il flusso dei suoi pensieri fu fermato dal rumore di passi che si sentivano in corridoio.

Si alzò dal letto esitante per poi avvicinarsi e aprire la porta scricchiolante.

A soli due metri di distanza si trovava una porta leggermente aperta. Era l'unica stanza della casa che non aveva ancora visto e sapeva benissimo perché. Era la stanza da letto di Thomas e James si era raccomandato di stargli alla larga e non dargli fastidio ma... si si, questo è uno di quei momenti in cui una parola bisillaba cambia tutto.

Il fatto sta che Newt sin da piccolo è stato un bambino curioso. La sua curiosità lo aveva portato sin dai primi anni di vita a scoprire moltissime cose.

A dieci mesi sapeva parlare abbastanza bene da fare dei discorsi completi. A un anno aveva già imparato a contare fino a dieci. A due aveva già scoperto che non andava bene inghiottire le ciwingum. E così via. Già a sei anni la sua curiosità lo aveva spinto a scoprire che in realtà non sono le cicogne a portare i bambini. A dieci anni aveva scoperto che sua madre usciva spesso con ragazzi più giovani e a dodici anni l'aveva anche sorpresa assieme ad uno di loro sul divano del soggiorno.

Endless-Donde viven las historias. Descúbrelo ahora