War of future

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... Ma le sue parole mi avevano letteralmente gelato il sangue:"Io mi chiamo Kallen, e ciò che sto per dirvi non é uno scherzo. Vengo da circa duecento anni nel futuro; sono qui per distruggere il calcio, e niente mi fermerà! Voi siete il mio primo obiettivo... Francesi!". Non avevo nemmeno visto la palla che volava verso la porta avversaria, mentre colpiva chiunque si mettesse sulla sua strada. Goal. Silenzio totale. Era stato Matteo a romperlo, esclamando:"Perché lo hai fatto? Come hai potuto? Noi non ti abbiamo fatto niente". La risata di Kallen rimbombava nello stadio, seguita da altre parole agghiaccianti:"Se tu credi che voi siete delle persone innocenti, allora vi sbagliate di grosso. Per colpa vostra, nel futuro, scoppierà il caos". Io stavo ancora cercando di digerire il pranzo, e adesso ci si metteva pure questa notizia. Cosa ha appena detto quella sottospecie di un Kallen? Noi causeremo una guerra? Non mi ero resa conto che, nel frattempo, Kallen si era preparato a tirare nella nostra porta, ma stavolta c'era qualcuno di pronto: con una scivolata di gran classe, Svetomir aveva rubato la palla e l'aveva tirata il più lontano possibile dal campo. Grande Sveto! Ok, a parte le esclamazioni a random; Kallen si stava arrabbiando seriamente. All'improvviso i suoi occhi erano diventati viola, mentre la testa mi pulsava in modo incredibile. Ero riuscita ad alzare a malapena la testa, ma la scena che mi si era presentata era orribile: tutte le persone presenti sul campo, tranne Kallen, si tenevano la testa e cercavano di alzarsi. Eppure, non sembravano soffrire come me e Paolo: noi non riuscivamo ad alzarci, entrambi stavamo gridando di dolore. Alla fine il dolore era sparito, di colpo, e ci aveva lasciati boccheggianti sul terreno. Mi ero alzata lentamente per non sentirmi male e, voltandomi verso il campo, avevo visto l'ultima cosa che potevo immaginare: Kallen teneva in braccio una piccola figura, dirigendosi con essa verso l'astronave. Ancora stordita mi ero gettata fuori dal nascondiglio: avevo visto una chioma azzurra, che mi aveva fatto sussultare il cuore in modo assurdo. Ma Kallen si era girato con un ghigno, mentre un dolore lacinante mi faceva piegare in due. Che cosa mi stava succedendo? Perché gli altri sopportavano meglio il mal di testa? Sapevo solo che, davanti a me, Kallen era appena fuggito. Mentre la vista mi si oscurava, nella mia mente si faceva strada un pensiero spaventoso: Kallen aveva preso Sora.

Inazuma: la Cometa BiancaWhere stories live. Discover now