Contro i Grifoni Arancioni

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Era passata una settimana, ormai, da quando Zalytar aveva sfidato la mia Virgilio. Da allora ci eravamo allenati più che duramente, adeguandoci anche al gioco di mio fratello; il suo arrivo aveva alzato l'umore della squadra alle stelle. Eravamo prontissimi per la partita contro i Grifoni Arancioni, la squadra dell'Abruzzo. Erano avversari validi e onesti... almeno mi avevano riferito questo. Durante gli allenamenti eravamo concentratissimi, però tutti noi avevamo sempre la sensazione di essere osservati. Questa situazione faceva venire i brividi, sinceramente.
Ero già pronta in campo, aspettando gli altri; il primo che si era fatto vivo era stato Paolo, incollato al telefono che scriveva a qualcuno. Senza farmi vedere mi ero appostata dietro di lui, leggendo i suoi messaggi. Mi era nato un sorriso sulle labbra, mentre dicevo:"Guarda un po', il mio fratellino fa conquiste! Chi è Acy?". Paolo aveva mandato un grido spaccatimpani, saltando più in alto di un canguro. Ci eravamo messi a ridere, mentre i nostri avversari ci guardavano come degli alieni. Dopo questo momento di ilarità lo sguardo di Paolo aveva iniziato a vagare sui componenti della squadra avversaria, come per analizzarli. Ma io sapevo che lui cercava gli eventuali componenti della Orfeo. Mentre io e mio fratello eravamo assorti nei nostri pensieri, quello strambo di un Matteo ci aveva fatto una foto di nascosto... con il flash. "Matteo, se ti prendiamo ti uccidiamo!". Mettendo fuori il nostro animo di fratelli, ci eravamo messi a rincorrere Matteo, mentre i Grifoni rotolavano dalle risate. Beh, almeno la squadra avversaria godeva lo spettacolo.

Il fischio dell'arbitro ci aveva fermati, mentre cercavamo di riprendere fiato. Avevamo vinto tre a zero, con una sola Bomba Tricolore e due "Corso del Po". I nostri avversari basavano il loro gioco sulla forza bruta (e loro ne avevano molta), ma le loro super tecniche facevano abbastanza schifo. Come avevano fatto a vincere con le altre squadre? Non ne avevo la più pallida idea. Avevo sorriso al pubblico, agitando la mano in segno di saluto; ma lì in mezzo avevo notato una chioma color palude che mi annuiva con aria gioiosa.

Inazuma: la Cometa BiancaWhere stories live. Discover now