Capitolo 5

1.1K 98 16
                                    

<<Grazie>> dico al cameriere appena mi porta la pizza fumante. Adoro la pizza, ed anche per Alex è la stessa cosa.

Ma non posso abbuffarmi ora che sono a questa specie di appuntamento o qualsiasi altra cosa sia.

Finiamo di mangiare in un silenzio più che imbarazzante, e non è mai successo prima. Incomincio a pentirmi di averlo baciato ieri sera. Forse avrei dovuto far tutto con più calma. Magari avrebbe dovuto essere tutto più naturale.

<<Vuoi sapere perché ti ho baciato ieri sera?>> inizio l'argomento, non sicura di essere veramente pronta a farlo.

Mi guarda fisso negli occhi, incitandomi ad andare avanti.

Tiro un sospiro di sollievo. <<So che sei tu..>>

Corruga le sopracciglia, non capendo.

<<Ogni venerdì andavo ad ascoltare una persona che cantava e suonava con una voce meravigliosa. So che sei tu, quello che si firmava sotto 'US'. E questo, ecco.. Mi ha fatto vedere un lato di te che non avevo mai visto.>> dico tutto d'un fiato, avendo paura che se mi fossi fermata non avrei continuato. Perché devo ammetterlo, mi pesa dire queste parole. È come se gli avessi detto 'Ciao. Mi chiamo Violet, sono la tua miglior amica, e per tutti questo mesi non ho fatto altro che stalkerizzarti. Ma tu, fai finta che non sia successo niente'.

Quando ho il coraggio di alzare lo sguardo, noto che mi sta guardando sconcertato, come se non sappia cosa fare. Neanche io probabilmente lo saprei.

<<Ieri il tizio occhiato ha portato in camera tua la canzone che hai scritto>> continuo. <<È quando ho visto la scritta Urban Strangers che ho collegato tutto.>>

<<Uhm, si..>> balbetta. <<Volevo dirtelo, ma stavo aspettando il momento giusto>>

Strano. Di solito balbetta solo quando sta mentendo.

<<È tutto ok>> lo rassicuro.

<<Si, certo>> sorride.

Non mi mentirebbe mai.

<<Mi piacerebbe sentirti cantare guardandoti negli occhi>> dico ridendo.

<<Beh.. Sai che mi vergogno un po'>> afferma imbarazzato.

<<Aspetterò>>

<<Andiamo fuori?>> mi chiede.

Annuisco.

Dopo aver pagato il conto, usciamo fuori dal ristorante. <<Dove vuoi andare?>>

<<Se ti va, casa mia è libera>> dice abbassando lo sguardo.

Sono sempre andata a casa sua, ma non c'era mai stato così tanto imbarazzo come quando entriamo nella sua macchina.

Continuo a guardare fuori dal finestrino, senza dire una parola.

<<Alessio..>> dico chiamandolo per il suo vero nome. <<È tutto come sempre>>

Lo vedo mordicchiarsi il labbro, interpretando male le mie parole. Probabilmente sta pensando di aver frainteso tutta questa situazione.

<<Intendo solo che non devi essere così ansioso. Sono sempre io.>> chiarisco.

Anche se forse è questo il problema. Son sempre e solo la solita ragazza troppo complicata che nessuno riesce a capire. Mentre lui è sempre così perfetto.

Friday // Urban StrangersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora