Pink

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Quando Louis entra nella Stanza 15 nel suo terzo giorno di terapia con Harry, si aspetta di essere accolto con un 'Ehi!' o un 'Ciao, Lou Will' o qualcosa del genere.

Ma sicuramente non con un "Qual è il tuo orientamento sessuale?"

Louis resta immobile, sbalordito per un momento prima di far cadere le sue buste. "Cosa?". Sgrana gli occhi.

"Qual è il tuo orientamento sessuale?" ripete Harry, un po' più insistentemente.

"Perché lo vuoi sapere?" chiede Louis con un cipiglio sospettoso, prendendo una sedia e la mette accanto a Harry che è sempre seduto su quella dannata poltrona. Forse Louis dovrebbe dirgli che è bruttissima, ma ha paura di ferirlo.

"Beh" dice Harry bruscamente, con quegli occhi verdi che lo fissano. "Sei carino e divertente. E mi piacerebbe uscire con te"

Louis lo guarda con la bocca spalancata, forse per troppo tempo – gli sta cadendo la mascella, letteralmente – e si siede. "Riccio Styles! Potrei sembrare un dannato pedofilo e tu vuoi uscire con me?"

Harry annuisce, un po' confuso. "Si. L'aspetto non è tutto, Lou Will" dice con spingendolo scherzosamente. E Louis ridacchia perché quel soprannome è davvero carino.

"Sì, ma non sei preoccupato che ti potrei uccidere o qualcosa del genere?"

Harry scaccia via quella domanda. "Non ha senso! Oltretutto, so che tu sei bello"

Louis arrossisce – un altro ringraziamento al cielo – e cerca di scherzare, ma sa di sembrare una timida scolaretta tredicenne. "Come lo sai?"

Harry sorride. "Beh, innanzitutto, Maisie mi ha detto che sei sexy. La conosco da un po' e penso di fidarmi del suo giudizio". Louis ride. "E secondo, riesco a capirlo dalla tua voce, sai? E dal modo in cui descrivi i colori. E il modo in cui ridi, e dalla tua gentilezza e dal fatto che non sei a disagio davanti alla mia cecità". Harry arrossisce, imbarazzato da quello che ha appena detto e la cosa colpisce maggiormente Louis.

"Grazie, Riccio" dice, sinceramente.

"In ogni caso, tornando alla domanda" lo sollecita Harry, roteando i pollici.

"Harry" dice Louis dandogli un leggero pugno sul braccio. "Mi piacerebbe uscire con te. Penso che questo risponda alla tua domanda"

E Harry sorride a trentadue denti, battendo le mani. "Eccellente. Voglio che tu mi venga a prendere sabato così possiamo passare tutto il giorno insieme – oh, sarebbe fantastico"

"Woah, woah, rallenta" sorride Louis. "Non abbiamo neanche discusso del colore di oggi!"

Harry si ferma – interrompendosi – e sorride come il Joker. "Rosa. Parlami del rosa"

Louis geme e mette il pugno sul suo fianco. "Rosa? Seriamente, Riccio?"

Harry alza le spalle, ammicca leggermente, e si protende sulla poltrona. Louis sospira.

"Beh, il rosa è un colore femminile. È il colore dei fenicotteri e del rossetto. È anche il colore del tramonto, di quella parte che completa l'arancione mentre il sole tramonta. È anche il colore dei barboncini. Quei bruttissimi barboncini. C'è anche la limonata rosa, che è disgustosa. Il rosa è il colore del pompelmo. Il rosa è anche il colore delle labbra, delle tue labbra e delle mie labbra-"

Louis viene – rudemente – interrotto da Harry che, rivolto nella sua direzione, si schiarisce la gola. "Louis?" lo chiama timidamente con le guance arrossate. "Puoi baciarmi?"

E Louis è senza fiato mentre cerca di capire le parole di Harry. "B-baciarti?"

Harry inizia a balbettare con le guance completamente rosse mentre cerca di spiegare. "Non devi farlo se non vuoi. Penso che le tue labbra debbano essere paradisiache"

Ora è Louis quello che inizia a balbettare perché pensa che quel ragazzo sia un vero poeta. Sembrava quasi una poesia. "Beh, Riccio" dice cercando di sembrare calmo, ma probabilmente sembra un incapace. "Sarei onorato di baciarti"

Harry ridacchia, Louis si avvicina con il cuore in gola e prega velocemente. Per favore, fa che non rovini tutto. Per favore, fa che non rovini tutto. Poi decide che, per il resto della sua vita, non vuole baciare nessun altro.

È tutto perfetto quando spinge contro le sue labbra. Harry all'inizio non ricambia, ma quando sente Louis avvicinarsi ancora di più, si stringe a lui. Louis appoggia le mani sulle sue spalle, cercando di avvicinarlo. Poi si stacca, restando vicino e non riesce a realizzare di aver baciato un ragazzo. Un dio, forse. È tutto meraviglioso, felice, dolce e delicato e Louis vorrebbe che questo non finisse mai.

E ovviamente, Maisie entra.

Fischietta e poi li saluta con il suo accento di Manchester. "Cosa abbiamo qui?" dice quasi fiera, mentre trascina il carrello con le medicine accanto al letto di Harry. "Visto, Harry? Ti avevo detto che gli piacevi"

Louis si allontana moderatamente, arrossendo mentre si asciuga le labbra. Harry, seduto davanti a lui, sorride come un buffone.

"Beh, uhm, penso che sia meglio che vada" dice Louis goffamente, alzandosi lentamente e prendendo le sue cose. Harry canticchia una canzoncina e prende il braccio di Louis, stringendolo forte quando lo trova.

"Oh, mi sono dimenticato di chiederti se ti piace il tuo soprannome, Lou Will"

Louis sorride, appoggiando la mano su quella di Harry e tubando – come un fottuto bambino. "Lo amo"

Harry sorride, liberando la mano di Louis con un sorriso soddisfatto. "Eccellente. Alla prossima, Lou Will"

Quando Louis torna a casa, sta saltellando per la gioia. Urla, fischietta e scuote Beau. Lei lo morde e si lascia cadere sul pavimento ma Louis non le presta attenzione perché lui e Harry si sono baciati e gli ha chiesto di uscire insieme.

Affascinato, Louis trova velocemente il cellulare per mandare un messaggio a Harry.

"Il rosa è decisamente il colore delle tue labbra, Riccio. Come fai ad avere quel buon sapore? Non usi il rossetto, vero?"

Circa cinque minuti dopo, riceva una risposta che lo manda fuori di sé dalla gioia.

"Il rossetto? Oh, per favore. In caso te lo stessi chiedendo, avevo ragione perché le tue labbra sono paradisiache, più della tua voce. Buonanotte, Lou Will"


Color || Italian TranslationWhere stories live. Discover now