•Capitolo 2•

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A passo veloce sono quasi arrivata fino all'entrata della mia classe, riuscendo nel mio intento di non fare uscire nemmeno una lacrima dai miei occhi.

Dio, ultimamente per colpa di quell'imbecille del mio ex mi sono proprio rammollita.
Mi sento come una spugna. Basta una piccola strizzata per fare uscire tutta l'acqua. Prima non piangevo neanche se mi tiravano un pugno allo stomaco. Ero immune alle lacrime. Non che non soffrissi mai, quello piacerebbe a tutti, ma riuscivo comunque a costruire una lastra di ghiaccio che riusciva a tenere a bada qualsiasi mia emozione.

Poi, è arrivato Simon, mi ha addolcita e mi ha tradita, trasformando il dolce in un liquido amaro.

Sobbalzo, quando improvvisamente qualcuno si ferma bruscamente davanti a me. Per poco non mi viene un infarto.

"Ali! Sorridi!" Esclama Gary, cogliendomi di sorpresa e...Oh no!

In quel momento la luce di un flash si imbatte sui miei occhi. Istintivamente li chiudo.

"Fatto! Hai la bocca un po' storta, ma sei carina comunque!" Esclama con fin troppo entusiasmo. Ma stiamo scherzando? Mi ha appena immortalata con la sua Nikon all'ultimo grido in uno stato pietoso.

Odio essere fotografata, e il signorino qui presente lo sa bene. Ecco perché mi ha teso una trappola.

Garyson Coulomb, uno dei responsabili del giornalino studentesco.

"Sei crudele!" Mi lamento, strizzando gli occhi -maledetto flash-, e mi avvicino abbastanza per controllare che la foto non sia uno schifo, quando sono quasi sicura invece lo sia.

Sbuffo sonoramente nel vedere la mia immagine riflessa sul piccolo schermo. Ho la faccia da schizzata. Le labbra arricciate e gli occhi: uno che guarda a desta e l'altro a sinistra. I miei capelli mossi, che rischiano di esplodere.

"Ma sembro un cespuglio con tanto di piedi, gambe e braccia!" Obietto, guardandolo malissimo. "Non puoi rifarmela?!"

Esibisce un sorriso."No, cara. La foto si può fare una volta sola. Mi dispiace." Chiarisce con l'aria di chi non può essere contraddetto. Il mio nervosismo, già al culmine da quando mi sono svegliata, aumenta. A quanto pare avevo ragione quando ho pensato che sarebbe stata una terribile giornata.

Gli prendo il suo ridicolo cravattino a pois e lo avvicino a me, così tanto che riesco a vedere il contorno blu scuro della sua iride azzurra, dietro agli occhiali giganteschi."Ho avuto due settimane di merda, una nottata del cazzo e un risveglio traumatico." Lo avverto. Si irrigidisce tra le mie mani."Ora come minimo pretendo che tu mi faccia una foto decente, okay!?"

"Io-io non...è contro le regole.. Se-se ne faccio due a te..devo-devo farne due anche agli altri.." Balbetta, facendomi quasi pena. Quasi.

Lo lascio, e gli sistemo la cravatta. È talmente magro che temo di avergli spezzato le ossa.

Forse ho esagerato, ma detesto quando ti prendono di sorpresa e si mettono a fare i sapientoni dopo averti fatto foto da giornale scandalistico. In più sono molto stressata ultimamente.

Sospiro."Scusa. È un periodo difficile e.." Sospiro di nuovo, sistemandogli anche i suoi occhialini simpatici. Adoro Gary, dalla prima superiore e adesso mi sento davvero in colpa. È l'unico che mi sopporti tra quei rompipalle. Lui è l'unico che sopporto io. "Non volevo aggredirti. Spero che accetterai le mie scuse."Storco le labbra, sentendomi a disagio.

Mi guarda per qualche secondo e appena sorride mi tranquillizzo.

"È tutto a posto. Capitano a tutti i periodi difficili."

Sospiro, sollevata."Già.." A me, però capitano fin troppo spesso. "Senti, visto che tu non puoi scattarmela, facciamo così: tu mi lasci per puro caso la tua macchina fotografica ed io me ne faccio una."
Alzo un sopracciglio, e sottolineo:"La seconda la faccio io e non tu, quindi tecnicamente non c'è nessuna seconda foto. Che te ne pare?"
Mi sembra una proposta ragionevole, in fondo.

Just a stupid kiss ( Ex "Il fratello della mia migliore amica")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora