Before your eyes

Nuove prospettive

Capitolo 02

Questa idea è ridicola! Non funzionerà mai, ma cosa gli è venuto in mente a Deaton?! È evidente che stare troppo in mezzo agli animali gli ha annebbiato il cervello, dovrebbe ma pensare di farsi un giro fra le persone e crearsi un po' di sana vita sociale. E invece no, così sono io che ne pago le conseguenze.

«Stiles vuoi stare fermo, sto cercando di renderti presentabile» alzo il muso verso Lydia armata di spazzola e la guardo male. «No! Non mi incanti con quegli occhietti, ormai abbiamo deciso e non ti preoccupare per tuo padre e Scott, ci penserò io a dirgli cosa è successo»

È proprio questo che mi preoccupa, il dover raccontare loro tutto, come se non fosse già abbastanza imbarazzante; purtroppo però hanno ragione io non posso sparire così di punto in bianco e non si sa per quanto tempo. Ma farmi spazzolare mi sembra eccessivo! ...anche se, confesso che è piacevole.

«Ecco fatto, sei bellissimo! Ora la parte più difficile...» la sua voce si spegne ed anche il mio coraggio. Ce la posso fare, ce la posso fare, non ce la posso fare!!

Scappo via letteralmente dal tavolo, non voglio farmi male, sono ancora così giovane e non ho un istinto così suicida. «Stiles!!» urla alle mie spalle, mentre io finisco per sbattere ovunque, sfuggendo alla sua presa e fermandomi solo quando mi ritrovo davanti all'ultimo ostacolo: una enorme e pesante porta che comincio a graffiare.

Apriti, apriti, apriti maledizione!

«Preso! Ora andiamo, non c'è tempo da perdere» mi dice uscendo dalla porta principale, dopo avermi stretto in una morsa ferrea per non farmi scappare ancora. Piangerei se potessi, davvero, ma che cosa ho fatto di male nella mia vita precedente per meritarmi tutto ciò? Mi piacerebbe saperlo.

Ci dirigiamo verso il bosco, ho il cuore che va a mille e faccio ogni pensiero orribile su una mia possibile e probabile morte, perché questo piano non funzionerà! Me lo sento, andrà a rotoli, ed è certo che io mi farò malissimo. Guardo Lydia, sperando che ci ripensi e mi riporti indietro a pianificare qualcos'altro di più sensato, ma invece mi posa a terra vicino a villa Hale, dove Deaton ci ha segnalato che è stata piazzata niente meno che una tagliola pronta affinché mi ci possa ammazzare! Giuro, lo farò sbranare da Scott quello stupido veterinario, poco ma sicuro.

Lancia la mia felpa rossa poco lontana dal punto in cui siamo, poi si inginocchia. «Allora ripassiamo il piano: nel momento in cui ci senti ti avvicini lì, la pozione che ti ha fatto bere dovrebbe proteggerti e i danni saranno minimi, l'importante è che non la fai scattare. Poi comunque ci penserà lui a curarti» sbuffo facendole capire al massimo che non mi piace l'idea. Mi carezza dietro l'orecchio, è davvero piacevolissimo... ma non cambia niente sia chiaro, eh?!

«Senti, non sappiamo come fare altrimenti, dobbiamo tentare e prometto che quando sarai tornato come prima ti offrirò tante di quelle cene da fartele uscire dagli occhi» provo a sorridere, ma con la mia attuale arcata dentale diventa impossibile, così mi spingo con il muso contro la sua mano. Le voglio bene e so che se ci fosse un altro modo lei l'avrebbe appoggiato.

«Ora vado, devo imbastire la vera trappola» si rialza e si avvia lasciandomi qui, solo, ad aspettare. Guardo la tagliola, so già che il nostro rapporto non sarà dei migliori.

Sospiro e mi acquatto, tranquillo, cercando di sfruttare un po' quei sensi nuovi e migliorati che possiedo. Adesso vedo e sento tutto con una prospettiva nuova, posso percepire suoni che prima solo mi sognavo e mi rilassano, sentendo quell'oscurità che ho dentro al cuore ritirarsi un po' di più. Un altro argomento che non amo affrontare, di cui ho solo parlato con Lydia e sempre per lo stesso motivo di quell'altro; non mi sento giudicato, ne compatito, cosa che spesso accade ultimamente quando incrocio lo sguardo del mio migliore amico o di mio padre. La notte, quando mi sveglio urlando fa male, ma poi penso alle persone che amo e il dolore sparisce.