Capitolo 5

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Mi alzai da terra e mi avvicinai al lavabo e aprì il rubinetto, con le mani raccolsi un po dell'acqua che stava scorrendo e me la tirai in faccia. Inizia a strofinarla, volevo cancellare il ricordo, tutto quello che era successo era sbagliato e non doveva assolutamente più accadere. Alzai il volto per guardarmi allo specchio, le goccioline colavano dalla mia faccia, seguendo la traiettoria del mio collo, fino ad arrivare alla maglia. Afferrai la tovaglia appesa nell'apposita sbarra accanto al lavandino e mi asiugai il volto. Mi guardai per l'ultima volta allo specchio e poi aprii la porta per tornare in salotto. Trovai Zayn che stava per spegnere la TV visto che il film era arrivato ai titoli di coda.

"Tutto ok?" la sua voce spezzò quel silenzio che alleggiava nell'aria

Presi aria e risposi "Sì"

Lui si girò per guardarmi negli occhi "Non mi sebra dalla faccia che hai" la sua voce era più rigida rispetto a prima

"È tutto ok daccordo? Sono solo stanco" risposi con un po troppo vigore

"D'accordo. Allora buonanotte" si sdraio ne divano e chiuse gli occhi

Feci un passo avanti e allungai la mano, ma mi ritirai immediatamente. Diedi un ultimo sguardo al divano e mi ritirai in camera.

Mi spogliai, misi il pigiama e mi infilai sotto le coperte. Quella sera faceva molto freddo e quel letto mi sembrò improvvisamente troppo garende. Mi feci piccolo, mettendomi in posizione fetale. Ad un tratto non so come e ne per quale motivo, ma iniziai a piange. Mi sentivo dinuovo vuoto, quasi solo, propio come questa mattina, anche se propio al piano di sotto, nel suo divano giaceva dormiente il suo, da sempre, acerrimo fratellastro, che dopo tutto quello che era successo quella sera, credettiche non era poi così tanto acerrimo, solo stronzo.
Un brivido di freddo percorse tutta la mia spina dorsale, l'inverno si stava avvicinando e con lui anche il Natale.
Un ondata di calore invase la mia coscia sinistra e dopo quella il calore si cosparse per tutto il corpo.
Non mi sarei mai immaginato che sarebbe venuto dopo che gli ho urlato.

"Hai freddo" non era una domanda e il mio cuore all'ufire quella voce - che devo ammettere è davvero sensuale- iniziò a battere forsennato, quasi a coler spaccare la scatola toracica.

"Stasera c'è più freddo del solito, è meglio stare vicini e riscaldarsi"mi strinse tra le sue braccia possenti,  ma non riuscì a pronunziare neanche una sillaba, mi lasciai solo coccolare e per un macrosecondo mi accorsi che quel vuoto era scomparso.

Mi girai verso di lui e come un koala mi appesi al suo petto, mentre lui mi stringeva sempre di più a lui.

E così ci addormentammo. Avvinghiati l'uno all'altro.

8:30

La sveglia stava suonando e io con il cuscino cercavo di coprirmi le orecchie così da attutire quel suono odioso. ma era tutto inutile.

"E che cazzo,mi sto alzando " iniziai ad imprecare verso quell'aggeggio infernale "ma chi cazzo ti ha inventato? Beh chiunque è stato o non aveva un cazzo da fare o aveva trovato un sistema per far alzare le persone più incazzate di quanto già non lo siano"

'Quante volte hai detto la parola cazzo?'

'Nell'arco di...' controllai la sveglia '...un minuto quattro volte' 

'Ecco appunto,quindi,adesso,fai un bel respiro e butta fuori le arie negative '

'Ma che cazzo vuoi?'

'Cinque'

'Mi fai infuriare, mi fai propio infuriare'

Mi misi a sedere e solo in quel preciso istante mi accorsi che il posto accanto al mio era vuoto. Eipensai a cosa era successo ieri il film, il quasi bacio, io che scappo,la litigata, lui che viene ad abbracciarmi e dorme con me. Beh un po di tutto.
Mi strofinai le nani in faccia e poi scesi dal letto. E...

Love My Brother (Ziam)Where stories live. Discover now