Senza te proprio non posso stare

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Capitolo 15

"Senza te proprio non posso stare"

'L'amore si muove,ti porta lontano se vuoi..'
Le note de "L'amore si muove" riempiono la mia stanza,un altro giorno è iniziato.
Mi alzo svogliatamente dopo aver spento la sveglia impostata sul cellulare e mi alzo,dopo aver legato i capelli,vado a rinfrescare il viso.
Torno poi in camera per vestirmi,lego i capelli in una coda alta e scendo al piano di sotto per fare colazione.
Trovo la famiglia Barone a fare colazione,finalmente sono tornati tutti.
Oggi torno a casa mia,finalmente,vivere con Piero e non stare con lui è stata dura,soprattutto per lui che sta soffrendo molto in questi giorni e si vede.
Parla poco,mangia sempre meno ed è sempre chiuso nella sua stanza a cantare o suonare il piano.
Mi siedo e inizio a mangiare qualcosa.
-Tutto bene cara?- mi chiede Eleonora con il suo tono dolce
Lei non sa nulla di me e Piero,sono tornati stanotte e non volevamo ancora dirgli che io e Piero ci siamo lasciati.
Le rivolgo un sorriso e annuisco piano mentre passo la marmellata alle fragole sulla mia fetta biscottata.
Lei mi sorride e torna a bere il suo caffè.

-

Sto preparando la mia roba,torno a casa.
Qualcuno bussa alla porta della mia stanza,così lo invito ad entrare.
Sento la porta aprirsi e poi chiudersi subito,non mi giro sono ancora intenta a sistemare la mia roba.
La persona che è entrata non parla così mi giro di scatto e mi ritrovo Piero a pochi cm da me.
Sussulto per lo spavento di averlo trovato così vicino a me e indietreggio di poco.
-Adesso ti faccio anche paura?- mi chiede lui guardandomi negli occhi
Nego con la testa e mi giro per chiedere la valigia.
-Perché non mi parli?- chiede sospirando per poi sedersi sul letto
Lo guardo senza dire nulla,non so davvero cosa dirgli,ogni parola potrebbe farlo soffrire ulteriormente.
Prendo la valigia e la poggio a terra,mi avvicino a lui e mi inginocchio,posò una mano sulla sua guancia e la accarezzo piano.
-Andrà tutto bene Piè,vedrai,l'importante adesso è che voi andiate all'Eurovision e poi partiate con il tour perché solo così potrai svagarti e pensare al canto e alle tue fans Piero.-
Gli sorrido e senza sentire cosa ha da dire mi dirigo con la mia valigia fuori dalla stanza.
Sento lui alzarsi dal letto,poi la sua mano si stringe attorno al mio polso.
-Senza te non proprio non posso stare.-
Mi giro a guardarlo, i suoi occhi si fondono con i miei.
-Piero ti prego non rendere le cose ancora più difficili.- continuo a guardarlo -Tu vivrai la tua vita ed io vivrò la mia.-
Nega con la testa,queste cose proprio non vuole sentirle,ed io non vorrei proprio dirgliele.
Ma ha sbagliato due volte con me e potrebbe rifarlo.
Mi sciolgo dalla sua presa e esco dalla stanza trascinando la mia vaglia.
Al piano di sotto trovo tutta la famiglia Barone,Franz e Mery mi guardando speranzosi.
Sperano che io ed il Barone abbiamo fatto pace.
Ma il guardo negando con la testa e loro mi guardano per poi abbracciarmi.
-La nostra casa per te è sempre aperta.- sorride Franz
-Grazie di tutto Franz.- gli sorrido anche io
Poi abbraccio Mary -Grazie per questi bei giorni passati insieme.- sorrido anche a lei
-No ma grazie a te.- mi dà un bacio sulla guancia sorridendo
Saluto poi i genitori di Piero che mi abbracciano anche loro.
Mi avvicino alla porta e guardo di nuovi quella casa.
Sorrido a tutti e con la mia valigia esco da lì.
Mi dirigo a casa mia dove mi aspettano i miei genitori.
Dopo alcuni minuti di cammino arrivo a casa.
Uso le chiavi per entrare e trovo i miei in salotto a guardare la TV.
Poso la valigia all'ingresso e corro ad abbracciarli.
-Mi siete mancati.- dico mentre li abbraccio insieme
-Anche tu ci sei mancata piccola.- dico mio padre mentre mi da un bacio sulla tempia
Sorrido a quel gesto e mi stacco dal loro abbraccio.
-Vi dispiace se vado a disfare la mia valigia e poi torno da voi?- dico io sorridendo
-Certo vai amore.- mi sorride mia mamma
Io recupero la mia vaglia e corro di sopra per sistemare tutto nell'armadio.
Entro in stanza e mi siedo qualche minuto sul letto.
Mi fa male la testa,troppi pensieri.
Piero soffre e la causa della sua sofferenza sono io.
Ma lui è forte e deve andare avanti.

-

22 Marzo 2016
Sono sul letto,mi sono svegliata da poco.
Dal giorno in cui sono tornata a casa non ho più visto Piero.
Studio per l'Università ed esco con le mie amiche,i ragazzi sono venuti qui a Naro un paio di giorni e sono stata con loro,ma ogni volta che c'ero io Piero non era presente.
Il mio cellulare squilla,così lo recupero dal comodino e accetto la chiamata senza vedere chi fosse e lo porto all'orecchio.
-Pronto?- ho la voce ancora impastata dal sonno,ma è normale
-Mi spieghi cos'è successo? Io boh non ho parole! Si è mangiato il cervello?- la voce di Gian è inconfondibile è leggermente incazzato
-Scusa ma di cosa parli?- dico mentre mi metto seduta in mezzo al letto
-Come non sai nulla?- il suo tono si calma ma è sempre preoccupato e agitato
-No,cosa dovrei sapere.- chiedo io curiosa
-Vai sulla nostra pagina di Facebook.- mi dice lui
-Ok.- porto il cellulare davanti e me e vado su Facebook tenendo la chiamata attiva.
Vado sulla loro pagina e arrivo alle notizie di oggi.
Sgrano gli occhi non posso crederci.
-Sei viva?- Gian mi richiama dall'altro capo del telefono
Porto il cellulare all'orecchio -Sono scioccata Giangi.-
-E ci credo,anche noi lo siamo.-
-Vado subito,vi faccio sapere se riesco a concludere qualcosa.-
-Vabbene piccola.-
Chiudo la chiamata e mi precipito in bagno.
Mi do una rinfrescata e torno in camera per prepararmi.
Indosso una camicia a quadri rossa e nera,un jeans e le all stars bianche.
Prendo la borsa e il cellulare e mi dirigo a casa Barone.
Dopo pochi minuti sono lì,busso ripetutamente alla porta.
Alla porta c'è Franz -Dov'è lui?- chiedo io
-È in camera sua,non fa entrare nessuno.-
-Vedrai che fa entrare me.- dico sicura
Lui accetta e mi fa spazio per farmi entrare.
Gli sorrido e di corsa salgo le scale per poi trovarmi fuori la sua porta.
Metto la mano sulla maniglia,per fortuna non è chiusa a chiave,entro in stanza senza permesso,ho il diritto di entrarci è stata anche la mia stanza.
Chiudo la porta a chiave dietro di me dopo essere entrata.
Poi mi giro verso la stanza e lo vedo steso sul letto.
Mi avvicino a quest'ultimo per poi sedermi sul letto.
-Mi dici cosa diavolo ti è preso Piero?- gli urlo contro fregandomene del fatto che in casa ci sono i suoi genitori.
Si mette seduto con il corpo verso la spalliera e mi guarda.
-Mi rispondi?- continuo ad urlare
-L'ho voluto fare.- alza le spalle
Presa da un impeto di rabbia gli do uno schiaffo sulla guancia destra.
-Non è una risposta valida questa,cerca di essere più convincente Piero.- lo guardo negli occhi
-Non riesco a fare nulla,senza te è come se non avessi imput,sono sempre in stanza,non voglio fare nulla,è come se la mia vita non avesse un senso.- mi dice lui ad un passo dalle lacrime
-Piero tu lasci tutto perché senza di me non riesci a fare nulla?- 
Lui annuisce piano -Piero ma tu devi essere pazzo! Ti avevo detto di non fare una cosa del genere!- gli urlo ancora contro
Lui mi guarda senza dire nulla.
-Piero che delusione,pensavo che saresti riuscito ad andare avanti senza di me,perché sei forte,unico. Non puoi cadere così ti prego.-
Ormai ha iniziato a piangere,mi avvicino a lui e lo abbraccio forte.
-Piè ti prego non fare così.- gli dico vicina ad una crisi di pianto
Lui alza il volto e vedo i suoi bellissimi occhi rossi per il pianto
-Sai che odio vederti piangere,ti prego non rovinarti così,torna con i ragazzi perché il canto è la tua vita.-
-Tu sei la mia vita,sei tu che mi dai la forza di andare avanti,sei tu che mi dai la forza di andare avanti,te l'ho detto,io senza di te propio non so stare.-
Continuo a guardarlo negli occhi le lacrime scendono dai miei occhi.
Mi manca tremendamente,so che ha lasciato Alessandra il giorno dopo in cui ci siamo lasciati noi,però ho paura,ho paura di perderlo ancora.
-Vedi non sai nemmeno tu cosa dirmi! Nessuno sa cosa dirmi!- urla lui -Nemmeno la ragazza che amo.-
Si alza dal letto e si avvicina alla finestra.
Lo guardo allontanarsi,mi alzo anche io e gli vado vicino,lo abbraccio da dietro dandogli poi un bacio sul collo.
Si gira verso di me portando poi le sue mani dietro il mio collo -Io ti amo e gridarlo vorrei!- mi dice lui
-E allora fallo,perché anche io ti amo Piero.-
Sorride a questa mia affermazione per poi prendermi in braccio e baciarmi intensamente.
Ci stacchiamo dopo un po' di tempo perché necessitiamo di ossigeno -Adesso chiami i ragazzi e Torpedine e torni a cantare ne Il Volo,intesi?-
Lui annuisce e mi stampa un bacio sulle labbra.

...

Sei il mio angeloOù les histoires vivent. Découvrez maintenant