Capitolo 9-Make you happy

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-Nome.-
-Andreas Dermanis. -
- Età. -
- 25 anni.-
- Data di nascita. -
- 31 maggio 1992.-
- Prenota un viaggio per dove.-
-Atene. Una persona sola.-
- Durata.-
- Una settimana. -
-Motivo. -
- Familiare. -
- Ok, può andare. -
- Grazie. -
Finalmente si era liberato di quella segretaria. Sembrava un topo sgonfio, piccola, ingrigita e completamente senza emozioni. Una noia. E tutto solo per prenotare un volo per Atene, due ore di domande per un semplicissimo viaggio ad Atene! Non ne poteva più. Almeno adesso sarebbe andato da Mika...e avrebbe dovuto spiegargli il motivo del viaggio. In che modo poteva spiegargli che se ne sarebbe andato per una settimana senza di lui? Era diventato un po' più sospettoso dopo la storia di Alexis, e come biasimarlo. Andy si sarebbe comportato nello stesso modo.
"Al diavolo, lo chiamo."
Fece partire una video chiamata e il viso del riccio comparve sullo schermo.
-Pronto, Mika? Come va?-
-Andava meglio prima. Mi hanno appena spiegato gli effetti collaterali del farmaco nuovo. Per fortuna che ci sei tu, se te ne andassi non saprei come fare. -
-Ehm...A questo proposito. ..aspetta, aspetta un attimo. Cosa hai detto che ti hanno spiegato? -
-Ti regalerò Amplifon per il compleanno. Mi hanno spiegato quali sono gli effetti collaterali del Poenaxiphor. -
- E quali sono? -
-Quando arrivi te lo dico. Dove sei? -
-In macchina, dieci minuti e sono da te.-
-Okay, posso resistere per dieci minuti. - disse Mika calmo. Poi una voce urlò vicino al telefono:
-MA IO NO!- esclamò Alexis.- TUTTO IL TEMPO A DIRE "ANDY DI QUA, ANDY DI LÀ. ..IO SONO ARCISTUFO DI QUESTE COPPIETTE DEL CAVOLO!-
Mika rideva, e Andy sghignazzava senza ritegno. Un Alex così innervosito era troppo comico. Alex, che studiava psicologia ed era sempre calmo, che invece adesso sbraitava come un ossesso...era esilarante.
- Ok, mi fa malissimo la milza!- rise Michael. -Ho riso troppo!-
- Ridete pure delle mie sventure, piccoli ingrati! James ed io non vi rompiamo certo le scatole a questo modo!- gridò di nuovo, suscitando una nuova ondata di risate da parte degli altri due ragazzi.
- Alex, ti prego, basta! Non ce la faccio più! - disse Andy, asciugandosi platealmente una lacrima.
- Bastardo, ti faccio vedere io quando arrivi! Poi le lacrime che ti asciugherai saranno di dolore! - urlò, puntandogli contro una minuscola carota, proveniente probabilmente dal pranzo di Mika.
-Aiuto, una minicarota! Si salvi chi può! - strillò il riccio in falsetto, imitando una donnetta spaventata.- Andy, Andy! Ti prego salvami!-
Andreas aveva ormai rinunciato a riprendere fiato, adesso piangeva davvero, ma dalle risate!
- Ragazzi, basta! Finirò per fare un incidente se continuate!-
Mika gli puntò contro la piccola verdura arancione e, in finto tono minaccioso, disse:
-Provati a non tornare e subirai l'ira della mia minicarota! -
Ormai era arrivato, quindi parcheggiò (se così si può dire) e corse dentro l'ospedale. Mika ed Alexis erano in giardino, piegati in due dalle risate.
- Oddio, Andy...non hai idea di quello che è successo ieri al tuo amico!- fece Michael.
-Sì, è stato troppo imbarazzante! Ero all'Università e la prof mi manda a cercare un bidello, non ricordo bene per cosa. Io entro in una classe vuota e James mi raggiunge. Noi ci siamo...ehm...fatti prendere dalla passione e, mentre stavo per venire...entra il bidello che cercavo!- alla fine del racconto sghignazzava come un'idiota, provocando ulteriore riso da parte del ragazzo più piccolo, che avrebbe necessitato di ossigeno supplementare anche se avesse avuto dei polmoni sani.
- Ok, finiamola. Mika altrimenti mi muore qua davanti, e sarà difficile spiegare la causa del decesso.- disse Andy, cercando di ridarsi un contegno. -Piuttosto, parlami di quello che ti hanno detto. -
Il sorriso sparì dal volto del riccio.
- Oh...mi hanno detto quali sono gli effetti collaterali del Poenaxiphor. -
- Che sarebbero...?-
-Inibimento dei sensi, forti dolori...in pratica, tutto tranne il cancro. -
- Cosa?! E che sarebbe l'inibimento dei sensi? -
-La vista cala all'improvviso, problemi a parlare, difficoltà motorie, attacchi (non ho capito di che genere)...-
-E c'è un modo per capire quando stai per avere un attacco? -
-Sì. Avrò problemi a distinguere i colori: li scambierò, li confonderò...-
-Mika...mi dispiace, sembra che soffrirai parecchio con questa medicina, ed io non ci sarò per una settimana...-
-Che?!-
-Oh...mi ero dimenticato di dirtelo. Devo andare una settimana ad Atene, mio padre sta male.-
-Mi dispiace...ma posso venire anche io? -
- No, laggiù se ti succedesse qualcosa non saprei neanche dove portarti, i miei vivono un po' isolati, lontano da ospedali o strutture mediche...vorrei tanto che venissi con me, ma...-
-Ok, ho capito. - Mika si era notevolmente rabbuiato. - Ma sei sicuro che non ti vedi con nessuno là, vero?-
-Mika. Mettitelo in testa che io amo solo te. Solo te.-
-ED ECCO CHE RICOMINCIANO A FARE I PICCIONCINI!- gridò Alexis, in preda ad una crisi di nervi. Immediatamente medicine, lontananza e problemi vennero allontanati dalle risate dei tre ragazzi.

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Spazio moi.
Allora, so che il capitolo è molto corto, ma tecnicamente non doveva nemmeno esserci. Questo è un "extra" perché non pubblicavo da tanto. Ho avuto pochissimo tempo per scrivere, questo l'ho tirato fuori in cinque ( e vi giuro, cinque) minuti. Ditemi che ne pensate nei commenti!

Stardust || MikandyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora