Cenerentola - Perrault (Pt 4)

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"Quando Cenerentola udì lo scatto della serratura, capì, troppo tardi, cos'era accaduto. "Per favore, vi prego, fatemi uscire!" implorò, girando inutilmente la maniglia. La matrigna si mise in tasca la chiave e se ne andò sogghignando".

Qui il lettore medio, con un Q.I. intorno a 100, pensa che a Cenerentola venga in mente, che so, di affacciarsi dalla finestra e strillare, o di prendere una scopa e sbatterla contro il pavimento, visto che sta in soffitta.

O, magari, di sedersi sul letto e contare sul fatto che Anastasia e Genoveffa abbiano dei piedi più lunghi dei suoi, e poi darsela a gambe nella notte, verso la reggia, che, a quanto pare, non è molto distante da casa sua.

Fingerò di ignorare il piccolo dettaglio che tutto questo struggimento sia per un principe di cui non conosce neppure il nome, ovviamente.

"Non si accorse però che due topolini la seguivano, senza mai perdere di vista la tasca in cui aveva messo la chiave".

Ma la fata/servizio di derattizzazione non aveva eliminato tutti i topi?
E questi due da dove escono?

Mai fidarsi delle televendite di Mastrota.

"Nel frattempo Anastasia e Genoveffa stavano discutendo sopra la scarpetta di cristallo, e ciascuna affermava che era sua. La matrigna le osservò con attenzione mentre cercavano senza successo di far entrare i loro piedoni nella minuscola scarpetta. Non si accorse che i due topolini le sfilavano silenziosamente la chiave dalla tasca e se la portavano via".

Neppure a mettersi d'accordo riescono, quelle due.
Volete essere credibili?
Controllate, prima che entri Monocolao, quale delle due ha il piede più piccolo!
Male che vada, l'altra si piglia il granduca, che ha l'aria di essere la persona più intelligente, lì in mezzo (anche se questo aggettivo è una specie di ossimoro, se usato in una fiaba in cui il Q.I. medio è molto basso).

E vogliamo parlare della matrigna che osserva con attenzione?
Fosse mia madre, come minimo impallidirebbe di fronte ad un comportamento tanto idiota, e, per stemperare l'imbarazzo del momento, offrirebbe un caffè a Monocolao o intavolerebbe una discussione sul tempo.

Fatto sta che i topolini le fregano la chiave dalla tasca con una discrezione che farebbe invidia al presidente Mattarella in persona.

"Il granduca riprese la scarpetta alle due sorellastre immusonite e si avviò alla porta per andare nella casa seguente, quando Cenerentola, chiamò dalle scale: "Per favore Vostra Grazia, aspettate! Posso provare la scarpetta?".

...

Solo io a questo punto mi sono sempre chiesta come abbiano fatto i topi:
1) a infilarsi nella tasca della matrigna senza che nessuno li notasse;
2) a trasportare la chiave per le scale, visto che Cenerentola sta in soffitta;
3) a entrare nella soffitta, se la porta era chiusa a chiave (ma sì, certo, avranno usato la chiave per aprire la porta! Che stupida...).

Comunque, al di là delle critiche che le ho mosso finora, è stato fantastico vedere Cenerentola che, invece di nascondersi dietro a un cespuglio e seguire il granduca fino a un punto sicuro, a diversi di metri di distanza da casa, sceglie di esporsi davanti all'odiosa famigliola.

Tiè, viene da dire.

"La matrigna tentò di sbarrarle il passo. "E' solo Cenerentola, la nostra sguattera" disse al duca, ma egli la spinse di lato. "Signora, i miei ordini sono: ogni fanciulla del regno!".

*coro di alleluia*.

E con questa mossa, matrigna, ti sei fatta fuori pure il granduca, che poteva sposarsi una delle tue care figliole.

L'insostenibile leggerezza delle fiabeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora