Mi sveglio con la luce del sole che mi acceca e un buon odore di cioccolata. Mi scrocchio prima di fare mente locale. Sulla scrivania noto un vassoio con la colazione, me l'avrà portata da poco data la tazza fumante. Mi alzo dopo essermi stiracchiata più e più volte, non volendo abbandonare il letto. Quando mi siedo per consumare il mio pasto, noto un biglietto.
"Mangia e vestiti, oggi si esce". Sorrido e inizio a mangiare. Una volta pronta per uscire, mi do un occhiata allo specchio. Jeans neri strappati, camicia bianca, giacca di pelle nera e blaizer nere e bianche. Scendo le scale fortunatamente senza cadere, non avendo un buon coordinamento almeno per le prime due ore mattutine, arrivando sana e salva in salotto. La mia migliore amica mi abbraccia affettuosa. Lei, al contrario di me, indossa dei jeans stretti azzurri, con un maglioncino bianco sopra e degli stivaletti dello stesso colore. I capelli biondi le ricadono ondulati sulle spalle, con dei piccoli boccoli alle punte. È davvero bella.
- Immagino tu abbia avvertito i miei genitori - le tendo la mano.
<< Ovviamente >> ride passandomi i soldi, che ripongo nel portafoglio e poi in borsa.
<< Andiamo? >> chiede energica.
- Andiamo! -.L'aria autunnale mi accarezza il viso, pizzicandomi gli occhi. Io e Sally attraversiamo il vialetto ridendo e scherzando, dopo di che arriviamo alla fermata degli autobus e ci avviamo nel centro di Madrid. Le strade sono piene di persone, molte delle quali reggono in mano buste di vari negozi. Facciamo alcune compere, mentre da lontano guardiamo dalle vetrine gli abiti di Vogue, Armani e altri marchi famosi e costosi. Andiamo in un bar abbastanza affollato ma molto alla mano, dove troviamo un po' di tutto: italiani, spagnoli, americani, e perfino una famiglia svedese, che ci chiede delle indicazioni.
Individuiamo un posto libero vicino ad un gruppo di ragazzi e ragazze e, dopo aver preso i nostri frullati, ci dirigiamo nella loro direzione.
- Mi ci voleva proprio una giornata così e con te - ammetto dopo essermi seduta. Stiracchio le gambe e bevo un sorso della mia bevanda.
<< È Proprio una bella giornata >> annuisce e mi sorride.
<< Scusate? >> ci voltiamo entrambe, incontrando lo sguardo di una ragazza.
- Si? - chiedo.
<< Siete italiane vero? >> domanda lei. Io e la mia amica annuiamo. Ci invita a sederci con loro e noi accettiamo volentieri. È da tanto che non parlavo con qualcuno del mio stesso paese. Sono un gruppo di amici venuti qui in vacanza, fanno la stessa università e oggi è il loro ultimo giorno. Sono due ragazzi e tre ragazze: Bruno e Jacopo sono due fratelli, anche se completamente diversi. Il primo è biondo occhi neri, jeans larghi e felpa nera con Vans, il secondo è moro, con gli occhi castano-verdi, dei jeans stretti e una camicia azzurrina, ai piedi ha delle Converse bianche. Bruno è molto socievole e divertente, anche se abbastanza rumoroso, mentre Jacopo è timido e silenzioso, riservato oserei dire. Ride molto, ma parla poco per tutto il tempo. Le tre ragazze sono entrambe sul castano scuro, Laura e Giada hanno gli occhi castani, mentre Lola ha gli occhi azzurri, quasi come l'oceano. Sono splendidi. Le prime due hanno jeans a vita alta e maglioncino, mentre l'ultima un leggings nero ed una felpa lunga rosa pastello così come le sue Nike. Sono tutti molto simpatici, soprattutto quest'ultima, con cui ho passato gran parte del tempo. Stiamo passeggiando in gruppo, chiacchierando del più e del meno, di cosa studiamo e cosa vorremmo fare tra qualche anno. Sally ha fatto velocemente amicizia con Bruno, sembrano trovarsi molto in sintonia, mentre Japoco e Giada camminano davanti a noi mano nella mano parlando con Laura, la loro amica d'infanzia da quel che hanno raccontato. Sono molto affiatati. Io e Lola cambiamo argomento uno dopo l'altro, non ricordo l'ultima volta che ho parlato così tanto con una sconosciuta.

Sono ormai le 18:50 e loro ci informano di dover andare, avendo una cena prenotata da tutt'altra parte. Io e Sally ci offriamo di accompagnarli a prendere il bus e così ci avviamo verso la meta da loro prevista. Lei ormai è assorta a parlare con tutti i componenti del gruppo in cui siamo capitate, ad eccezione di Lola, che è ancora con me. È molto simpatica e solare, ha un viso dall' espressione molto dolce ed un sorriso bellissimo. Ci potrei quasi provare con lei se non se ne dovesse andare. Abita a Genova ed ha 19 anni. Mentre parliamo di cosa si dovrebbe fare o non fare al primo appuntamento, mi pone una domanda che non centra nulla con quello di cui stiamo parlando.
<< Sei fidanzata? >> scuoto la testa.
- No, non lo sono, e tu? - sorride quasi fosse contenta. Forse però è una mia impressione.
<< No, lo ero. Lei mi ha lasciata dato che si è accorta che non mi amava >> Ho una fitta al cuore, sapendo benissimo cosa si prova. Le prendo la mano e gliela stringo per rassicurarla.
- Non ti conosco molto, anzi, non ti conosco affatto, ma posso dirti che se è andata così, allora devi andare avanti - le dico sinceramente.
- Pensa a ciò che di buono c'è stato, a cosa hai capito di volere in una relazione e cosa no, ma non buttarti giù e vai avanti, incontrerai la persona giusta vedrai - le do una gomitata giocosa sul braccio, guadagnando una risata.
<< Hai ragione, non ha senso rimuginarci sopra, ormai sono passati mesi, devo andare oltre >>. Arriviamo alla fermata, Io e Lola continuiamo a parlare, anche se la sua attenzione cade ogni tanto sulle mie labbra e questo mi lusinga tanto. Quando è il momento di salutarsi, ringrazio ognuno del gruppo per poi tornare da lei.
- Allora buon viaggio e in bocca al lupo! - sorrido.
<< Se mai verrai a Genova, passa a salutare, l'università ti ho detto qual'è >> dice lei sorridendo.
- Lo terrò a mente - non so cosa fare, ma mi sento nervosa. Mi avvicino per darle due baci sulla guancia, ma mi precede.
<< Hai degli occhi bellissimi >> dice piano.
- Grazie. Sono molto belli anche i tuoi - sorrido, non sapendo più che altro dire. Deglutisce e torna a fissarmi le labbra. Da questa vicinanza mi ricorda Jade, di tutte le volte che avrei potuto fare la prima mossa e non l'ho fatta. Presa alla sprovvista, non mi rendo conto di avere le sue labbra contro le mie. È un bacio lento, non approfondito, come se fosse un ringraziamento. Rimango qualche secondo sorpresa, non aspettandomi questo tipo di saluto. Ha delle labbra morbide e fredde, un sapore di fragola su queste.
<< Questo è il mio modo di dirti che sono stata bene con te, grazie del
pomeriggio >>
- Grazie a te di avermi dedicato il tuo tempo - e dopo averle sorriso, la saluto con la mano, mentre lei raggiunge gli altri. Mi sento libera e quasi felice, non tanto per la pomiciata gradita, ma per aver conosciuto qualcuno di così solare e positivo per me, avendomi maggior mente rallegrato la serata. Sally si avvicina con un grande sorriso a me ed io scoppio a ridere.
<< Qualcuno ha fatto conquiste >> ammicca. Scuoto la testa e le faccio la linguaccia.
- È stato un bacio di ringraziamento, nulla di più, inoltre da vicino mi ricordava Jade - il morale scende di nuovo. Sally lo nota e mi da una pacca sulla spalla.
<< Mi dispiace, davvero, ma ora su col morale! Stasera si va a ballare! >> esclama entusiasta. Alzo gli occhi al cielo, invidiando il suo essere così energica e solare.
<< Vedrai che tra di voi
andrà bene, ma per ora goditi la vita da single! >> che qualcuno mi aiuti.

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