Capitolo 8

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Le mani di Hanna erano imbrattate di sangue. Spinte con forza, tentavano di impedirne la fuoriuscita dalla spalla della vittima, perforata dal proiettile. L'uomo, steso di schiena contro il gelido pavimento di marmo, guardava la sua soccorritrice mentre il resto degli ospiti si dileguavano con rapidità, terrorizzati.

-Resisti, Robert.- Disse lei guardando il volto di lui contratto in una perenne espressione di dolore. Non poteva lasciarlo morire, nonostante non gli fosse mai stato molto simpatico. Le serviva il suo aiuto per tornare sana e salva da quel posto.

-Se trovo chi mi ha fatto questo...- Cercò di rialzarsi, anche se a fatica, tenendosi una mano sulla spalla sinistra. Il manico dell'abito completamente insanguinato e stracciato sul punto colpito mentre l'intero arto pendeva, facendo leggermente curvare Robert.

-Non troverai nessuno da morto, quindi vedi di calmarti.- Lo interruppe lei alzandosi. Non fecero in tempo a dire un'altra parola, che si ritrovarono circondati da cinque guardie armate di fucili. Le cose non erano andate come s'aspettava. La peggior ipotesi possibile sarebbe stata quella dell'incarcerazione, che gli avrebbe impedito di raggiungere il portale in tempo, che si sarebbe chiuso e che li avrebbe lasciati intrappolati in quell'epoca per il resto delle loro vite. Rabbrividì a quell'idea e cercò lo sguardo di Robert, provando a capire cosa avrebbero dovuto fare. Mentre il soldato di fronte a lei stava per dire qualcosa, Robert semplicemente alzò la mano destra, facendo notare l'anello che qualsiasi Custode portava al dito. Non ci fu bisogno di altre spiegazioni, due guardie lo soccorsero sotto gli occhi di Hanna, portandolo in una delle tante stanze del piano terra.

-Il signore ha bisogno di cure mediche immediate.- Disse uno dei restanti tre, quello al centro, prima di voltarsi e salire velocemente le scale. Era un uomo di mezza età, probabilmente sulla quarantina di anni, da lunghi capelli castani tenuti ordinatamente indietro ed una folta ma curata barba.

-Dove mi state portando?- Chiese lei alzando appena la gonna con entrambe le mani e percorrendo la lunga scalinata affiancata dagli altri due uomini, quasi come se improvvisamente fossero diventati le sue guardie del corpo. La risposta alla sua domanda era così ovvia che l'uomo non rispose nemmeno; in effetti Hanna sapeva perfettamente dove stessero andando. Quando le scalinate si dividevano portando a due zone opposte dell'enorme edificio, uno sparo proveniente dall'ala destra attirò l'attenzione del gruppo.

-Che sta succedendo?- Portò lo sguardo sull'uomo di fronte a sé, ma anche lui sembrava non saper cosa stesse succedendo.

-Voi due andate a controllare, io e la signorina andremo dal signor Thawne.

-No.- Obiettò secca. Superò gli uomini e cominciò a percorrere le scale in direzione di quel rumore ormai svanito nell'immensità di quell'edificio.

-Lei non andrà lì, è pericoloso.- Replicò la guardia prima che, insieme alle altre due, la raggiungesse. Le afferrò un braccio, ma quando Hanna si voltò per guardarlo negli occhi la lasciò andare. Aveva visto qualcosa nelle iridi della ragazza che gli aveva fatto gelare il sangue, come un breve ma intenso bagliore argenteo. L'aveva già visto fare a diversi Custodi, ma mai una giovane aveva mostrato uno sguardo così tanto deciso, intriso di un potere primordiale vietato ai comuni umani. Hanna vide estrarre da sotto la lunga giacca dorata dell'uomo una pistola, che le porse. -Tenga, almeno così sarà più al sicuro.

-La ringrazio.- Disse lei afferrando quell'arma, che adesso maneggiava nella mano sinistra con naturalezza, disinvoltura. Non era ovviamente la prima volta che ne usava una; l'addestramento avuto sin dalla giovane età cominciava a risultare utile.

-Qual è il suo nome?- Chiese l'uomo una volta arrivati nel lungo corridoio sul quale la scalinata si affacciava.

-Mi chiamo Hanna Mason.- Rispose. Osservò il corridoio che si estendeva alla sua destra in un susseguirsi di porte e finestre rispettivamente sulle due pareti opposte. Il silenzio sembrava governare quel posto e ad Hanna tutto ciò non piaceva. -Voi invece?- Domandò in parte spinta anche ad interrompere quel silenzio insopportabile e che non faceva altro che aumentare la tensione.

I custodi del tempo: ContinuumWhere stories live. Discover now