Capitolo 7

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Mark osservava quel luogo compleamente nuovo dalla gondola. La barca ondeggiava nello stretto canale circondato da palazzi che sembravano galleggiare nell'acqua. Era seduto con Matthew a fianco, mentre il gondoliere guidava l'imbarcazione silenziosamente. Era sera, e mentre il buio dominava per alcuni tratti le strade ai loro lati, altre parti erano illuminate da piccoli focolai sparsi sopra i balconi, che permettevano ai passanti mascherati di passeggiare decisamente più tranquilli. Portò lo sguardo verso l'amico che, nonostante parte del viso fosse coperta dalla maschera, sembrava non avere una bella cera. Matthew teneva dall'inizio del loro percorso sull'acqua il volto affacciato fuori dall'imbarcazione e le mani strette sul bordo in legno.

-Tutto bene?- Chiese guardandolo accigliato.

-Si, sto bene.- Rispose tornando seduto e guardando davanti a sé. Teneva gli occhi fissi nella piccola lanterna appesa alla prua. La fioca luce emessa sulla punta dell'imbarcazione permetteva al gondoliere di passare anche per i canali più angusti. -Soffro un poco il mal di mare.

Matthew cominciò a parlare in italiano con il conducente della gondola. Mark non capì molto, non aveva mai studiato quella lingua, ma poco dopo la barca girò a sinistra. Sbucarono in un canale immenso. Già aveva visto quel posto in alcune fotografie, ma era decisamente diverso da come se l'aspettava. Decine e decine di gondole ondeggiavano sinuosamente, con a bordo persone con abiti sfarzosi di ogni genere e colore. Le lanterne illuminavano ora l'intera zona, sebbene da quasi tutte le finestre dei palazzi fuoriuscivano luci ed una musica veloce e allegra. Mark portò lo sguardo sull'acqua, che rifletteva la stessa scena. Sembrava che il cielo avesse preso il posto del mare e quelle lanterne fossero diventate le stelle. La maggior parte delle imbarcazioni passava da sotto un maestoso ponte. Era formato da diverse arcate ed una balconata che percorreva i lati della lunga scalinata, la quale permetteva alle persone di passare da una parte della città all'altra.

-Il ponte di Rialto.- Disse Matthew, poco prima che la gondola attraccasse ad un piccolo molo poco lontano dal famoso ponte di Venezia. L'amico estrasse dalla tasca della giacca alcue monete che poi diede all'uomo. Continuarono a piedi, camminando per strade sempre più affollate dove spettacoli di ogni tipo avvenivano quasi incessantemente. Arrivarono in una piazza. Anche lì c'erano persone e la solita aria di festa di quella città, sebbene il luogo non fosse minimamente paragonabile alle strade principali ed alla loro folla. Matthew si fermò di fronte alla porta di uno dei tanti palazzi affiancati tra di loro e si voltò verso Mark.

-E' questo il luogo?- Chiese il ragazzo leggermente perplesso ed anche deluso. Si aspettava qualcosa di più appariscente per l'abitazione di un lord del settecento e Custode del tempo.

-Esatto, è questo, ma prima sarebbe meglio che tu prenda una cosa.- Disse il ragazzo estraendo da dietro la schiena, nascosta dalla lunga giacca, un pugnale che gli porse velocemente. Mark all'inizio non capì, ma poi prese l'arma e la nascose nello stesso punto, tra il pantalone e la camicia. -Sai, in questi periodi è sempre meglio non girare indifesi.

Mark annuì e poi si voltò verso il portone. Fece un grosso respiro. L'idea di poter incontrare suo padre gli passò per la mente soltanto in quel momento, ma decise di rimuoverla. Non poteva distrarsi. Tutto quello che avrebbe dovuto fare sarebbe stato trovare Erik Thawne. Spalancò la porta, venendo seguito subito dopo da Matthew. Quando entrò, si ripromise di non giudicare più un edificio dal suo esterno. Dinanzi a loro si mostrava un enorme salone dal pavimento a scacchi e diverse coppie che ballavano simultaneamente sotto la melodia emessa da un pianista, e una banda di violinisti, ad un lato della sala. Altre persone si mettevano in disparte a parlare e a ridere. Lungo le pareti, insieme ad enormi ritratti di nobili e sculture marmoree, si trovavano candele che, col grande candelabro appeso al centro del soffitto, illuminavano l'interno.

I custodi del tempo: ContinuumWhere stories live. Discover now