Scrabble

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HARRY

Mi morsi il labbro, mentre fissavo distrattamente il cellulare. Stavo aspettando Louis vicino alla mia auto, che ci avrebbe portato all'aeroporto. Scorrevo meccanicamente i messaggi, ma tutto ciò che facevo era vedere solo delle scritte nere su pagine bianche; ero concentrato su tutt'altro o meglio, su qualcun altro. Louis mi piaceva, terribilmente e inevitabilmente. Il giorno della partenza era arrivato troppo presto per i miei gusti e io non sarei mai riuscito a gestire Louis tutto da solo. Che poi, l'unico da gestire ero io: dovevo controllarmi, anche se la presenza del castano mi rilassava totalmente, facendomi abbassare tutte le mie barriere e buone intenzioni. Sbuffai.

"Cazzo" imprecai contro di me.

"Tutto bene signorino Harry?" mi chiese Ryan.

"Si si" lo liquidai così; di certo non potevo spiegargli i miei complessi causati da Louis. Quest'ultimo uscì in quello stesso momento mentre portava sulle spalle un borsone blu scuro.

"Hai preso tutto?" la voce di Ed mi arrivò alle orecchie, esattamente come lo sbuffo pesante di Louis.

"Si, mammina e ti chiamerò ogni quarantacinque minuti" si prese gioco di lui e io ridacchiai.

"Sei uno stronzetto!" urlò Ed, tirandogli uno scappellotto sulla nuca "mi preoccupo perchè so che hai paura dell'aereo" il mio sguardo saettò verso Louis, che mi guardo incerto. I due litiganti, erano finalmente arrivati di fronte a me.

"Hai paura di volare?" gli chiesi direttamente. Lui mi guardò incerto, lanciando un'occhiataccia al suo amico.

"No" negò subito "poso il borsone" mi sorrise andando verso il bagagliaio, non prima però di lasciarmi un bacio veloce sulla guancia.

"Harry tieni d'occhio Louis" mi ammonì Ed sorridendo " e divertitevi" mi fece l'occhiolino, facendomi arrossire velocemente.

"Ciao Lou!" urlò. Il castano gli corse incontro e gli saltò in braccio. Il rosso gli lasciò qualche pacca sul sedere, prima di lasciarlo andare. Rimasi leggermente infastidito, ma poco dopo salimmo in auto, in direzione dell'aeroporto. Durante il viaggio, rimasi quasi sempre in silenzio: ogni volta che lui diceva qualcosa mi accorgevo di quanto fosse grande la mia voglia di baciare quelle piccole labbra; non volevo sprofondarci dentro come il primo bacio, volevo solo uno sfioramento come buongiorno.Dopo un po' notai che mi guardava curioso.

"Non mi stai ascoltando vero?" mi sorrise e io deglutii.

"Scusa"

"A che pensi?" Mi chiese allora.

Mi mossi a disagio sul sedile, non potevamo di certo dirgli che volevo un bacio da lui. Il fatto che poi io esplicitamente mi ero imposto di stargli lontano era del tutto incoerente; era giusto stargli lontano in questa situazione, non potevo stare con lui con tutti i casini che avevo nella vita privata. Eppure lui era lì, che mi tentava come il diavolo con quella sua bellezza da angelo.

"Nulla sono solo un po' stanco" scrollai le spalle. Lui sembrò convincersi ma decise in modo silenzioso di lasciarmi perdere nei miei pensieri. Arrivammo di fretta al jet privato e mi preoccupai di prendere le mie valigie, vedendo che erano più numerose e più gonfie dell'unico borsone che si era portato Louis.
"Vuoi una mano?" il liscio mi guardò ridacchiando, vedendomi sicuramente in difficoltà. Non avevo un così grande equilibrio con tutte quelle borse in mano.
"N-no io-"
"Per favore non posso vederti così, per quanto tu sia divertente" si avvicinò prendendomi due borse e caricandosele in spalla. Lui si allontanò, andando verso il jet e lasciandomi di sasso.
"Grazie" sussurrai al vento, sapendo benissimo che non avrebbe potuto sentirmi da quella distanza.

I just can't take my eyes off youWhere stories live. Discover now