Don't be so hard

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HARRY

Sbuffai, arricciando alle mie dita una ciocca di capelli.

"Harry ti rendi conto della gravità della cosa?" Nick camminava furioso di fronte a me, tutto rosso in viso. 

"La stai facendo più grossa di quanto non sia" specificai.

"ma davvero? Quindi non sei andato via con Louis poco prima di una sfilata importante?" la vena sul suo collo pulsava e agitava in aria ossessivamente le mani, come se quello mi importasse più di molto. Non mi vergognavo di ciò che avevo fatto; ero solo uscito, avevo mangiato e beh... avevo baciato le perfette labbra di Louis Tomlinson, ma questo non doveva necessariamente saperlo. L'avrei fatto mille volte ancora. Solo il ricordo di quelle labbra delicate mi risvegliava le budella, facendomi rabbrividire.  Era stato bagnato, lungo e intenso: l'avevo voluto da morire.

"Si, ma non è accaduto nulla quindi ti puoi rilassare?" gli intimai.

"Sarà meglio, Harry" corrucciai la fronte.

"E' una minaccia?" lo guardai.

"Deve stare lontano da te, okay? Altrimenti farà meglio a sparire da qui" mormorò.

"Ehi" lo rimproverai "si tratta di dividere lavoro e vita privata okay? Non è solo perchè io e lui passiamo del tempo insieme tu puoi fare queste scenate del cazzo, hai capito? E' mio amico" ringhiai.

Lui si calmò, di fronte alla mia improvvisa rabbia. Non seppi nemmeno da dove usciva quello scatto d'ira, sapevo solo che, per qualche strano motivo, Louis non doveva essere toccato. Era anche vero però, che la mia rabbia sarebbe valsa zero di fronte a Nick, se mai avesse scoperto che fra me e Louis ci fosse stato qualcosa di più. Decisi che per sicurezza, era meglio troncare la cosa qui. Lasciai perdere quella vocina che gridava no per quella decisione e mi concentrai sul fatto che ne andava della carriera del liscio.

"Okay" soffiò fuori "scusa Haz" si avvicinò, cingendomi la vita con le braccia.

"Si" sussurrai io, ricambiando l'abbraccio.

"sono solo geloso di te" mi strinse ancora. In un altro momento e con un'altra persona, probabilmente quelle attenzioni mi sarebbero piaciute, ma c'era qualcosa che non andava. Quella situazione mi stava stretta, molto più del solito.

"All'evento di stasera, con noi ci verrà anche lui" sussurra. Lui si raddrizzò, forse per controbattere.

"andata" io gli sorrisi e lui mi lasciò un bacio a stampo, che non gli feci approfondire.

"Lo chiamo allora" gli lasciai un bacio sulla fronte e una carezza, per poi allontanarmi. Decisi di salire sul tetto, l'unico posto tranquillo che avevo solo ed unicamente per me: sopra non c'era nulla, solo un vaso di rose a cui puntualmente davo dell'acqua. Mi sedetti vicino al bordo e presi il mio Iphone. Scorsi la rubrica, fino ad arrivare al suo nome. Mi morsi il labbro mentre pigiavo il tasto chiamata. Il cuore cominciò a battere leggermente più forte, ma sarà stato sicuramente per l'aria rarefatta.... certo si.

"Pronto?" lo sentii con il fiatone. Ma starsene tranquillo no?

"Lou" 

"Harold" si illuminò "scusa sono in palestra e non ho guardato lo schermo" in palestra? Quindi la sua pelle era lucida e sudata. Mi morsi il labbro più forte 'pensa a tua nonna nuda, pensa a tua nonna nuda' mi ripetevo.

"Tranquillo..." sussurrai. Seguirono degli attimi di silenzio.

"per quanto mi piaccia sentirti respirare come prova tangente del tuo essere ancora in vita, sono impegnato. Volevi dirmi qualcosa di particolare?" ridacchiai.

I just can't take my eyes off youWhere stories live. Discover now