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Scendo di corsa le scale per poter raggiungere la porta, e una volta arrivata sull'uscio la apro di scatto lasciandola chiudere da sola alle mie spalle. Sento di nuovo il clacson dell'autobus suonare, impaziente come sempre di partire: se solo oso ritardare già dal primo giorno, so per certo che l'anno inizierà peggio di quanto si preannuncia già.

«La prossima volta in orario, Caballero.» Mi sento rimproverare da una voce familiare, e non appena alzo lo sguardo dai gradini, sorrido: è Thomas. L'autista più simpatico e divertente che io abbia mai incontrato.

«Scusami, Thom!» gli rispondo, cercando di raggirarlo nella maniera più docile di sempre.

Thomas è probabilmente una persona talmente buona che ti capita di incontrare una sola volta nella vita: è affettuoso, simpatico, divertente, un gran chiacchierone, ma soprattutto molto, molto calmo e paziente: infondo, deve averne davvero molta di pazienza, se è riuscito a sopportare fino ad ora tutti gli adolescenti che salgono a bordo del suo autobus. E con fino ad ora, intendo ben vent'anni. Gli scocchio un sonoro bacio sulla guancia – una cosa diventata abituale tra di noi, e in tutta risposta Thomas scoppia a ridere.

«Prendi posto qui, dietro di me: ti ho lasciato il terzo libero. Ma non prendiamoci l'abitudine!» mi indica con un cenno il posto dietro di lui, uno dei posti che più preferisco, e io capisco che sta cercando di sbarazzarsi di me per mettere in moto e partire. Lo ringrazio, e subito prendo posto occupando l'altro posto al mio fianco con la mia borsa.

Dopo aver aspettato che altri cinque ragazzi salissero, sento il motore rimbombare e l'autobus partire. Tiro fuori il mio vecchio Iphone dalla tasca, e subito apro Instagram per passare il tempo rimuginando su qualche storia.

Sto guardando le ultime foto di Adele, quando d'un tratto sento poco più indietro di me una voce femminile sussurrare a qualcuno: «Hai visto com'è conciata? Oh Dio, è così squallida!»

Quelle parole, nonostante non mi siano state riferite direttamente, mi bastano per farmi abbassare lo sguardo. Il mio occhio, che più critico già di quanto non lo sia già non si può, non può fare a meno di chiedersi cosa ci sia stavolta che non vada bene: indosso dei leggins neri, le solite Converse consumate e una felpa di una taglia più grande degli Aerosmith. Ancora una volta non riesco a spiegarmi cosa mi spinge a farlo, ma non riesco a non voltare la testa all'indietro, e quello che vedo sono due delle tante, solite idiote della scuola che ancora se la ridono sguaiatamente. Una delle due si accorge, probabilmente sentendosi osservata, che le sto guardando e questo per lo meno basta per farla ricomporre. E per fare ammutolire la sua amica cretina al fianco con una gomitata.
La biondina - ovvero, cretina che si è accorta di essere stata colta in fragrante - fissa per una manciata di secondi, quel tanto che basta, il suo sguardo gelido nel mio. Alza il sopracciglio biondo, truccato perfettamente, come se volesse sfidarmi a duello e lì comprendo: che è meglio non esagerare, almeno per oggi.
Già non oso immaginare cosa mi aspetterà anche quest'anno e, onestamente, non voglio crearmi problemi prima ancora di arrivare alle porte dell'Inferno.

Decido quindi di evitare altre "sciagure" nell'unico modo che ormai conosco: collego le cuffie, e via col primo mix che Spotify mi propone. Il viaggio in autobus mi aiuta sempre. Mi aiuta a pensare, mi aiuta a riflettere, a decidere: mi aiuta ad esplorare il resto del mondo. Lascio sempre che il mio sguardo viaggi attraverso questi vetri sporchi, e ogni volta mi incanto sempre a osservare ogni minima cosa: persone, luoghi, cose, situazioni. Mi intriga sempre guardare cosa succede all'esterno. Come adesso, ad esempio: una signora che litiga con un ragazzo,strattonandolo da un braccio, e...Cavolo: sembra anche essere davvero su tutte le furie!

D'un tratto, però, sobbalzo; sento qualcuno scuotermi per una spalla, e il mio corpo reagisce d'istinto: mi volto di scatto, e sono già pronta a chiudermi a riccio, quando incontro lo sguardo titubante di Thomas - l'autista - che mi studia come se stesse cercando di capire se io sia impazzita o meno.
Merda.

HEARTBREAK GIRL - 1 IN LIBRERIA! (CAMREN)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora