Capitolo 4

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Il mattino seguente fui svegliato da Paul che praticamente mi stava trascinando fuori per la caviglia.
«Ma che cacchio stai facendo?
Perché mi tiri per una caviglia?» dissi.
«Zitto e vattene da questo villaggio, non tornare più qui. Muoviti. » rispose e dal suo tono era evidentemente seccato.
«Aspetta,perché? » mi alzai in piedi e guardai Paul.
«Perché non sei più il benvenuto qui. Ci sono certe persone... Non possono....sapere.....chi sei.» mentre parlava mi spingeva con tutte le sue forze attraverso gli alberi.
«Non ritornare mai più, intesi? » mi guardò e poi se ne andò. Nei suoi occhi c'era più preoccupazione che rabbia.
Chi erano queste persone?
Perché non potevano conoscermi?
Ero di nuovo a vagare in quel posto. Paul mi aveva trascinato tra una fitta foresta e quindi non riuscii a ritrovare la via del villaggio.
Non sapevo che fare ma decisi di trovare un posto sicuro dove accamparmi.
Mentre camminavo avvistai alcune cose molto sospette, come se qualcuno qui già vivesse oppure venisse per svago.
Mi avvicinai ad un albero e vidi che c'erano fogli,fazzoletti...
Tutti intorno a quell'albero ma niente nelle vicinanze,quindi guardai in su e vidi una casetta.
Non era proprio in buone condizioni. Sembrava che potesse cadere da un momento all'altro ma mi arrampicai sull'albero e salii.
Entrai nella casetta.
Era sporca,piena di polvere e fazzoletti ovunque.
Il pavimento si distingueva appena.
Mi feci largo tra tutti quei fazzoletti e arrivato vicini la parete vidi un scritta.
Non era coperta di polvere come tutto il restante della casetta.

C'era scritto :
'Newty mi manchi.'

Ebbi un tuffo al cuore. Solo Tommy mi chiamava così.
Ero entrato nella casetta dove Tommy veniva a piangere. Piangere perché credeva che mi aveva ucciso.

Mi ricordai del disegno fatto e lo appoggiai sul comodino accanto a una lampada e un pacco di fazzoletti.
Stavo scrivendo una frase dietro quando sentii dei passi che si avvicinavano,quindi lasciai perdere e scesi il più in fretta possibile dall'albero.
Poco dopo mi ero nascosto dentro un cespuglio.
I passi ormai erano molto vicini.
«Ehi Thomas,sei qui?» disse una voce. Sembrava quella di Paul.
«Ti avevo detto di no,secondo me è scappato. » disse una ragazza. Aveva una voce familiare. L'avevo già sentita.
«Okay dobbiamo avvertire gli altri. Da domani incominceremo con le ricerche. » annunciò Paul.
«Senti Paul,ma per il fatto di.. Lui,hai capito chi,veramente è tornato, cioè davvero è vivo?» chiese la ragazza molto nervosa.
«Si cara,è vivo,se non mi avresti detto che era lui il motivo per cui piangeva sempre,l'avrei cacciato prima.» rispose freddamente Paul.
Poco dopo se ne andarono.
La ragazza mi conosceva già eppure io non riuscivo a ricordare a chi appartenesse quella voce.
Mi sforzavo ma non riuscivo a ricordare perché c'era un'altra cosa che mi passava per la mente.
Tommy era fuggito.
Ora avevo una speranza di incontrarlo.
Mi misi a correre tra gli alberi. Ero felice,felice che era scappato da quelle persone. Felice perché lui si ricordava ancora di me.
Sentii il rumore di un ruscello e alla fine inciampai,ormai mi ero abituato ai rami,ma quello in cui inciampai erano..
Scarpe? Che ci facevano delle scarpe qui?
Mi avvicinai lentamente al ruscello.
C'era un ragazzo disteso in mutande,mentre i vestiti si asciugavano,sull'erba.
Senza fare il minimo rumore mi avvicinai.
Il ragazzo stava dormendo.
Abbassai lo sguardo su di lui e il mio cuore scoppiò.

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