Capitolo 191

8.2K 465 20
                                    

Mi sento male, nel senso più vero della parola.
Non solo i sensi di colpa mi divorano l'animo, ma i succhi gastriti dello stomaco divorano letteralmente l'interno del mio corpo.. Penso che l'eccessiva produzione di essi sia dovuta allo stress, in alcuni casi, o almeno così ho letto una volta, quando mi era casualmente capitato di aprire il mio libro di scienze.

Non sento Harry da ieri, da quando mi ha fatto andare via.. E mi sento come se gli avessi fatto l'unica cosa che non si meritava io gli facessi, il che non è aver dormito con qualcuno che non fosse lui, ma il fatto di averlo nascosto. Infondo sono consapevole del fatto che lui è incavolato con me per questo, perché io che sono la prima a pretendere la verità gli ho nascosto una cosa simile pensando che non sarebbe più venuta a galla.

Sophia mi ha informato che è stato Luke stesso a dirlo ad Harry. Come lei sappia tutto ciò? Oh ma è semplice, perché lei è la fidanzata di Liam il quale era lì a trattenere Harry dal spaccare il setto nasale a Luke.. Purtroppo, dopo la telefonata di tre ore dove ho animatamente conversato con la ragazza prima citata, ho appreso che Harry si ostina a non rivolgere la parola ne al suo amico né a Paul, il quale è stato colui a trattenerlo di più dal fare una cagata di dimensioni colossali.

Mi sento fottutamente il colpa, mi fa male lo stomaco e la testa, penso che tra poco cominceranno anche delle fottute nausee del cazzo, o almeno questo è quello che mi ha detto Tania: di solito a causa di stress, se hai bruciore di stomaco, è molto probabile che nel giro di poche ore tu debba anche vomitare.

Beh, una notizia carina considerato che non ho mangiato nulla e che a meno che il mio stomaco non voglia rigettare l'intestino, non ci sarà poi così tanto da buttare fuori.

"Cher.." Tania bussa leggermente alla porta della camera. Alzo lo sguardo dalle fotografie che ho sparpagliato sul letto, come se fossero tante piccole zattere sopra al piumino nero, ed io un iceberg. "Di sotto c'è Sophia tesoro." Sorride venendosi a sedere accanto a me.

Ha capito che qualcosa non va come dovrebbe, nonostante io mi ostini di nasconderle che non siamo poi così in armonia io ed il ragazzo che fino a ieri giocavamo a preparare uova strapazzate per colazione. Non mi piace raccontare di queste cose a qualcuno che non conosco, è già tanto se mi apro con Sophia, figuriamoci se parlo liberamente con qualcuno che mi vede come una delle tante amichette di letto del suo datore di lavoro.

"Grazie Tania. Falla pure salire." Non mi preoccupo di sorriderle, nemmeno un sorriso tirato.. Perché dovrei fingere qualcosa che non provo? I miei occhi gonfi e rossi sono già la prova di come mi sento e passerei per un'incoerente pressando me stessa per risultare gentile con qualcuno di cui, fondamentalmente, non mi importa poi molto.

Va via e posso sentire le voci delle due donne conversare di sotto e poi dei passi che si avvicinano sempre più alla porta della mia stanza. Mi duole pensare che effettivamente da ormai quasi due sere è solo mia per davvero, visto che lui non c'è.

Non so perché Sophia sia qui, ci ho parlato nemmeno due ore fa al telefono, e mi aveva detto che si sarebbe preparata per la festa di Grimmy, che si terrà stasera. Ma una parte di me sperava segretamente che passasse a farmi un saluto prima che andasse a divertirsi. Vorrei poter andare anche io a quella festa, ma.. Andiamo, chi voglio prendere in giro? non sono in vena di feste quando sto bene, figuriamoci ora che non mi posso nemmeno guardare allo specchio che sento lo schifo addosso.

"Guarda un po' chi c'è qui per te.." Sorride Sophia facendo un'entrata piena di trionfo nella stanza. Ruth drizza le orecchie, ma non abbaia. Pare che percepisca che non mi sento proprio bene e che il suo abbaio al momento mi darebbe solo noia, nulla di più. Mi ci sono affezionata, non so nemmeno come farò a lasciarlo quando dovremmo ripartire per Londra.

Centuries 3Where stories live. Discover now