Carica sessuale repressa

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Ormai le era famigliare quella prigione. La considerava quasi come una stanza ormai.

Il ragazzo nell'altra cella stava guarendo dalle ferite e dai colpi che le guardie gli avevano inferto e Hermione si sorprese ancora di quanto vedere Malfoy le provocava diverse sensazioni.

Da una parte provava indifferenza, come se non ci fosse; ma dall'altra, dall'altra provava un'amore incontrollato che sapeva non essere suo.

«Malfoy!» lo chiamò e sorrise quando lui si voltò verso di lei.

«Ti avevo detto di non sognare...»

«Non è una cosa che posso decidere!» rispose accigliata.

«La sento.» disse lui ignorando il suo commento, Hermione aggrottò le sopracciglia «Sento la vocina. L'altra essenza. Avevi ragione, prova affetto per te.»

«Non per me, ma per chi c'è dentro di me.» Malfoy ebbe uno spasmo incontrollato e se non si fosse aggrappato alle sbarre sarebbe caduto a terra.

«E chi sareste voi?» era stato lui a parlare ma Hermione sapeva che quella domanda non proveniva da lui stesso.

«Hermione Granger.» rispose cauta

«Bellissima fanciulla, se non oso troppo nel dire.»

«Vi ringrazio, e voi chi siete?»

«Il Principe.» vide Malfoy scuotere la testa e capì che era tornato lui.

«Malfoy! Devi lasciarlo prendere il controllo! Lascia che parli al posto tuo e capiremo cosa è successo!»

«Sai che sensazione terribile sia lasciarti sopraffare da te stesso?» lei scosse la stessa «Appunto, prova, se hai coraggio.»

«Possiamo provare ad andare d'accordo solo per questa storia?»

«Non sai che fatica immane sarebbe per me...»

«Allora vedi di farcela Malfoy!» lui ghignò

In quel momento udirono dei passi farsi sempre più forti più si avvicinavano alla prigione. La Regina fece capolinea con un lungo mantello color prugna e un lungo abito nero che le fasciava il bellissimo corpo. Si avvicinò ad Hermione e le parlò ad un palmo dal naso.

«Piccola impertinente, credevi di fregarmi?» non era una domanda «Beh, per tua fortuna mi sono accorta dell'inganno prima che fosse troppo tardi. Adesso il tuo amato è al sicuro, proprio accanto a te!» disse e poi scoppiò in una malefica risata che faceva venire i brividi.

Com'era venuta se ne andò, lasciando Hermione più confusa che mai...

Si risvegliarono entrambi insieme ma in luoghi diversi. Era ancora notte fonda ed Hermione ebbe l'ennesima illuminazione. Scalciò via le coperte del suo letto e si mise a correre verso i Sotterranei.

Giunse all'entrata e lì si fermò. Non sapeva la parola d'ordine e non poteva certo entrare di straforo nel covo delle serpi. Fortunatamente – o sfortunatamente, dipende dai casi – Malfoy uscì dalla porta senza bisogno che lei intervenisse. Aveva dovuto avvertire qualcosa anche lui...

Hermione sorrise ma mutò subito espressione quando notò che era a torso nudo con solo i boxer del pigiama addosso.

In quel momento capì: ecco a cosa serviva il Quidditch! Il ragazzo aveva un fisico da invidia, tonico anche se magro e muscoloso al punto giusto, gli addominali appena accennati e le maniglie dell'amore che sparivano sotto l'elastico dei boxer azzurri. La ferita al braccio era quasi del tutto rimarginata.

«Granger!» esclamò sorpreso «Anche tu...?» lei annuì. Dovette guardarla meglio anche lui, perché, dopo aver tossicchiato, rivolse lo sguardo altrove.

Fairytales Gone BadWhere stories live. Discover now