Storia del Compleanno di Molly e degli Insoliti Regali

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4 settembre 1999, Diagon Alley, 62, ore 10.30



"Tesoro, è torta di mele, quella?"

Lavanda sbuffò prima ancora di alzare lo sguardo. Ron aveva lei come cuoca e pasticcera personale ogni singolo giorno, e, ciò nonostante, nel weekend continuava a fare capatine nel suo bar solo per abbuffarsi.

"Sì, Ron. Torta di mele, proprio come quella che fa tua mamma."

"Miseriaccia! Mamma!" si riscosse Ron come se avesse ricordato qualcosa all'improvviso. "La sua torta di compleanno di stasera! Papà aveva chiesto se potevamo pensarci noi!"

"Non ti preoccupare" rispose Lavanda rassicurante "Io e Hannah l'abbiamo ultimata stamattina".
Una torta di dimensioni ciclopiche, ornata da panna montata e glassa rossa, stava infatti riposando in quel momento in frigorifero.

"Adesso siediti pure al tuo solito tavolo" aggiunse la ragazza con un sorriso. "Io vado un attimo dietro in cucina a sistemare."

"Ti aiuto, Lavanda" disse Ron con quella che sembrava solo sollecitudine.
Lavanda trasalì. Non sarebbe tornato sull'argomento proprio in quel momento, di sabato, con il bar pieno di gente ed una riunione di famiglia alle porte?

Il suo ragazzo, però, com'era noto, non era mai stato un campione di tempismo. Così, mentre finiva di ripulire il banco della cucina e Lavanda tirava fuori dei muffin dal forno, le chiese: "Hai deciso se almeno penserai a quello che abbiamo detto ieri sera?"

Lavanda si bloccò con la placca da forno tra le mani. La verità era che ci aveva pensato per buona parte della notte.
In un primo momento aveva scacciato l'idea, quasi, nelle sue condizioni, si trattasse di un sogno impossibile. Quando quella mattina si era svegliata, però, aveva iniziato a considerare la proposta da un altro punto di vista.
Si sarebbe trattato di una fantastica avventura, anche se aveva ancora troppa paura di se stessa.

"Sai che non ci sarebbero problemi" continuò Ron cauto, vedendo che Lavanda aveva poggiato i muffin senza voltarsi.
"Ormai conviviamo da quando io e Harry abbiamo finito l'Accademia e lavoriamo in Dipartimento Auror. Siamo una coppia a tutti gli effetti."

"Ma non pensi che io possa essere un pericolo, Ron?" chiese Lavanda sull'orlo delle lacrime.
"Che cosa potrebbe succedere se io mi legassi così tanto ad un'altra persona? Sono un pericolo per me stessa e per gli altri!"

"Sai che non è così" disse Ron carezzandole la guancia. "Tutti i Medimagi sono stati d'accordo nel dire che la Pozione Antilupo funziona benissimo, ricordi? E poi, so che è quello che desideri di più. E anche io."

"Ma la tua famiglia..." protestò Lavanda debolmente.

"La mia famiglia si è già allargata moltissimo. Una persona in più non farà differenza."

"Lo immaginavo, Ron. Ma adottare un orfano di guerra..."

"è l'unico modo per esaudire il nostro desiderio di essere genitori e per farti stare serena allo stesso tempo. Tu giustamente non vuoi rischiare una gravidanza, ed hai visto quanti piccoli stanno riempiendo gli Istituti."

Lavanda lo sapeva bene. Erano mesi che il pensiero di quei visini dolci e speranzosi la tormentava. Almeno quanto l'aveva straziata la consapevolezza che non avrebbe mai potuto – o voluto – portare in grembo il bambino che lei e Ron desideravano tanto.

"Settimana prossima andiamo a parlare con il Direttore dell'Istituto e chiediamo come si possano avviare le pratiche."
La voce le era uscita da sola. Nel momento in cui pronunciò quelle parole, capì che era quello che desiderava. Voleva una famiglia, e la possibilità di una vita normale, al di là della terribile maledizione che l'aveva colpita.

10 storie per Hermione e FredWhere stories live. Discover now