Storia del Compleanno di Molly e degli Insoliti Regali

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4 settembre 1999, Diagon Alley, 93, appartamento B, ore 8.40


Pansy Parkinson, a differenza di quel dormiglione del suo fidanzato, tendeva ad essere una persona molto attiva durante le ore mattutine.

Quel giorno, però, era ben consapevole che, nonostante fosse sabato, la attendeva una giornata – e, ahimé, una serata - piuttosto difficile. Per questo motivo, visto l'orario sulla sveglia, aveva deciso di rigirarsi ancora un po' nel letto. Era stata però grande la sua sorpresa nel rendersi conto che il lato di George era vuoto.


In quei primi mesi di burrascosa convivenza, le certezze di Pansy erano state fatte a pezzi l'una dopo l'altra, travolte dall'entusiasmo, dal disordine e dalle continue sorprese di George. Su una cosa, però, la ragazza era convinta che non si sarebbe mai sbagliata: di sabato, il suo ragazzo non si sarebbe mai alzato dal letto, se non su suo "gentile" invito. Che cosa stava mai succedendo?

Girovagando a piedi nudi nel suo pigiama blu, la ragazza passò in rapida rassegna l'appartamento. Come si aspettava, George non aveva lasciato biglietti – l'aveva mai fatto? -, ma il segno del suo passaggio era testimoniato dall'inequivocabile macchia di caffè sul manoscritto che Pansy aveva incautamente lasciato sul tavolo della cucina la sera prima. Non avrebbe dovuto portarsi a casa il lavoro, pensò sconsolata. Il capo della casa editrice dove lavorava le aveva chiesto di correggere le bozze di quello che si preannunciava essere il fenomeno di letteratura erotica dell'anno, e Pansy, trovandolo noioso da morire, aveva pensato di utilizzarlo per addormentarsi.
"Se stai con George Weasley, persino l'erotismo tradizionale finisce per annoiarti" pensò reprimendo una risata.

Fu in quel momento che udì la serratura scattare e la voce di George esclamare "Sono tornato!" con un tono, come sempre, un po' troppo alto per i suoi gusti.

"Shh! Che bisogno c'è di urlare? Vuoi farti sentire anche da Fred ed Hermione di là?"

"Ma figurati" rispose George scrollando le spalle "Fred non si sveglierebbe nemmeno con una Caccabomba in testa, ed Hermione sarà già sveglia da due ore. E comunque, Pansyna, dovresti ringraziarmi. Ti ho portato la colazione e qualcosa di davvero fondamentale per stasera."

Al suono della magica parola colazione, Pansy si mise a sbirciare tra i sacchetti di carta che George aveva posato sul tavolo. Tra ciambelle al cioccolato e brioche di zucca, però, trovò una scatoletta di qualcosa che non si sarebbe aspettato.

"Una Pozione Rilassante? Sei sicuro che ti serva, George?" Pansy ne dubitava. Il suo fidanzato tendeva a ronfare come un sasso tre secondi dopo aver sfiorato il letto.

"Ma quella non è per me" rispose George come se si trattasse di una cosa ovvia "è per te! Ho pensato che ti sarebbe servito un aiuto extra per stasera..."

Già, quella sera che Pansy aveva tanto temuto era purtroppo arrivata. Da quando lei e George avevano passato il Natale alla Tana, ella aveva cercato di ridurre al minimo i contatti con la famiglia di lui. Non che Molly, Arthur o qualcun altro fossero stati meno che gentili con lei; era lei, semplicemente, a sentirsi sempre un po' fuori posto.
Quella sera, però, per il compleanno di Molly, si sarebbe ritrovata davanti la famiglia Weasley al gran completo, corredata di fidanzati ed amici. Non era sicura che avrebbe retto.
In più, ogni tanto si sentiva addosso lo sguardo della suocera. Sperava davvero che il vestito nero con un disegno di margherite bianche che aveva scelto per quella sera – un abito davvero da brava ragazza – le sarebbe piaciuto.


"Dai, Pansyna" disse George, consapevole dei pensieri della sua ragazza. "Sai che mamma ti vuole bene. Un po' come a Fleur all'inizio. Scherzavo! Posa quella teiera, scherzavo!"

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