Chapter 28: Casey

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"Gray, attenzione con lo zaino!" Esclamo, prendendo per il bavero della giacca mia sorella che attraversa la strada senza guardare, facendo inchiodare la piccola macchina bianca.
Alzo la mano in segno di scuse al conducente ed attraverso, lanciando poi un'occhiataccia alla bambina.
"Scusami, Case" sussurra, con espressione dispiaciuta, e sospiro prima di lasciare un bacio sulla sua testa, prendendo poi la sua mano e percorrendo il corto pezzo di strada che ci divide dalla nostra meta, un posto che ultimamente abbiamo frequentato davvero tanto.
"Posso suonare io?" Chiede Gray con un sorriso, e sorrido leggermente prima di annuire, aspettando con un sorriso he la porta si apra per rivelare Ashton.
"Grazie a Dio siete qui, non immaginerete mai chi c'è in soggiorno" esclama lui non appena ci vede, e lascia passare Gray prima di afferrarmi per la vita, ancora sul portico, e posare le sue labbra sulle mie per qualche secondo.
"Mh, adesso va decisamente meglio" mormoro, guardandolo con un sorriso che aumenta non appena lo sento ridacchiare per poi entrare e posare la giacca e lo zaino al solito posto nell'ingresso.
"Casey! Ci sono mamma e Adam!" Sento urlare da mia sorella, e a quelle parole mi giro verso il riccio, che mi guarda con aria di scuse.
"È stata una sorpresa, volevano vedere la piccola" si giustifica, ed io annuisco sentendo poi qualcuno abbracciarmi le gambe.
"Mammina!" Esclama Amandine, guardandomi con un sorriso mezzo sdentato, e ricambio prima di prenderla in braccio sotto lo sguardo del papà.
"Hey, tesoro, che bel tutù" la saluto, lasciandole poi un bufetto sul naso facendola ridacchiare, e non appena entriamo nel soggiorno vedo mia sorella guardare in maniera strana la coppia sul divano, come se qualcosa fosse scattato nella sua mente.
"Ciao, mamma. Ciao, Adam" li saluto cortesemente, sedendomi poi vicino a Gray tenendo la bambina in braccio.
"Thè!" Esclama dopo qualche secondo, alzandosi dal mio grembo per prendere da una scatola una teiera e delle tazzine di ceramica, ed una risata lascia le labbra del papà prima che prenda posto accanto a me, accarezzando furtivo la mia mano, ma in questo momento ciò che più preoccupa è l'espressione indecifrabile di Gray.
"Gray, stai bene?" Le chiedo in un sussurro, lasciando i più grandi a parlare di qualcosa che non capisco, e quando alza gli occhi color nocciola questi sono lucidi, ed un semplice sguardo a quelli di Ashton ed Amandine riporta i miei sospetti a galla.
E no, stavolta non ho intenzione di tacere, perchè se una bambina di dieci anni ha capito qualcosa vuol dire che i miei sospetti sono fondati.
"Mamma, non lo trovi curioso?" Chiedo, spostando lo sguardo su mia madre, davanti a me, le gambe perfettamente accavallate e le mani intrecciate sul ginocchio.
"Cosa, tesoro?" Chiede, sorridendo poi ad Amandine che le porta una tazza con del 'thè' dentro.
"Io e Gray siamo sorelle, eppure i nostri occhi sono di due colori totalmente differenti. Strano, vero?" Chiedo, percependo il suo disagio, ma non ho intenzione di mollare, non finchè non ottengo una risposta.
"Beh, sarà la genetica" ridacchia, nervosa, prima di afferrare la mano del padre di Ashton che sembra nella stessa condizione.
"Beh, certo...peccato che tu abbia gli occhi azzurri e papà li abbia verdi" esclamo, lasciando di stucco sia Ashton che la coppia davanti a me.
Davvero mi credevano così stupida?
"Inoltre, gli occhi di Gray non ti ricordano quelli di qualcun'altro in questa stanza? Quelli di Amandine, per esempio? O quelli di Ashton? Che tu guarda sono uguali a quelli di...".
"Papà" inteviene Ashton, guardando incredulo suo padre, che ha un'espressione che sembra gridare 'beccato'.
"Mamma, non sono una sciocca" riprendo, girandomi verso mia madre che si morde il labbro per il nervosismo, ed all'improvviso un singhiozzo fa capolino accanto a me, spingendomi a girarmi verso l'unica famiglia che abbia mai avuto.
"Sssh, Gray, tesoro, va tutto bene" mormoro, abbracciando mia sorella che continua a piangere, singhiozzando, esattamente come faceva quando mamma e papà litigavano, ed ora capisco il motivo.
"Come avete...come avete potuto?" Domanda Ashton, l'incredulità svanita per lasciare posto alla rabbia, a quel sentimento che nel profondo provo anche io.
"Io ero ancora sposata con il padre di Casey, come potevo pensare di rimanere incinta!" Esclama mia madre, lei stessa sull'orlo delle lacrime, quando noto in un angolo Amandine guardare la scena con occhi meravigliati, probabilmente non capendo cosa sta succedendo.
"Credo che sia meglio che andiate" esclama il padrone di casa, rivolgendosi ai nostri genitori, ed io annuisco, stringendo a me Gray che non sembra smettete di sfogare il suo dolore.
Ma, ovviamente, non c'è due senza tre, e le sfortune non vengono mai da sole perchr improvvisamente suona il campanello, ed Ashton si alza per andare ad aprire, probabilmente aspettandosi i suoi amici, ma non appena apre una porta solo una parola lascia le sue labbra.
"Nina".

Amandine || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora