Chapter 18: Casey

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"Santo cielo, manco per un giorno e succede di tutto" esclamo sorpresa, vedendo lo sguardo malizioso ed adorante che Luke scocca verso Julie, che arrossisce leggermente.
"Io...ehm..." tenta di giustificarsi venendomi incontro per prendere due piatti di uova e pancetta dal bancone, ma le sorrido, facendole capire che non ha nulla per cui giustificarsi.
"Gli piaci, Julie. E sono convinta che lui piaccia a te. Presto ti inviterà ad uscire con lui, ne sono certa" dico, facendole un occhiolino prima di portare un piatto al tavolo tre e sorridere al dodicenne lì seduto, che sembra leggermente giù di corda.
"Spero che questi pancakes al cioccolato ti tirino su, voglio vedere un sorriso su questo bel faccino" gli dico, ed alle mie parole sorride leggermente, ringraziandomi.
Scuoto la testa, felice, e mi allontano, dirigendomi verso il solito tavolo.
"No, no, Gray. Otto per nove non fa ottantuno" sento sospirare al mio migliore amico, e scoppio a ridere alla sua espressione abbattuta, facendogli alzare la testa.
"Siete davvero sorelle, Case. Fate ugualmente schifo in matematica" sbuffa, e sia io che Gray rispondiamo con un 'Hey!' offeso.
"Hai quasi finito i compiti, sorellina?" Le chiedo, avvicinandomi in modo da rifarle la treccia tutta disfatta, e sorrido quando la sento annuire.
Intreccio velocemente i capelli quando noto lo sguardo di Mitchell illuminarsi improvvisamente.
"Papino ad ore nove" esclama, ed io lo guardo leggermente confusa prima di girarmi ed incrociare le iridi nocciola di Ashton.
Sorrido, chiudendo la treccia a Gray, e mi allontano, procurandomi un'occhiata eloquente di Mitchell, prima che una certa bambina corra ad abbracciarmi le gambe.
"Mammina!" Esclama Amandine, sorridendo felice mettendo in mostra le fossette, e nonostante non sia la prima volta che mi chiami cosí arrossisco prendendola poi in braccio.
"Ciao, principessa. Sei venuta a trovare me o a trovare la torta?" Le chiedo, sorridendo, quando trovo Ashton accanto a me, impegnato a scrivere qualcosa sul suo cellulare.
"E tu, stai scrivendo un libro, per caso?" Gli chiedo, ed a quelle parole alza lo sguardo dallo schermo, arrossendo leggermente prima di scuotere la testa.
"Torta?" Chiede la bambina tra le mie braccia, e le sorrido, annuendo, prima di metterla giù, indicandole il tavolo a cui è seduto Luke.
"Sembra che ormai questo sia il nostro punto di ritrovo" esclama Ashton, prendendo poi qualcosa dalla tasca della giacca di pelle.
"E queste sono le tue chiavi. Davvero una bella casa" conclude, allungandomi le mie chiavi di casa, e ridacchio leggermente prima di prenderle, mettendole poi nella tasca del grembiule.
"Cosa posso portarti?" Gli chiedo, accompagnandolo fino al tavolo di Luke, e rimango sorpresa quando scuote la testa.
"Nulla, grazie. Piuttosto, vorrei chiederti una cosa" dice, ed io mi fermo, guardandolo con curiosità.
"Ti va di venire a cena a casa mia? Amandine ne sarebbe entusiasta...ed anche io" propone, e sento le mie guance farsi più calde a quelle parole, quando ricordo che stasera Gray dovrebbe dormire da me.
"Mi piacerebbe molto, ma stasera Gray si ferma da me..." rispondo con un sorriso triste, ma lui non sembra preoccuparsene.
"Porta anche lei, non è assolutamente un problema, anzi" dice, ed un sorriso increspa le mie labbra ed anche le sue mentre annuisco.
"Abito al 694 della tua stessa via...vi aspetto per le otto?" Chiede, continuando a sorridere, ed io annuisco prima di abbracciarlo.
È un gesto improvviso, eppure sembra naturale, come se le sue braccia fossero predisposte per stringermi con delicatezza, ma non troppo, ed arrossisco quando sento il calore del suo corpo a contatto con il mio.
"Grazie, Ashton" sussurro nell'incavo del suo collo, chiudendo gli occhi per un secondo in modo da godermi quel profumo meraviglioso di bagnoschiuma, quando un paio di colpi di tosse ci fanno staccare, e Luke e Julie ci osservano con un sorrisino.
"Non davanti a tutti, per favore" esclama Luke, guardando Ashton in maniera strana, probabilmente scambiandosi quell'occhiata complice che solo due migliori amici possono avere, e scuoto la testa con un sorriso prima di allontanarmi verso il bancone, preparando la fetta di torta con fragole di Amandine ed ignorando le occhiate maliziose del mio migliore amico e di mia sorella.

Amandine || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora