Chapter 24: Casey

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Sono complicata, davvero complicata, tanto che a volte penso di essere un cubo di Rubik.
Saluto mia sorella, guardandola presa da mille pensieri mentre la osservo camminare verso casa dalle vetrate del locale, sembrando così piccola ed indifesa con uno zaino piú grande di lei sulle spalle e le trecce.
Sospiro, quando improvvisamente un flash mi viene in mente e mi ritrovo a pensare ad Amandine alla sua età.
Sono convinta sarà molto diversa da Gray, che è più timida e riservata, quasi malinconica, un po' come me. La piccola Irwin, d'altro canto, sarà un piccolo raggio di sole come suo padre, tutta sorrisi e baci. Riesco ad immaginarla così vividamente correre spensierata tra le braccia del padre mentre sorride a...
Improvvisamente, due dita vengono schioccate davanti ai miei occhi e mi risveglio, sbattendo più volte le palpebre prima di mettere a fuoco la figura slanciata di Julie che mi osserva divertita.
"Il tuo turno è finito, futura signora Irwin" esclama, sorridendomi complice, ed io sento le guance farsi calde e sicuramente rosse prima di sentire una vibrazione dalla mia tasca, segnalando un nuovo messaggio che mi avvisa che Ashton e Amandine mi stanno aspettando fuori.
"Non sono la futura signora Irwin, Julie, o forse dovrei dire 'fidanzata di Luke'? A domani" la saluto, sorridendole, e dopo aver rischiato di inciampare infilandomi nuovamente la maglietta esco al freddo invernale, portando la sciarpa abbastanza alta sul mio viso in modo da coprirmi il naso e la bocca.
"Sai, Amandine fa lo stesso d'inverno. Non so come facciate a tenere la sciarpa sulla bocca" esclama la voce squillante di Ashton dietro di me, e, spaventata, mi giro, solo per ritrovarmi a sorridere quando vedo una bambolina avvolta in un cappottino rosa sorridermi leggermente seduta sul cofano di quella che suppongo sia la macchina di Ashton.
"Beh, magari siamo sorelle senza saperlo" scherzo, avvicinandomi e lasciando un piccolo bacio sulla guancia fredda di Amandine per poi abbracciare velocemente Ashton, che mi fa cenno di entrare in macchina.
Siano benedetti i cinque minuti di strada che mi permettono di godermi al massimo il riscaldamento, tanto che quasi non voglio scendere dalla macchina quando arriviamo sotto casa mia, ma Amandine che saltella chiedendo di guardare per l'ennesima volta Frozen riesce a convincermi, anche se il leggero punzecchiare del dito di Ashton sulla mia guancia ha fatto la sua parte.
"Perdonate il disordine, io e le faccende domestiche non andiamo molto d'accordo" mormoro, osservando con un cipiglio i vestiti (di Gray, aggiungerei) sparsi per il soggiorno.
Ashton non si lamenta, ridendo prima di avvolgere un braccio attorno alle mie spalle: "tranquilla, ed anche casa nostra è un campo da battaglia".
Sorrido, confortata dal suo sorriso, e sento nuovamente quell'immensa voglia di baciarlo, ma non posso, non devo...non posso.
Eppure, mentre penso a quanto debba trattenermi dal baciarlo, sento due mani delicate quanto leggermente callose afferrarmi i fianchi, portandomi più vicina nonostante le giacche e la mia sciarpa, e non preoccupandoci per un secondo di Amandine già alla ricerca di Frozen, i miei occhi incontrano quelli spettacolari di Ashton un secondo prima che le sue labbra siano sulle mie, leggere ma dolci, ed io, inesperta, mi ritrovo a ricambiare, portando le mie braccia al suo collo mentre, lentamente si stacca, sussurrandomi finalmente il 'ciao' che ho aspettato tutto il giorno.
Sarà una pazzia, ma forse dovrei lasciarmi andare, per una volta.


Perdonate l'attesa, avrei dovuto aggiornare ieri.
Ho cominciato una nuova storia, una muke, nel caso vi andasse di passare a darle un'occhiata ne sarei molto felice, si chiama Neighborhood.
Amore, biscotti e Amandine per tutti,
Chiara.

Amandine || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora