|| Capitolo 28 ||

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Era scappato.

- No! - urlai io correndo verso la finestra,come se sarebbe servito a qualcosa - No no no! -

- Non ci posso credere... - James si guardava intorno sbigottito;era tutto andato in fumo.

- Oh mio Dio! - esclamò Mia coprendosi la bocca con entrambe le mani - Adesso cercherà di ucciderci tutti! -

- No - ci interruppe il poliziotto. Aveva sproporzionati occhi grigi e corti capelli biancastri - Manderemo una squadra di dieci poliziotti a sorvegliarvi. Non dovete uscire di casa senza comunicare dove andrete,così che uno o due poliziotti vengano a controllare che non siate seguiti da quel ragazzo. Ovviamente,quando sarete in casa vostra,noi ci limiteremo a starcene fuori -

Noi ragazzi ci scoccammo delle occhiate preoccupate. Volevano sorvegliarci!

- Ventiquattr'ore su ventiquattro? - domandai io,facendo un passo verso l'uomo dagli occhi grigi.

- Si. Ventiquattr'ore -

A quel punto mi sentii fragile,come un delicatissimo cristallo di Swarovski,ma non per la costante sorveglianza della polizia bensì per il fatto che Daniel fosse scappato. Ora lui avrebbe pianificato qualcosa contro di noi. Contro James. Contro di me.

***

Le gocce di pioggia scivolavano lente lungo il vetro della finestra. Era un'altra giornata noiosa passata con i poliziotti fuori di casa.

- Hey,amore - mi chiamò James,sedendosi vicino a me. Notai che aveva un sacchetto di marshmallows bianchi e rosa in mano - Che succede? -

- Mi annoio - gli dissi,abbozzando un sorrisino.

- Allora facciamo una scommessa - mi propose lui,dopodiché indicò le gocce di pioggia che scivolavano lungo il vetro della finestra.

- Tipo? -

- Io scommetto che quella goccia arriverà prima delle altre cinque in fondo al vetro - scommise mentre mordicchiava un morbido dolcetto.

- No,arriverà prima questa - lo contradii,e indicai un'altra goccia.

- Chi vince avrà il mio pacchetto di marshmallows! - esclamò lui,stringendomi a sé.

- Ci sto! - accettai,poi gli diedi un bacio a stampo sulla guancia. Aveva sempre qualcosa in mente per farmi divertire in sua compagnia. Osservammo entrambi quale sarebbe stata la goccia di pioggia campionessa e,dunque,anche il vincitore (oppure vincitrice) del sacchetto di dolciumi. L'acqua scorreva veloce lungo la superficie della finestra,e tenevo d'occhio entrambe le nostre gocce. Scivolarono veloci fino al fondo del finestrino.

- Siiiii! - esclamai io saltando in piedi come un'idiota - Ho vinto io! Ora consegnami i marshmallows che mi spettano di diritto! -

- No,mai! - negò lui nascondendo il pacchetto dietro la schiena in tono egoista.

- Me lo avevi promesso però... - lo supplicai io sporgendo il labbro inferiore in avanti,con sguardo dolce. Avrei dovuto avere quei dolcetti gommosi entro pochi minuti,altrimenti...beh,non lo sapevo ancora! Ci avrei pensato sul momento!

- Non ti sopporto quando mi supplichi... - scherzò James alzando gli occhi al cielo,dopodiché mi porse il sacchetto trasparente contenente i dolci.

- Prenditi cura dei miei marshmallows - si arrese infine James,lasciandomi un bacio a stampo sulle labbra,poi fece per andarsene,ma io lo presi per la maglietta.

- Dove vai? - domandai,poi diedi un morso ad un morbido dolcetto rosa e azzurro.

- A farmi la doccia

- Perché non resti con me? Per favore... - lo pregai.

- Dai,amore,mi devo seriamente lavare - disse,grattandosi il mento ruvido,ricoperto da un lieve strato di peluria. Si,in questi giorni gli era cresciuta un pò di barba - E devo radermi anche,come vedi -

- E va bene... - bofonchiai io,delusa. Onestamente pensavo,e speravo,che sarebbe rimasto con me ancora qualche minuto. Ma mi sbagliavo.

- Ci vediamo dopo,amore - mi salutò,con un altro dolce bacio. Con "dopo" intendeva la cena di stasera. James aveva prenotato un tavolo per due al nuovo ristorante vicino alla spiaggia,dove avremmo festeggiato la nostra prima settimana da fidanzati.

- Ti amo -

- Anche io,bellissima -

***

Sbuffai.
James era in ritardo di un quarto d'ora ormai,e avevo già iniziato a bere litri su litri di acqua minerale per provare a ridurre lo stress. Come se non bastasse,il poliziotto che doveva sorvegliarci,Gary,mi fissava insistentemente da dietro una delle finestre del locale.
Forse James mi voleva abbandonare,o addirittura mollare...
Poteva andare peggio di così?
Mi decisi una volta per tutte a chiamarlo,così uscii dal ristorante,infilandomi il cappotto indaco-violetto.
Raggiunsi l'ingresso;mi fermai vicino ad un vaso di azalee bianche. A quel punto mi affrettai a comporre il numero e poggiai il cellulare vicino all'orecchio destro.

Biiip

Biiip

Biiip

Servizio di segreteria telefonica. Risponde la segreteria telefonica di...

- Stupida segreteria telefonica! - strepitai,cacciando rabbiosamente il cellulare nella borsa. Dove poteva mai essere? Che bisogno aveva di sparire così,senza avvisare? No. Non aveva alcun senso.

- Oh,scusa. Non ha potuto risponderti per colpa mia - disse qualcuno alla mia sinistra. Scattai immediatamente nella sua direzione e impallidii.

- Brutto bastardo! Cosa gli hai fatto?! - urlai,ma senza ottenere alcuna risposta. A quel punto digrignai i denti - Daniel,dimmi cosa gli hai fatto?! -

- Oh,niente. Solo ciò che gli servirà a capire che tu sei mia! - fece un passo in avanti,è io indietreggiai con la sua stessa velocità.

- Io non sono e non sarò mai tua... -

- Fidati,lo sei. E ti porterò via con me - disse,puntandomi un coltello da cucina dalla lama ben affilata - Altrimenti ti taglierò la gola con questo. Forza,vieni con me -

- Dove hai portato James? -

- A casa mia,ovvio. Ma tranquilla,non gli accadrà nulla,non se vieni con me -

Improvvisamente il rumore di uno sparo squarciò quell'atmosfera,e sobbalzai. Gary aveva sparato alla gamba di Daniel,e lui si era accasciato di fronte a me.

- Bastardo - borbottò tappandosi la ferita che aveva al ginocchio.

- Scappa. Torna a casa! - mi ordinò il poliziotto con un cenno veloce e semplice. Il cuore mi era salito in gola,e pensavo che sarei andata in iper-ventilazione da un momento all'altro.

- Ma... -

- Ho detto vai! -

Mi decisi finalmente a voltarmi e scappai via,per quanto possibile a causa dei tacchi. Per mia fortuna erano solo degli stivaletti bassi e non i classici tacchi a spillo. Corsi il più velocemente possibile,mentre le lacrime scorrevano ormai copiose sulle mie guance. Odiavo l'intera situazione in cui mi trovavo,ed era accaduta solo e soltanto per colpa mia!
Sentii il battito del mio cuore rinnovarmi forte e chiaro nelle orecchie,e mi resi conto di cosa dovevo fare.

Questa storia doveva finire,subito.

S/A

Ta daaaaaaaannnnnnnn!!!!!!!! Ecco il nostro ventottesimo capitolo. Mi spiace dirvi che fra non molto la storia sarà completata,ma,continuerò a scrivere su Wattpad finché avrò vita,ve lo assicuro. Vi chiedo un favore grandissimo:
Per favore,leggete la mia storia Safety Pin che,anche se non è su James Maslow,non è una di quelle storie in cui la protagonista si chiama Hope e scrive "che" con la k. Detto questo,vi mando un bacio e un grande grazie per tutti i vostri voti e commenti

Premete quella bella stellina in basso alla pagina ;)

Ely :3

Worldwide || j.m. (Completed)Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt