Sorrisi. <<Non lo farò.>>

Suonò la campanella di fine intervallo. David mi baciò e sparì nel corridoio, inghiottito dalla folla di studenti che rientrava nelle classi.

Mi voltai verso Malika che sembrava ancora scioccata. <<Beh?>> le chiesi con un sorriso smagliante. 

Lei scosse la testa e insieme tornammo in classe.

Fui attenta per tutta la lezione, e quando fui interrogata risposi perfettamente, guadagnandomi un soddisfacente 8.

Tornai al mio posto accanto a Mal e le rivolsi un'occhiata curiosa. Lei ricambiò l'occhiata, e presagendo una domanda da parte mia cominciò ad agitarsi sulla sedia.

<<Come si chiamava?>> bisbigliai.

Lei parve non capire. <<Chi?>>

<<L'ex di David! Come si chiamava?>>

Lei parve riflettere. Alla fine sospirò. <<Dahlia>> sussurrò.

Annuii. Dahlia. Potevo immaginarmela, con uno sguardo dolce e innocuo e occhi profondi.

A mensa cercai con lo sguardo Dave, e quando lo trovai, rimasi piuttosto stupita: aveva preso un tavolo accanto a quello di Aiden e dei suoi amici.

Perplessa, andai da lui e lo interrogai con lo sguardo, ma lui finse di non accorgersene.
Io invece mi accorsi dello sguardo di Aiden puntato su di me, e fui tentata di voltarmi. Ma non lo feci.

<<Allora, questa, ehm...Dahlia, com'era?>> chiesi.

Dave per poco non si strozzò con gli spaghetti e lo stesso Aiden: potei sentire il suo fiato strozzato dietro di me.

<<Chi...ti...ha...detto il suo nome?>> biascicò infine.

Alzai le spalle. <<Mal.>>

<<Beh, molto simile a te. Potresti evitare di parlarne? Ti avevo chiesto di dimenticare questa storia>> tagliò corto Dave.

Sbuffai indispettita. <<Era solo curiosità>> mi difesi.

Mezz'ora più tardi, salutai Dave e mi incamminai verso la mia aula, pronta per l'ultima ora di lezione della giornata.

Ma quando arrivano le vacanze di natale?

Fui attenta e la professoressa fu stupita del mio cambio d'umore, infatti si congratulò con me per la buona dose di autocontrollo che ero riuscita a recuperare.

Finalmente, al suono della campanella, radunai tutti i miei libri ed uscii insieme a Malika.

Nel cortile c'era una folla intorno a qualcuno; con un vago presentimento mi avvicinai, sperando non fosse qualcuno di mia conoscenza.

E invece al centro c'erano proprio David e Aiden. Di nuovo.

<<Cosa è successo?>> chiesi, affiancando Isabel e Jenny che erano già li da un bel pezzo.

<<Aiden sembra incazzato con David. Ma non sappiamo il motivo ora>> spiegò Jenny.

Dave si accorse di me e mi fece cenno di non preoccuparmi.
Ma come potevo non preoccuparmi quando di mezzo c'era anche Aiden e il suo odio verso Dave?

<<Ah, Burke>> squittì una voce acuta.
Era una delle gemelle seguaci di Victoria, più precisamente Georgia.

<<Georgia>> dissi seccamente.

<<Victoria ti cercava>> proseguì lei ad alta voce. <<È lì, vieni un attimo?>>

Notando il mio stato di confusione, aggiunse: <<Vuole solo chiederti una cosa, davvero!>>

Alzai gli occhi al cielo e la seguii.

Victoria mi aspettava davvero, in prima fila, con Leslie alle calcagna.
<<Burke!>> strillò appena mi vide.

<<Che vuoi Victoria? Sai, non voglio perdere troppo tempo con te>> risposi.

Lei finse di non sentire. <<Aiden è piuttosto incazzato con David>> cominciò.

Alzai gli occhi al cielo. <<Perspicace>> commentai.

Lei ghignò. <<Volevo solo dirti di aprire gli occhi. Sai>> proseguì, lisciandosi una ciocca di capelli. <<Sapevo fossi stupida, ma non così idiota da credere alle cazzate che ti ha raccontato il tuo ragazzo a ricreazione>> terminò.

Mi bloccai. <<Aspetta, cosa?>>

<<È così. David ti ha raccontato una marea di balle. Ma del resto, che ti aspettavi da uno come lui?>> ghignò.

Non feci in tempo a replicare che sentii David alle mie spalle. <<Le balle le racconterai tu, Lauren>> replicò duramente.

<<Se non glielo dici tu, lo farò io, David. Avanti, racconta la vera storia di Dahlia. Voglio vedere se ce l'hai il coraggio>> riprese Victoria.

Guardai Dave e rimasi allibita: lui tremava ed era pallido, e nel suo sguardo potevo leggere la paura. Allora mi aveva davvero mentito?

Dietro di noi, la folla silenziosa osservava la scena. Aiden, in un angolo, ci guardava inespressivo.

Dave sospirò. <<Seguimi, Sarah.>>

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