Four

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"Sono di nuovo a casa!" urlò Louis, chiudendosi la porta in legno alle sue spalle. Quella mattina aveva accompagnato lui i bambini a scuola, concedendo ad Harry una meritata e sana dormita.

In realtà però, il riccio, si era alzato solo mezz'ora dopo rispetto al normale, era sceso poi dal letto ed era entrato in cucina per preparare la colazione ai due bambini, perché Papà Harry è più bravo di papà Louis a cucinare!

Louis posò le chiavi della macchina dentro al piattino posto sul mobile all'ingresso e si incamminò verso la loro stanza dove era sicuro di trovare Harry.

E infatti "Eccoti, amore!" disse, avvicinandosi ad Harry, il quale stava rifacendo il letto. Gli circondò la vita con entrambe le braccia e appoggiò la guancia sulle sue spalle, inspirando il suo dolce profumo.

Harry sorrise alla vista del suo koala preferito e si morse il labbro. "Sei adorabile" sussurrò, girandosi e abbracciando Louis.

"No, tu sei adorabile" rispose, quindi, schioccandogli un bacio sulle labbra.

"Hai allenamenti oggi?" chiese Harry stringendolo al suo petto.

"Si, amore" rispose Louis, provocando un sbuffo da parte del riccio. "Harry, ti prego, lo sai che tra qualche settimana comincerà il campionato, è un evento importante per la squadra" gli accarezzò la guancia, lasciando un tenero bacio sul naso.

Harry sospirò sconfitto "Hai ragione, scusa" e si abbassò di poco per lasciare un bacio sulle labbra fini del liscio. "Tra quattro giorni è il compleanno di Sky" continuò sorridendo.

Louis sorrise e annuì "Vuoi che organizziamo qualcosa qui con i nostri genitori?"

"Sarebbe una cosa carina" Harry si immaginò già i piattini e le forchettine rosa, i festoni con scritto Buon Compleanno, la torta alla crema -la preferita di Skylar- e tanti tanti regali. "La nostra piccola sta crescendo" quasi pianse.

"Sembra ieri quando l'abbiamo vista dentro quella culla in orfanotrofio" infatti per i due era stato amore a prima vista. Avevano visto quegli occhioni verdi, in contrasto con la pelle pallida, e quei pochi capelli biondi. "Lei sembra avere i tuoi stessi occhi!" aveva sussurrato Louis ed Harry ne era rimasto incantato, totalmente.

"Già, e tra pochi giorni compirà sei anni" sfiorò la guancia al più basso,  sospirando felice.

Quel loro momento venne interrotto dalla suoneria del cellulare, precisamente di Louis. Quest'ultimo sbuffò, non aspettandosi per niente una telefonata a quell'ora. Si staccò a malincuore dal corpo di Harry, sentendosi improvvisamente vuoto, e rispose al cellulare.

"Pronto?"

"Louis! Sono Sean.." Sean Brook, uomo cinquantenne, presidente e Mister della squadra.

"Salve Mister-" rispose, notando la smorfia di Harry. Il riccio già sapeva cosa avrebbe comportato quella chiamata. "-mi dica pure"

"Dobbiamo anticipare gli allenamenti, di qualche ora" comunicò.

"Cosa?" Louis sgranò gli occhi. "Lei aveva detto che-"

"So cosa avevo detto Louis, ma c'è stato un imprevisto con la squadra di rugby" spiegò,  forse un po' nervoso, dati gli imprevisti e le discussioni che aveva avuto con il coach della squadra di rugby, che di solito si allenava prima della squadra di calcio.

"Va bene" sospirò sconfitto e "a che ora?" chiese.

"Tra due ore" annunciò.

"Va bene, a tra poco" chiuse la chiamata, infilando con poca voglia il telefono in tasca. Ci furono attimi di silenzio, poi Louis sbuffò e guardò suo marito "A volte vorrei sparire.." blaterò.

You're never • Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora