Parte 1 - Emma

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Ottobre cominciò e non fu troppo freddo, almeno all'inizio.

Il cielo era ancora piuttosto azzurro – se azzurro lo si poteva definire, considerato che Torino era famosa anche per i suoi cieli ferrigni – ma se durante il giorno si stava ancora bene, la sera l'aria aveva già in sé il sapore dell'inverno.

Gli alberi avevano mutato livrea ed era anche grazie alle loro foglie rosso-arancione se Torino, molto spesso, in autunno aveva un qualcosa di magico.

Anche se quel giorno – ottobre era iniziato da una settimana – pensavo di quel mese e della città tutto fuorché essere magici e speciali.

Entrai in casa e sbattei così forte la porta che Rebecca uscì dal bagno con solo un asciugamano legato in vita, i lunghi capelli biondi, della stessa identica sfumatura dei miei, grondanti d'acqua e un'espressione allarmata sul volto.

– Emma! Cosa è successo?

– Sbrodoli acqua su tutto il pavimento – dissi, passandole davanti ed entrando in camera mia. Mollai la giacca sulla sedia della scrivania, scalciai le scarpe e poi mi accasciai sul letto. Ero furente, arrabbiatissima, e non avevo voglia di dire a mia sorella che avevo rivisto Attilio. Non avevo alcuna voglia di sentire i suoi rimbrotti. Bastavano già quelli della mia coscienza.

Attilio, il mio – ex – grande amore.

Attilio, colui che mi aveva preso il cuore, lo aveva usato a suo piacimento e poi lo aveva gettato nella spazzatura, ma solo dopo avermelo spezzato per bene.

Attilio era stato il mio ragazzo – be', quasi il mio ragazzo... in realtà lui era sposato – per ben tre anni. E quando, finalmente!, mi ero resa conto che non potevo sprecare la mia vita con uno così, un bugiardo patentato che sapeva solo prendere in giro le donne, lo avevo lasciato.

Ma insomma!

Ero sempre stata la classica ragazza diligente, fin da piccola, più di mia sorella Rebecca: brava a scuola, educata, mai una parola fuori luogo, lasciavo il mio posto sul bus o sul tram alle signore anziane e poi cosa combinavo? Lo sbaglio più grosso in assoluto: innamorarmi di un tipo sposato.

E a mia sorella Rebecca, che in quanto a relazioni al limite del lecito era più speciale di me, non andava mica giù la cosa; mi aveva persuaso a lasciarlo più di una volta e io mi ero sempre rifiutata di farlo, convita, ah, che idiota!, che lui finalmente mi dichiarasse quanto mi amava. Mi raccontava che con sua moglie non c'era più niente e che vivevano ancora insieme solo per comodità – economica, diceva lui, per scopare, diceva Rebecca.

Poi, un triste giorno di settembre, avevo visto Attilio addosso a una ragazza che non ero né io, evidentemente, e neppure la moglie (l'avevo spiata una volta al supermercato, bella ma di quella bellezza insignificante) e avevo capito che lui era proprio quel tipo d'uomo che oltre alla moglie e all'amante ha schiere di amichette per ogni occasione.

Un essere così meritava l'ergastolo nel penitenziario degli amanti infedeli e stronzi.

– Emma! Pronto, mi ascolti? Mi vuoi spiegare cosa è successo? – Rebecca interruppe i miei pensieri deliranti. Nel frattempo, si era vestita. – Hai una faccia sconvolta.

– Se te lo dico ti arrabbi.

– Emma, non dirmi quello che penso... – Restai zitta, e lei sbottò: – Emma! Non dirmi che hai visto Attilio! Non avrete mica scopato!

– Rebecca!

– OK, no. Bene, almeno questo. Allora cosa? Baciati?

– No, solo uno sulla guancia. OK, uno sulla bocca, ma è stato breve. Me l'ha dato lui, sai? È stato così dolce...

– Dolce un bel niente, invece! Emma non vorrai mica rimetterti con quello stronzo, vero? Ti ricordi tutto il male che ti ha fatto, oppure no? Proprio adesso che sembri aver ritrovato un equilibrio, poi! Fai il lavoro per cui hai studiato, ti stai facendo nuove amicizie, magari è la volta buona che incontri il tipo giusto per te. Non gettare tutto via!

A volte mia sorella mi stupiva davvero: era molto più saggia lei di me. E dire che sono io quella maggiore.

– Sono una stupida, vero? Dimmelo che sono una povera ingenua.

– No, sei solo stata troppo innamorata... E dobbiamo fare qualcosa per questo. Stasera ti vesti come ti dico io e andiamo in giro per Torino a fare strage di maschietti, OK?

Acconsentii con molta malavoglia.

La notte prima d'incontrarci (Emma e Matthew)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora