6. skateboard and cute boys

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..ho deciso di venire a vivere da voi, a patto che possa contribuire alle spese.» dico contenta. « Sii! » Mahogany mi abbraccia e tutti mi guardano entusiasti. « Benvenuta nei Magcon, Mandy » ammicca Cam. Qualcuno gli tira un calcio sotto il tavolo e si accascia. « cosa significa? » chiedo un po perplessa. « oh niente, è il nome che ci piace dare al gruppo. » si affretta a dire Mahogany. « oh, capisco. » a volte sono davvero strani questi ragazzi. Ci alziamo dal tavolo, salutiamo Phill e andiamo nel parcheggio. «  Adesso torniamo a casa? » chiede Taylor non molto entusiasta. « No, perché non andiamo alla pista di skateboard? » propone Aaron. Acconsentono tutti. « ma io non so andare sullo skate » dico. « ed io cosa ci sono a fare sennò? » dice Cameron. Vedo Mahogany sbuffare e mi sento terribilmente a disagio. Saliamo nelle rispettive macchine e dopo 10 minuti di tragitto arriviamo in questa famosa pista. Mahogany mi da uno skateboard ma faccio andare avanti gli altri. Mi siedo ad osservare, Cam e Nash sono molto bravi ma i migliori sono Jack J e Tay. Shawn si avvicina a me. « vieni, ti do una mano » dice teneramente. Mi alzo e ci mettiamo laterali alla pista. « sali sulla tavola con entrambi i piedi. » mi incoraggia. « e se cado? » chiedo terrorizzata. « ti prendo » ridacchia. « oh » dice slacciandosi il casco. « non dimentichiamoci le protezioni » me lo mette in testa e me lo allaccia. Non posso fare a meno di ridere per il doppio senso di questa frase.  « Oddio non intendevo quello .. » arrossisce. « tranquillo, la mia risata era fuori luogo lo riconosco » Sorrido e salgo lentamente sullo skate. « adesso datti una piccola spinta con un piede » mi dice. Faccio ciò che mi ha detto, tenendomi sempre dal suo braccio. Dopo un po' mi molla e mi sento super realizzata. « sto andando sullo skate! » urlo e a finire di dirlo, prendo una buca e cado ma qualcuno mi prende al volo. Dalla paura avevo chiuso gli occhi e quando li riapro mi ritrovo Cameron con un sorrisone. « Attenta alle buche la prossima volta » ridacchia. « G-grazie » balbetto un po'. Mi rimetto in piedi tutta paonazza. « Lo skate non fa decisamente per me » dico a Shawn che si è avvicinato preoccupato. « sicura di non voler riprovare ? » mi chiede. « mai stata così sicura » ridacchio. Mi risiedo nella panchina e continuo a guardare i ragazzi. Anche Mahogany non se la cava male. Matt si ferma e si siede accanto a me. « mi dispiace lasciarti qui tutta sola » mi dice. Che tenero. « ma no tranquillo, mi piace guardarvi » dico. « insisto sul farti compagnia » mi fa l'occhiolino. « d'accordo » sorrido. « allora, misteriosa Mandy venuta da Atlanta...parlami un po' della tua vita. » « Di me? Non è che ci sia molto da dire. Ho avuto una vita molto monotona fino ad adesso. Sono nata dall'unione di mia madre Karen, prestigiosa professoressa di università e di mio padre, Alfred, altrettanto prestigioso avvocato. Genitori iperprotettivi, classico di chi ha una sola figlia. Ho frequentato il liceo privato di Atlanta, mi sono diplomata con il massimo dei voti. » mi interrompe. « woh quindi la mia nuova amica è una secchiona oltre che una snob riccona » dice ridendo. Gli do un piccolo pugno sul braccio. « I miei genitori sono ricchi e snob, io mi dissocio da tutto quello. Ho a malapena i soldi per mantenermi un mese, frutti di sacrifici di anni di lavoro nella biblioteca nella scuola. Comunque mi sto rimboccando le maniche e sto cercando un lavoro anche qui per mantenermi l'università e tutto il resto. » spiego. « sei ammirevole, te lo dico sinceramente. Io fino all'anno scorso vivevo con mio padre, la sua seconda moglie (che considero mia madre visto che stanno insieme da quando avevo un anno e mezzo) e la mia sorellina più piccola, e mi mantenevano mentre io cazzeggiavo tutto il giorno. Poi ho avuto quest'opportunità di lavoro con i ragazzi e mi sono reso conto che stavo sprecando tantissimo tempo prezioso, così ho accettato ed eccomi qui. » racconta. « wow, e tuo padre come l'ha presa quando gli hai detto che te ne andavi? » chiedo incuriosita. « ha letteralmente detto: era ora che alzassi quel culo dal letto e ti staccassi dai videogames » risponde imitando la voce di suo padre. Ridiamo. « non vedeva l'ora che te ne andassi allora » scherzo. « No a parte gli scherzi, mio padre è davvero fantastico. Mi ha cresciuto completamente da solo per il primo anno e mezzo di nascita, dopo che mia madre se n'è andata di casa con un altro uomo, lo ammiro per questo. » mi dice. Che cosa triste. « mi dispiace Matt » « oh non devi dispiacerti, nemmeno la conosco la mia mamma biologica, quindi non ci sto poi così male. Certo, sapere che la donna che ti ha messo al mondo ti ha abbandonato non è proprio una delle gioie della vita, però sto bene. Magari un giorno metterò a cercarla e gliene dirò quattro, ma per adesso mi va bene così » ridacchia per alleggerire le circostanze. « ma cambiamo discorso dai.. » dice poi. « ritornando al discorso di prima, non ho ancora capito che lavoro fate. » dico. « oh, ehm... Oh guarda sta arrivando Mahogany, credo che dovresti passare un po' di tempo con lei visto che vivrete insieme » dice agitato. « Matt stai bene? » chiedo preoccupata. « mai stato meglio, Mahogany fai compagnia alla tua nuova coinquilina » si alza e lascia posto alla riccia che lo guarda stranita. « quel ragazzo ha seri problemi » ride la riccia una volta che Matt si è allontanato. « è molto simpatico » dico in sua difesa. « è fantastico » aggiunge. « allora, tra poco ce ne andiamo, così io preparo la tua stanza e tu prepari la tua roba e stasera facciamo un pigiama party tra donne di casa » dice emozionata. « oh vuoi che venga già da stasera? Perché dovrei parlare con la proprietaria dell'hotel e dirle che vado via e tutto il resto, possiamo anche fare domani » le dico. « No no, voglio che tu dorma da me già da stanotte! Partiamo adesso così abbiamo tutto il tempo a disposizione.» mi dice convinta. « se lo dici tu » ridacchio. In lontananza noto che un ragazzo apparentemente poco più grande di Mahogany con una fotocamera in mano. « ehm, Mahogany credo che quello lì ti stia scattando delle foto » le dico allarmata. Noto che la sua espressione passa da sorpresa, ad allarmata a incavolata nel giro di un minuto. « torno subito! » dice dirigendosi verso il ragazzo. Li vedo discutere. « ma con chi sta litigando quella pazza? » mi chiede Jacob. « non lo so, era un tipo con una macchina fotografica che le scattava delle foto.» dico perplessa. « oh cavolo questi papa..pazzi. »  si corregge. « tutto risolto » dice sorridente Mahogany. « ma chi era? » chiedo ancora perplessa. « oh solo uno spasimante, uno di quelli che mi trascino dietro dal liceo. Proprio non vuole capire che non ci può essere niente tra noi! » sbuffa. « chissà perché.. » abbozzo un sorrisetto e guardo Jacob e poi di nuovo Mahogany. Mi lancia un occhiataccia e poi scuote la testa in disapprovazione.  « comunque deve essere un tipo davvero malato per mettersi a scattarti delle foto. » dico poi. « il sole californiano dà alla testa certe volte » dice Mahogany. « Jacob va a chiamare gli altri che torniamo a casa su » lo incarica. « Agli ordini Madame Lox » ironizza Jacob. Si allontana. Guardo l'orario e decido di chiamare Charlotte. « faccio un secondo una telefonata » dico alla rossa. Compongo il numero e dopo tre squilli rispondo. « Hey Amanda » dice con un tono da funerale. « hey, che ti è morto il gatto?» dico ironica. « ho appena litigato con Jackson, come al solito » Jackson è il suo ragazzo. « per quale motivo stavolta? » chiedo annoiata. « gli da fastidio che esca con mio cugino, ti rendi conto? io non lo sopporto proprio quando fa così. Non posso parlare con altri ragazzi, non posso parlare di ragazzi con le mie amiche, non posso andare alle feste se ci sono ragazzi, gli da persino fastidio se dico che un attore è figo » dice esasperata. « non credi sia arrivato il momento di mollarlo? » chiedo. « Lo amo, non posso lasciarlo. » dice triste. « Si ma cavolo, sei Charlie Bennett, hai 18 anni e sei una carica di vita. Ami divertiti eppure da quando stai con lui sembra che la tua vita sia stata soppressa. Te lo dico sinceramente, più vai avanti più le cose peggiorano secondo me. Pensaci bene » dico un po' arrabbiata. « non sta a te dirmi cosa mi rende felice » dice. « lo so bene, ma andiamo tu non lo ami, ami l'idea di appartenere a qualcuno. Dove è finita la ragazza di 16 anni che voleva sposare un cowboy in Texas? Jackson non è neanche lontanamente vicino al tipo di ragazzo che fa per te » « la Charlotte di 16 anni non esiste più, sono cresciuta ormai. Senti, meglio chiudere questa telefonata perché mi sento anche peggio di prima. » la sento piangere. Peggio per lei che non ascolta nessuno. « si Charlie, quando ti renderai conto fammi uno squillo » e chiudo la telefonata. Rimango immobile per qualche secondo, poi sospiro e mi metto una mano in fronte. « tutto bene ? » mi chiede Cameron. Non ti ci mettere pure tu Dallas. « si, tranquillo » dico allontanandomi. « sei arrabbiata con me? » chiede confuso. Mi blocco. E ora che dico? « No Cam, non ce l'ho con te. È solo che...niente mi sono innervosita, ho appena litigato con la mia migliore amica al telefono e chiunque mi parli mi sta sulle palle. » mento. Cioè non ho proprio mentito, un po' è vero, ma il motivo principale è che non voglio che ci provi con me. Cassandra è stata così carina con me, non mi sembra giusto rubarle il ragazzo. « sicura? » mi mette una mano in viso. « sicurissima » tolgo la sua mano e mi dirigo verso la Mini della Lox. « Cameron ti da fastidio? Perché se è così non ci metto molto a fargli il culo.» dice Shawn. Che tenero. « tranquillo, non mi da fastidio » sorrido ed entriamo in macchina. È carino come abbia improvvisamente cambiato atteggiamento con me. La prima sera sembrava mi odiasse, ora invece sembra quasi si comporti da fratello e la cosa mi piace, sembra un bravissimo ragazzo. Sono le 16:30, mezz'ora e dovremmo essere a casa. Mi addormento come un sasso.
Mezz'ora dopo
« Dormigliona siamo arrivati » mi sveglia Shawn. Bofonchio qualcosa per poi rendermi conto che siamo difronte al Grayson « oh grazie del passaggio e del pomeriggio » dico ancora assonnata. Prendo la borsa che era finita sotto il sedile. « di nulla, ci vediamo stasera. Pensi di riuscire a sistemare tutto per le nove? Altrimenti ceniamo più tardi non è un problema. » mi dice Mahogany. « meglio non dirlo a Matt però » ridacchia Jacob. « credo di si ma non c'è bisogno che mi aspettate, posso tranquillamente venire dopo cena » li informo. « Mandy non dire stronzate, passo alle nove. Bye » dice. « ciao » scendo dalla macchina e vado dritta in camera mia. Sto qui da tre giorni ed ho già combinato un caos dentro l'armadio. Esco le due valigie e butto tutto fuori per poi risistemare la roba dentro. Ci impiego due ore e mezza ma è tutto perfettamente in ordine. Scendo nella hall, e mi avvicino alla reception. « ciao scusa, potrei parlare con la responsabile? » chiedo alla receptionist. « si, te la chiamo subito.. C'è qualche problema? » mi chiede preoccupata. « oh no, nessun problema, tranquilla » la rassereno. Annuisce e compone il numero. « Mrs. Darcy, scusi il disturbo, c'è una cliente che vorrebbe parlare con lei. Si. D'accordo, adesso glielo dico. » chiude la telefonata. « due minuti e scende » mi informa la ragazza. « okay mi siedo li » dico indicando le poltroncine della hall. Controllo il cellulare per vedere se ho qualche messaggio di Charlie, ma nulla. Che testa dura. Dopo un paio di minuti, la donna che mi accolto il giorno del mio arrivo compare davanti a me. « Salve signorina Cooper, ci sono problemi? » mi chiede. « no no, nessun problema. È che, ricorda che le avevo detto che mi sarei trattenuta qui finché non avrei trovato un appartamento? Ecco, ho incontrato degli amici che dispongono di una camera in più a casa loro e mi hanno offerto di andare a vivere li, perciò volevo pagare il conto. » le spiego. « oh è un peccato che già vada via, comunque ovviamente non ci sono problemi, però mi dispiace dirle che dovrà pagare un po di più per la cancellazione della prenotazione dei giorni restanti di permanenza. » mi dice. Ovviamente avevo prenotato tutta la settimana, visto che non sapevo se sarei riuscita a trovare subito un appartamento. Cavoli! « okay, nessun problema.» le dico un po' rammaricata. Ci avviciniamo alla reception e mi prepara il conto e la ricevuta fiscale. « sono 300 dollari in tutto. » mi informa. Prendo i soldi dal portafoglio e glieli porgo. « Grazie mille, va già via stasera o domani? » mi chiede. « stasera, verso le nove » rispondo. « oh okay, può lasciare la chiave della camera qui in reception appena va via. Allora .. a presto e grazie per aver scelto il nostro hotel » mi dice cordialmente. « grazie a lei » rispondo. Risalgo in camera e aspetto che si facciano le nove.

escape | magconWhere stories live. Discover now