E p i l o g u e

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Questa foto mi rappresenta al massimo in questo momento, voi non potete (anzi forse sì) immaginare quanto.
Scusate per il ritardo.

Love ya all <3

P.s. Non ho riletto quindi potrebbero esserci errori.

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Sono le nove del mattino quando il mio cellulare inizia a squillare, interrompendo il mio sonno.
Mi rigiro tra le lenzuola, stanco morto.
Lo studio in queste ultime settimane è stato stressante e incessante.
Per recuperare tutto quello che ho perso però, è il minimo.

Mugolo in disapprovazione e mi giro verso il comodino, cercando il cellulare. Appena lo trovo, neanche guardo il contatto perché so già chi è, e apro la chiamata.

«Cosa vuoi?» chiedo ancora addormentato.

«Buongiorno raggio di sole.» lo sento rispondere raggiante dall'altra parte del telefono.

«Non chiamarmi mai più così.» rispondo facendo una smorfia.
Lo sento ridere dall'altra parte della linea e istantaneamente viene da sorridere anche a me.

Mi lascio ricadere sul letto, sempre col telefono all'orecchio, aspettando che continui a parlare.

«Scusami piccolo, lo so che volevi dormire e che ieri hai studiato fino a tardi, ma ti volevo avvertire che passo a prenderti fra tre ore per portarti in un posto. Ti devo mostrare una cosa.» riesco a sentire il tono di eccitazione nella sua voce.

Io sorrido, pensando che al momento vorrei solamente averlo qui affianco a me e riaddormentarmi sul suo petto, mentre lui mi accarezza piano i capelli.

«Va bene. Mi manchi.» sospiro, pur sapendo che l'ultima volta che ci siamo visti è stato ieri.

«Anche tu piccolo. Ci vediamo dopo.» dice dolce, prima di riattaccare.

Tengo il cellulare vicino al mio orecchio ancora un po' prima di buttarlo svogliatamente sul letto.

A questo punto alziamoci.

Decido, mettendomi seduto sul letto e passandomi le mani sulla faccia.
Sbadiglio e mi alzo, stiracchiandomi. Mi dirigo verso il bagno per lavarmi i denti e sciacquarmi la faccia, quando noto che Ashton ha lasciato di nuovo qui le sue cose.

Poi si lamenta quando non le trova, penso spostando la sua roba e cercando il mio spazzolino.
Mentre mi lavo la faccia, noto che ho lasciato l'anello sul comodino. Subito torno in camera e infilandomi il piccolo oggetto.
Lo osservo e mi scappa un sorriso. Mi ricordo di quando Ashton me l'ha regalato e mi ha chiesto di diventare il suo ragazzo.

Esatto, sto facendo partire un flashback perché io posso (thug life, no okay basta).

È mattina e io mi sveglio affianco a qualcuno. Mi tiene fra le sue braccia e sento il suo cuore battere e i suoi respiri leggeri infrangersi sui miei capelli.
Mi scosto leggermente e, per la seconda volta nella mia vita, osservo Ashton Irwin dormire.
Si sono un stalker, non ci posso fare niente, ma lui è così bello che non posso bloccare la mia mano dall'accarezzargli la guancia delicatamente.

«Buongiorno.» sussurra ancora a occhi chiusi.

Arrossisco al pensiero che forse anche lui era già sveglio e mi stava guardando mentre dormivo accoccolato al suo petto.

Red Lights » CashtonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora