Chapter 53 -Be mine-

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"Ci siamo"
Afferma il biondo, lasciandomi la mano ed andandomi alle spalle per slegare la benda.

Non appena il tessuto mi scivola via dagli occhi rimango stupita da quello che ha preparato.

É tutto perfettamente semplice ed ordinato. Questo è abbastanza l'opposto di quello che solitamente sono io, ma in questo momento la semplicità dell'ordine in cui sono posizionate le cose, mi cattura. Mi attrae.

Non so precisamente dove siamo, ma sicuramente per niente lontani. A terra ha posizionato due coperte nere, alcuni cuscini bianchi che sembrano così soffici da essere scambiati per nuvole, due lanterne ai lati di ogni coperta, i piatti, i bicchieri e le posate; mentre in un cestino a parte c'è una quantità di cibo forse esagerato. Al centro di questo piccolo spazio che abbiamo occupato ci sono delle margherite, delle violette ed alcuni girasoli posizionati accuratamente in un vaso trasparente. I fiori sono sempre un tocco di classe probabilmente; ma le cose troppo palesi e comuni, come penso siano le rose, le odio. Mi piace il fatto che si sappia che, a questo mondo, non esistono solo ed unicamente le rose.

"Ti piace?"
Mi chiede, distraendomi da tutto, e facendomi portare l'attenzione su di lui. Il suo tono di voce è così insicuro che lo fa sembrare davvero dolce e questo mi fa solo sorridere.

"Da morire"
Lo rassicuro lasciandogli un bacio sulla guancia.

"Hai fame?"

"Direi. Sei anche arrivato in ritardo"
Scherzo, per poi sedermi sulla coperta e mettendomi comoda.

Luke mi imita prima di iniziare a tirare fuori tutto il cibo che c'era in quel cestino.

Non ho la piú pallida idea di come ci sia stato; sembra quasi che quel cestino sia la borsa di Mary Poppins.

"Hai rapinato un supermercato?"

"Si, solo per te"
Mi risponde, ammiccando e facendomi l'occhiolino.

Scuoto leggermente la testa prima che iniziamo a mangiare.
Continuiamo a parlare, ridere e a volte bisticciare; ma dopo, forse fin troppe cose, arriviamo finalmente a quello che sembrerebbe il dolce.

"Mi sono fatto aiutare da Calum per farlo"
Afferma, facendomi spaventare leggermente.
Non ce li vedo minimamente loro due in cucina.

"Quante volte avete chiamato i pompieri?"
Prima di rispondermi, imita una risata con un breve di lasso di tempo nel mezzo.

"Davvero molto simpatica. Questa nostra ricetta ti stupirà e ti lascerà senza parole"
Sorrido a queste sue parole, sempre piú incuriosita ed allo stesso tempo impaurita da quello che potrebbe tirare fuori.

"Non è che mi vuoi avvelenare, vero?"

"In verità ci avevo pensato"
Esclama, prima che io gli tiri un pugno sul braccio.
Che battute cretine che si inventa.

Lo vedo ridacchiare leggermente prima che tiri fuori il fatidico dolce.
Rimango un'attimo con il fiato sospeso per poi scoppiare a ridere non appena mi mostra realmente in cosa consiste.

"Pane e nutella?"
Biascico continuando a ridere.
Davvero una ricetta di molta classe.

"Non offendere la nostra cucina e mangia"
Borbotta, passandomi un panino e successivamente un bicchiere di succo. Non amo molto gli alcolici se devo essere sincera, quindi sono felice abbia scelto un succo. Mangiamo abbastanza velocemente il panino, ma prima che possa bere mi blocca.

"Al nostro primo appuntamento"
Dice prima di alzare anche il suo bicchiere in aria.

"Primo?"
Chiedo abbastanza stranita. Siamo usciti piú di una volta, perchè questo dovrebbe essere il primo?

Stubborn -Luke Hemmings-Where stories live. Discover now