Capitolo 7

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Dopo una rapida analisi delle mie ferite e dopo aver stabilito che non ho quasi niente, a parte un bel bernocolo in testa, qualche graffio e un sacco di lividi su tutto il corpo, io e Jamie continuiamo il nostro percorso, con lo scopo dichiarato di goderci il più bel tramonto del mondo.

Solo che questa volta sono stata costretta a condividere lo scooter con lui. Pessima idea.

"-Lasciarti guidare di nuovo, da sola? Neanche in un milione di anni" sento la sua voce pacata. "Non riesco ancora a capire come hai potuto farlo, visto che non andavi con lo scooter fin dal liceo. Sei sicura di essere proprio Jessica Brown, la donna d'affari più capace di Londra, quella che ha vinto un premio per aver organizzato il matrimonio dei Lord Commingwale, trasmesso in diretta anche dalla TV satellitare? Mi ricordo ancora che tutti ti avevano nominata "una persona incredibilmente attenta e responsabile."

Ehi, quante cose sa di me!

"-Ho voluto farti vedere che Jessica Brown non ha paura di nulla" replico, alzando il mento. " La mia è stata solo sfiga, un colpo di vento mi ha fatto andare fuori strada. Anche tu avresti potuto inciampare in quel punto!E poi, ho l'assicurazione. Se mi succedeva qualcosa, ti facevo... figurare nel mio testamento."

-"Che avresti redatto esattamente quando, dopo l'ultimo Ave Maria, quando la tua graziosa barra sarebbe già scesa nella fossa?"

"-Jamie attento!" urlo d'un tratto, e mi aggrappo a lui con le ultime forze che mi restano, mentre lo scooter si piega da una parte, in un tratto più difficile della strada, poi per fortuna con una mossa esperta riprende il percorso.

Affondo senza volere la faccia nella sua nuca e sento irrigidire i suoi muscoli addominali sotto le mie mani che lo hanno afferrato al volo. Lo sento trasalire, duro come una pietra, poi di colpo si rilassa un po'.

"-Ti ho detto che la strada non è semplice. Attenta con quelle carezze Signorina Brown, oppure penserò che mi vuoi sedurre".

In questo momento avrei una gran voglia anzi, di pugnalarlo, ma mi accontento per il momento di tirargli la linguaccia, che naturalmente non vede.

"-Eccoci qua'!" annuncia all'improvviso, e come per magia scorgo il più bel paesino che esista al mondo: Oia.

Tutta colpa degli occhi azzurriWhere stories live. Discover now