Quelli ricambiarono il cenno, ancora dubbiosi.

Lui indicò la birra. -Posso?

L'uomo più vicino a lui gliela passò

-Grazie.

Si portò la bottiglia alla bocca, bagnandosi appena le labbra.

Non sapeva perché lo facesse. È che adorava immergersi nella realtà , in quella realtà . Vedere come erano le cose lì. Quanto squallida era la gente, quanto sporchi erano i locali, quanto tanfo di sudore si respirava. Lo aiutava a sentirsi potente. A sentirsi superiore.

-Beh, non la finisci? - chiese il tizio che gliel'aveva passata.

Lui fece un mezzo sorriso. -So che ne avete poca. Ecco, passala anche agli altri - e con due dita spinse la bottiglia verso di lui.

L'uomo annuì piano, approvando le sue parole. E si rese conto che non c'era più sospetto nei suoi occhi.

Come era facile ingannare le persone. Quanto stupidi erano.

Ben presto, però, si rese conto anche che c'erano tre tipi, in fondo al bancone, che non facevano che fissarlo. Continuamente.

Lui ricambiò lo sguardo un paio di volte, ma mai troppo a lungo. A volte se le cercava, ma questa non era una di quelle volte. Non aveva la pistola con sé, e si maledisse per questo.

Forse era meglio tornare a casa. Capiva sempre quando la situazione stava per sfuggire al suo controllo, e non poteva mettersi nei guai.

Si alzò, e vide subito gli occhi di quei tre scattare su di lui. Fece un cenno di saluto al tizio lì accanto, che lo fissò confuso, e si diresse verso la porta.

Uscì subito fuori, respirando di nuovo aria fresca e non il fetore di quei corpi luridi e sudaticci. Si diresse verso l'uscita del vicolo, ma si bloccò quando sentì la porta del bar spalancarsi di nuovo.

"Non voltarti e continua a camminare" pensò tra sé e sé.

-Ehi! Tu!

Chiuse gli occhi, inspirando a fondo.

Si volto'. -Si'? - chiese gentilmente, fingendo disinteresse.

-Sei uno di quei ricconi vero? Quelli della Città  Alta. - disse uno dei tre, il più basso, con una barba incolta e gli occhiali con le lenti spaccate.

-Ma certo, uno di quelli che i soldi gli escono dal culo - commentò l'altro, sghignazzando.

-Che ne dici se ne condividi un po' con noi, mmh? Un po' di carità  fraterna?

-Non ho soldi con me - rispose impassibile lui.

-E ti aspetti che dovremmo crederti? - chiese il terzo, quello con l'aria più incazzata.

Lui sospirò. No, non se ne sarebbero andati. Aprì il giubbotto, mostrando le tasche vuote. -Guardate, non ho nulla. Sul serio. Andate a tormentare qualcun altro.

Il terzo uomo annuì, facendo un ghigno divertito. Si avvicinò piano, indicando i pantaloni. -E lì dentro? O magari potremmo anche tagliarti un orecchio e spedirlo a tua moglie, per vedere se la tua famiglia è abbastanza ricca da pagare il riscatto?

Lui degluti'. Si metteva male. E non aveva via di fuga. Non poteva chiedere aiuto perché se i Vigilanti l'avessero beccato da quelle parti a quell'ora, sicuramente poteva dire addio alla sua carriera, e magari anche alla sua libertà .

Doveva vedersela da solo.

L'uomo si avvicinò ancora, seguito dagli altri due.

Lui sospirò.

Catch My BreathWhere stories live. Discover now