13. Sigarette e respiri 🚬😮‍💨

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«Se vuoi essere corretto, dovresti dire a Isi della tua vecchia relazione con Maya.» semplice.

Mi ci voleva la morale in una lezione che non avrei voluto ricevere ora che il danno è fatto!

Alzo lo sguardo. Luìs ci guarda sempre più sospettoso.
Non ci sente per fortuna –la musica ovatta per bene la zona– ma mi vede teso e ha capito che stiamo parlando di Isi.

«Qui non è il momento.»

Luìs mi osserva. Aggrotta le sopracciglia.
Evie richiama la sua attenzione e si distrae.

La conversazione non prosegue perché Liam continua il suo piano ambiguo e inutile –Juliet è una facile, andrà comunque a letto con lui– accende i fuochi artificiali che partono per il cielo, esplodono e colorano tutto di luce.

È fatta.
Gli sguardi sono puntati in alto ad ammirare un fenomeno frequente ma sempre unico d'estate.
Sembra tutto perfetto, io vedo solo le crepe di questa giornata.

Mi sento afferrare per un braccio. È Isi che ci ha raggiunti.

Maya sta andando verso la sua amica che finge di essere sorpresa per questo regalo, come se gliene fregasse qualcosa.

«Hai visto?
Quasi peggio della flying machine.» mi sussurra all'orecchio, non suscita in me alcuna forma di sorriso.

Non riesco a lanciarmi come prima.

«Tutto okay Rick?» chiede.
«Sì.» mento.

***

RICK

Finalmente la serata è giunta alla propria fine e mi posso ritirare in coperta.
Non sono in stanza coi gemelli.

Solo con Liam e se mi va bene, sarà con Juliet da qualche parte a farsi "scuoiare".

Apro la porta udendo dei gemiti.
Chiudo gli occhi. Mi fermo.

Spero di no. Continuo a ripetermi.

Apro la porta e trovo la mora dai lunghi capelli lisci seduta sul gemello smidollato, quello che ha paura perfino della sua ombra.

Stanno scopando.

«Cazzo Liam!» sbraito e loro si fermano.
Juliet cerca di tirare il lenzuolo e Liam si sporge lanciandomi direttamente la scatola dei preservativi.

«Dammi un po' di tempo Rick!
Che cazzo!» indietreggio fino a chiudermi la porta alle spalle.

Porca puttana!

Torno sul ponte.
Il vomito mi sta salendo.
Di solito sono il protagonista delle vicende, non il terzo incomodo.

Mi siedo e prendo una lattina di Coca-Cola dal secchio di ghiaccio –ormai è acqua ma è comunque fredda– è tardi per qualsiasi genere di alcolico.
Mi siedo su un divano pulito, bevo e mi accendo una sigaretta.

«Posso?» chiudo gli occhi.

È il suo profumo che richiama l'odore dei lamponi.

Lo ha da circa una vita e negli anni è rimasto lo stesso.
Mescolato al profumo della sua pelle una volta finito di fare l'amore, per me simboleggiava il paradiso, ora, risveglia la guerra.

Questo dannato passato profuma ancora di lei, e io non la voglio più nella mia vita.

Maya mi toglie la sigaretta dalle dita, la mia sigaretta.
La fuma al posto mio.

«Non riesci a dormire?» prende posto al mio fianco fumando.

«Dillo alla tua amica che si sta scopando il mio amico su quello che dovrebbe essere il mio letto.» sorride.
Scuote il capo e si passa la lingua sui denti –un altro gesto che la caratterizza– di solito lo fa quando prova imbarazzo.

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⏰ Last updated: 2 days ago ⏰

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