Capitolo 7

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Pov's Crystal

Io e Davide ci svegliammo molto presto, ero felice di accompagnarlo da sua madre ma allo stesso tempo avevo paura..
E se gli infermieri ci avessero scoperti?

Andai in bagno e mi vestii,non potevo certo andare lì in pigiama.
Optai per una maglia a mezze maniche abbastanza larga con una fantasia della galassia, un paio di jeans neri leggermente strappati sulle ginocchia e delle vans nere. Legai i capelli in una coda alta e decisi di non truccarmi.

Quando uscii dal bagno Davide era già pronto, si era preparato molto prima di me.

Ci affacciammo dalla porta per controllare, per ora la via era libera.

Lui mi prese per mano e sorrise cercando di rassicurarmi. Sorrisi anche io, arrossendo leggermente per la mia mano stretta nella sua.

Ci incamminammo nei corridoi dell'ospedale, la maggior parte dei pazienti dormiva ancora profondamente, era ancora molto presto.

Riuscimmo ad uscire dall'ospedale senza essere visti, arrivati abbastanza lontano da quell'edificio chiamammo un taxi che arrivò poco dopo portandoci subito nel luogo in cui doveva esserci sua madre.

L'edificio era alquanto squallido e malandato, le pareti bianche erano ingiallite dal tempo.

Vidi Davide irrigidirsi alla vista di tutti i medici che giravano in quell'ospedale, nessuno di loro aveva un'aria amichevole.

'Hei riccio andrà tutto bene' cercai di rassicurarlo poggiando la mano sulla sua spalla.

Lui mi sorrise ed annuì poco convinto.

Arrivammo fuori la camera di sua madre.
'Entro prima io ok?' Chiesi, lui annui.

Bussai e senza aspettare risposta entrai aprendo lentamente la porta.

Sua madre era seduta sul letto, aveva gli occhi sgranati e lo sguardo perso, tremava.

'Tu chi sei?' Chiese guardandomi spaventata.

'Io sono Crystal signora, ma non deve avere paura, io non le farò del male, di me può fidarsi' le dissi poggiando una mano sulla sua gamba.

Lei mi sorrise, si fidava.

'Lei si ricorda di Davide?' Provai a chiederle.

Il sorriso sul suo volto scomparve.
'Certo che mi ricordo, lui mi faceva del male, é colpa sua se sono qui' mi disse spaventata.

'No non é cosi, Davide é suo figlio ci tiene tanto a lei e non le farebbe mai del male, guardi' le dissi dolcemente mostrandogli una foto in cui c'erano lei e Davide.

'Figlio mio' sussurrò mentre alcune lacrime le rigavano il viso.

'Lui é qui, vuole vederlo?' Chiesi dolcemente.

Lei annuì.

Mi avvicinai alla porta e aprendola leggermente dissi 'Davide puoi entrare'

Lui annuì prima di entrare, era agitato si vedeva.

'Mamma..' disse flebilmente guardando la donna che piangeva

'Davide, tesoro vieni qui' disse lei sorridendo tra le lacrime.

Anche Davide sorrise e si avvicinò a lei abbracciando delicatamente.

'Mi dispiace non averti riconosciuto davvero, io ero cosi spaventata ma tu non mi faresti mai del male, tu non sei lui' continuò sua madre passando la mano tra i ricci del figlio.

'Devi stare tranquilla ok? Non importa, le uniche cose che voglio sono vederti fuori di qui il prima possibile e che tu smetta di piangere hai già sofferto abbastanza, non sopporto vederti cosi' le disse Davide guardandola negli occhi posando le sue mani sulle spalle della madre.

Sorrisi, allora era quello il vero Davide.
Era la persona più dolce e sensibile che avessi conosciuto solo che il suo passato l'avevano portato a chiudersi in se stesso e a nascondersi dietro una maschera di stronzo e scontroso.

'La tua ragazza é davvero carina sai?' Disse sua madre indicandomi.
Entrambi arrossimmo.

'No mamma che dici? Lei non é la mia ragazza, é una mia amica, una mia compagna di stanza in... ospedale' le rispose Davide imbarazzato.

'Ospedale?' Chiese sua madre guardandolo preoccupata.

'Beh si, credo di avere qualcosa al cuore ma nulla di grave per ora' cercò di sorridere il riccio.

'Oh cazzo!' Li interruppi guardando l'orario sul mio cellulare, era tardissimo.

Davide mi guardò confuso.

'É tardissimo Davide' gli dissi

'Mamma noi ora dobbiamo andare ma ti prometto che verrò a trovarti il più possibile' disse il riccio abbracciandola.

'Tranquillo tesoro' lo rassicurò posandogli un bacio tra i capelli

'Tieni questo' disse lui togliendosi un bracciale nero e mettendolo al polso della madre.
Lei sorrise e noi uscimmo.

'Sai che siamo nei guai vero?' Dissi al riccio.
'Tranquilla rossa, con la Lisandri me la vedo io' mi rassicurò lui.

'Comunque mi dispiace per il bacio di ieri notte io-' lo interruppi dicendo 'tranquillo riccio non importa'

Ma come non importa? Tu di quei baci ne vorresti altri 100 Crystal

Ignorai la mia coscienza e scendemmo dal taxi.

Pov's Davide

Entrammo in ospedale e trovammo tutti i braccialetti ad aspettarci con la Lisandi.

Fantastico.

'Ragazzi eccovi, é da ore che vi stiamo cercando' disse Toni

La Lisandri lo zittì.

'Ma dove credevate di andare eh?
Vi ricordo che siete in un ospedale non in luna di miele, dovrò prendere seri provvedimenti stavolta'

'Se devi prendertela con qualcuno lo faccia con me, é stata una mia idea' dissi sperando di evitare dei guai a Crys.

'Ma fuori c'eravate entrambi no?' Chiese la dottoressa scrutandoci attentamente.

'Certo, stronza com'é figurati se lascia passare qualcosa' mi lasciai sfuggire.

'Ma con chi credi di parlare? Sappi che non puoi fare quello che ti pare il tuo cuore non regge gli sforzi e lo sai' si infuriò la Lisandri

'Certo! Solo perché ho un cuore di merda tutti qui si dimenticano del fatto che io sia un ragazzo normale, ma vaffanculo!' Urlai prima di allontanarmi, mi fermai a metà strada.
L'aria iniziò a mancarmi sempre di più, portai le mani alla gola e aprii la bocca cercando di inalare più aria possibile.

L'ultima cosa che ricordo fu un dolore atroce al petto, più precisamente all'altezza del cuore, poi il buio.

Hello guys
Spero che il capitolo mi sia piaciuto scusate gli eventuali errori cercherò di aggiornare il prima possibile.
Alla prossima.

-Crystal

Braccialetti Rossi|| Davide e CrystalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora