Prologo

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6 mesi.
6 fottuti mesi che sono rinchiusa in questo ospedale.
Scusate non mi sono ancora presentata: sono Crystal ho 15 anni, non sono bella, ho dei banalissimi capelli rossi e lisci ed occhi di un verde chiaro e brillante.
Sono ricoverata in questo ospedale da ormai 6 mesi per problemi respiratori.
La mia famiglia?
É composta soltanto da me e mio padre, mia madre é solo una stronza, che ha abbandonato me e mio padre per il primo uomo che é capitato.

Quella mattina mi svegliai abbastanza presto, la ragazza che divideva la stanza con me era stata dimessa il giorno prima quindi ero dinuovo sola.
I miei pensieri furono interrotti dalla Lisandri che entrò in camera con una faccia tutt'altro che rassicurante.
'Brutte notizie?' Chiesi alla dottoressa senza neanche guardarla in viso.
'Brutte notizie.' Affermò lei.
'Sono peggiorata eh?' Chiesi dinuovo stavolta guardandola diritto negli occhi.
'Non sono qui per i tuoi problemi respiratori' disse lei accarezzandomi i capelli, la guardai confusa e lei mi porse una lettera ed una scatola.
Aprii la lettera e le parole che c'erano scritte mi spiazzarono:

'Ciao principessina,
Quando leggerai queste parole io non ci sarò più.
Stanotte mi sono sentito male e sono stato ricoverato nell'ospedale dove sei tu, non arrabbiarti se non te l'ho detto prima ma non volevo darti altre preoccupazioni.
Mi é stato diagnosticato un tumore al cervello, troppo esteso e in una parte piuttosto complicato per essere operato. I dottori dicono che ho solo poche ore di vita, ore che ho utilizzato per scriverti le mie ultime parole e per raccogliere quanto ho di più prezioso da donarti.
Alla mia morte e quando sarai dimessa sarai affidata agli zii John e Kate che sono sicuro, ti ameranno come fossi figlia loro.
Non essere triste tesoro, e continua la tua battaglia, continua a lottare come hai sempre fatto, perché tu sei la mia piccola guerriera.
Ricorda che sei la persona che ho amato di più in vita mia.
Sempre con te.
Il tuo eroe, papà.
P.s troverai tutto ciò che ti ho donato nella scatola.'

Mentre leggevo quella lettera, le lacrime rigavano il mio volto senza più fermarsi. Mio padre era morto e stavolta io ero davvero sola.
'Mi dispiace piccola, davvero' disse la Lisandri prima di andarsene.
La ignorai completamente, in quel momento volevo solo sparire, o meglio, morire.

Braccialetti Rossi|| Davide e CrystalDove le storie prendono vita. Scoprilo ora