1. Primo Capitolo

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Louis si arrese. 

Diede una sigaretta a Zayn e salirono entrambi sul loro albero.

Louis amava stare lì, Louis pensava molto.

Sarebbe potuto sembrare strano detto da un ragazzo che di libera non dovrebbe
avere avuto neanche la scelta della pettinatura, ma era così.

Per stare alla St. Charles dovevi resettare il cervello, annullare i pensieri,

dimenticare la tua persona. Il primo giorno alla St. Charles, Louis pianse.

Non ne andava fiero, ma si rese conto non appena gli diedero la divisa
che la sua vita sarebbe stata sospesa.

E mentre fuori, nel 1981 la vita andava avanti, i ragazzi uscivano più tardi,
la longevità della vita allungava, i piercing diventavano colorati e i giradischi trasmettevano solo rock 'n roll,
Louis rimaneva nella sua bolla di finta cultura e falsi divertimenti.

Sua mamma sosteneva che fosse importante avere una buona istruzione, per diventare qualcuno.
Ma una buona istruzione si sarebbe potuta avere in una scuola privata normale,
non in quella sorta di carcere con i lampadari di cristallo e i pavimenti in marmo.

Così, in quello sfarzo eccessivo, Louis cercava di rimanere a galla. Certamente, non solo. I suoi compagni di sventure erano pochi, in realtà.
Ma erano quelli che contavano, non solo per lui, per tutti.

Sia chiaro, contare non era inteso come ricchezza o popolarità, contavano e basta.
Liam era senza dubbio il più vicino al ragazzo, non ne aveva mai abbastanza di nulla.

Le pagine dei libri erano sempre troppo poche,
il cibo che mangiavano sempre troppo calorico,
gli amici sempre troppo indietro,
ma non ne aveva mai abbastanza di Louis e Zayn.

Zayn, invece, era una troia. Non nel senso amichevole, certo, per quanto la parola troia possa essere amichevole.
Probabilmente, Zayn Maik si era girato tutti i ragazzi più ricchi della scuola.
Louis compreso, ma quella fu un'altra situazione.

Zayn era bello, i suoi genitori erano petrolieri, lui amava lo sfarzo e il lusso e quindi si permetteva qualche sfizio.
Anche Jamie non era niente male, era l'ultimo arrivato nella cerchia stretta.

Ma Jamie era un piromane. Si divertiva a bruciare le cose e vederle sbriciolarsi davanti i suoi occhi.
Louis amava il silenzio che i suoi amici gli concedevano quando fumava,
gli permettevano di pensare qualsiasi cosa volesse pensare.

Ma il suo ''amico di tiro'' preferito, una parola in codice inventata da Louis per parlare di fumo in pubblico, lasciando intendere il poligono di tiro, attività che avrebbero praticato con i loro parenti prima della caccia alla volpe, senza dubbio era Zayn.

Lui stava in silenzio davvero, non era il silenzio di Jamie in bagno o quello di Liam durante la pausa,
Zayn era l'unico a fare quel silenzio che non ti lascia il rimpianto di esserti perso un discorso.
Ma non quel giorno, sull'albero più alto dell'istituto più prestigioso di Londra.

"Lou." iniziò il moro, sporgendosi appena verso l'amico e tenendo stretta la sigaretta tra le labbra.
Un fastidiosissimo uccellino cinguettava qualche ramo sopra di loro,
Louis poteva percepire l'odore di fine estate, i rumori delle foglie che cadevano a terra e pestate
da qualche ragazzino agitato che cercava di correre.

"Zayn..." disse Louis, con una nota di disappunto nella voce che sperava azzittisse l'amico.
Louis odia parlare mentre fuma. Non ha alcun senso fare più cose contemporaneamente.
"Sta arrivando un ragazzo nuovo, sai com'è" butta fuori il fumo schiudendo semplicemente il labbro inferiore
"pensavo ti interessasse, visto che sarà il tuo compagno di stanza." No.

Inertia × Larry × Ziam /Incompleta/Where stories live. Discover now