Sebbene Carl avesse senza dubbio ricevuto ciò che si meritava, quando fu il momento della festa di James io ero ancora incazzata. E ho cercato conforto nel primo idiota ubriaco che ho trovato - Malfoy. Ha raccontato le solite stronzate sconnesse su quanto io fossi "troppo bella per Carl" e "lui non sa quanto è stato fortunato" ad avermi.

Bla Bla Bla.

Ma per qualche ragione, le balle hanno avuto effetto su di me. Non mi era mai successo prima, ma ero colta di sorpresa dal fatto che il ragazzo che mi aveva spudoratamente ignorata da quando eravamo al primo anno, ora mi stesse parlando, mi stesse confortante, stesse flirtando con me. E, prima che me ne rendessi conto, ci stavamo baciando.

E lui era un buon baciatore. Posso ancora ricordare quanto fosse bravo - e questo qualcosa vorrà dire, dato che la maggior parte del tempo a malapena ricordo quanti anni ho.

Poi, la successiva cosa di cui mi resi conto, eravamo nel mio dormitorio, che goffamente ci strappavamo a vicenda i vestiti di dosso. Mi ricordo che mi sentivo terribilmente agitata, ma che non ero in grado di fermare quello che stava accadendo. Era come se ci fosse un istinto animale parte di me che eclissava completamente il mio buon senso e la mia razionalità. Al momento non stavo nemmeno pensando alle precauzioni che dovrebbero essere prese prima di fare sesso. Insomma, non avevo mai fatto sesso prima! Ma apparentemente Malfoy sapeva cosa stava facendo, perciò ho lasciato che fosse lui a prendere il comando.

Ora me ne pento.

Non ci siamo più parlati dopo un momento di puro imbarazzo. Abbiamo entrambi concordato di non parlarne con nessuno - penso che sentissimo tutti e due il disagio per ciò che era appena successo. E così, dopo quella notte, tornammo al nostro solito ignorarci l'un l'altro.

Naturalmente, sta diventando notevolmente più difficile ora che sono incinta di suo figlio.

Sono seduta in sala comune leggendo "Il Miglio Verde" di Stephen King e mi sento come se fossi io nel braccio della morte, aspettando di soccombere al mio terribile destino. Ma mi sembra che morire sarebbe molto più semplice.

Dom arriva attraverso il buco del ritratto con la sua borsa buttata sulla spalla. Si siede accanto a me, scuote all'indietro i suoi biondi capelli che profumano di fragola, e tira fuori un pacchetto delle migliori gelatine di Mielandia. Mi indica la confezione, offrendomene una silenziosamente. Io scuoto la testa. Sospira e mi guarda con uno sguardo familiare negli occhi - vuole dei pettegolezzi. Io sospiro di rimando per dirle che non ne ho nessuno. Lei annuisce con il capo consapevolmente, si dà una pacca sulle ginocchia, prende la sua borsa ed esce impettita dal dormitorio.

E io realizzo che ho appena avuto una conversazione con mia cugina totalmente in silenzio.

Cosa che accade abbastanza spesso, a pensarci bene.


***

Sono passati tre giorni e sei ore da quando ho fatto quel test di gravidanza. Negli ultimi tre giorni e sei ore ho pianto cinquantatrè volte in totale. Bastano davvero le più piccole cose per farmi scoppiare...

"Hey Rossa," dice James appena ci sediamo in sala comune per fare i compiti.

"Perchè tu mi odi così tanto?" urlo io, e corro via dalla sala comune, fuori dal buco del ritratto, lasciando dietro di me un James davvero molto spaventato.

Cammino per il castello, aspettando di trovare qualcuno infrangere una piccola regola, in modo da poterlo punire. Lucido con la manica la mia spilla da prefetto, come se le ditate la rendessero meno intimidatoria.

"Mi scusi," dice una piccola ragazza Tassorosso. "Non riesco a trovare la Torre Nord!"

Perfetto.

DelicateWhere stories live. Discover now