~Chapter eight~

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Le due ragazze, come promesso, si rincontrarono il prima possibile alla radura. Katharine non era nemmeno tornata a casa, era direttamente partita con la bici per quel posto incantato. Quel posto che l'aveva fatta, ora l'aveva capito, innamorare di Anabel. Certo, non era stato solo quello, ma di sicuro aveva contribuito maggiormente. Arrivata alla radura Katharine aspettò impazientemente Anabel. Non vedeva l'ora di riassaporare quelle dolci labbra. Finalmente, passato un po' di tempo, il nitrito di Pearl annunciò l'arrivo della ragazza. "Hey, scusami il ritardo davvero ma ho dovuto rassicurare quel pezzo di merda di William e..." Katharine non le lasciò nemmeno il tempo di finire di parlare che la tirò a sé e la baciò nuovamente. Anabel questa volta non si staccò, certa che nessuno le avrebbe viste, e si abbandonò a quel bacio. Anabel prese il viso della ragazza tra le mani e accentuò quello sfioramento di labbra trasformandolo pian piano in un bacio sempre più passionale. Poi invertì i ruoli, capovolgendo Katharine e distendendola sul morbido prato. Iniziò a giocherellare con i suoi capelli lisci, morbidi come la seta, mentre la baciava con più foga. Dio, quante volte aveva sognato di farlo. Iniziò poi a sbottonarle il corpetto scoprendo i suoi piccoli seni, perfettamente rotondi e candidi come la sua pelle, e le lasciò vari segni violacei dal collo alla scollatura. Con il suo dito seguì ogni loro linea provocando a Katharine piccole scosse di brividi ad ogni sfioro. La guardò dritta negli occhi, in segno di approvazione, poi si avventò su quei meravigliosi seni iniziando a baciarli e succhiarli. La ragazza gemette dal leggero dolore e intanto pensava alle conseguenze che sarebbero avvenute in seguito. Avrebbero scoperto di loro? Come l'avrebbe presa sua madre? *Di sicuro non in modo positivo* si rispose. E Darren? Oh, Darren avrebbe sfoderato il peggio di sé, poco ma sicuro. Nel frattempo Anabel si era già spinta più in basso, senza che Katharine se ne accorgesse, ed era intenta a slacciarle la sua ampia gonna ricamata a mano dalla sua cara nonnina. "Al tuo futuro marito piacerà da impazzire, vedrai" le disse quel giorno porgendole la morbida gonna color grigio tempesta. *Oh nonnina, se solo sapessi...* si ritrovò a pensare con un risolino. Dal giorno in cui era venuta a mancare qualcosa in lei era cambiato; si ripeteva sempre le ultime parole proferitele in punto di morte: "Bambina mia, ricordati sempre di inseguire il tuo cuore, non sottostare a tutti gli ordini che ti vengono imposti. Sii libera di essere ciò che vuoi". A quel pensiero la ragazza invertì le posizioni e Anabel si ritrovò improvvisamente sotto di lei. Con la stessa audacia dimostrata pochi minuti fa, Katharine slacciò i bottoni del corsetto bianco panna di Anabel lasciandole nudi i suoi grandi e prorompenti seni. Prese poi a leccarli con foga e a giocherellare con i suoi capezzoli pizzicandoli con le sue sottili dita, suscitando una serie incontrollata di gemiti di Anabel. "Ehi, v-vacci piano duchessina". Ma Katharine non voleva fermarsi. Si abbassò rapidamente con la testa davanti all'apertura della gonna e in un secondo quella gonna si ritrovò per terra, assieme agli altri indumenti; a coprire Anabel ora erano solo un paio di mutandine bianche di pizzo. Poi cominciò a lasciare piccoli baci caldi e umidi lungo tutto il corpo fino a ritrovarsi con la testa tra le sue gambe. Anabel cercò di invertire nuovamente le posizioni ma non ci riuscì. Katharine teneva ben salde le sue cosce, intenta a non lasciarla e con un rapido movimento tolse le mutandine dal corpo della ragazza. Ora Anabel era completamente nuda, come una tela di un pittore dipinta in alcuni punti da cerchietti rosso-violacei. Katharine sfiorò con il suo nasino perfetto le sottili pieghe davanti al suo viso provocando ad Anabel infinite scosse di piacere. Come prima aveva fatto la rossa, guardò nei suoi occhi in cerca di approvazione e, una volta ricevuta, si avventò sulle grandi labbra della ragazza, iniziando a leccarle leggermente. Ma bastava e avanzava per Anabel, che iniziò a gemere pesantemente. Katharine, intanto impegnata con la bocca, portò la mano libera alla bocca di Anabel e gliela tappò, per paura di essere comunque sentite. La rossa capì il messaggio e si zittì, continuando però a gemere dal piacere. Quando Katharine ebbe finito Anabel era un fascio di nervi saltellanti. La mora si alzò, pensando avessero finito, ma non avevano nemmeno iniziato per l'altra ragazza. Infatti, la rossa re-invertì i ruoli e in un attimo si ritrovò sopra di lei. La fece distendere per terra, l'erba che solleticava la pelle nuda di Katharine. Poi, Anabel si posizionò proprio sopra la sua intimità e iniziò pian piano a sfregare con la propria. A quel punto fu Katharine a iniziare a gemere forte, così Anabel si avvicinò a lei e la baciò, mentre continuava a premere. Continuarono così per un periodo che sembrò loro infinito e finirono quando entrambe gemettero il nome dell'altra. Poi, esauste, si accasciarono sul prato e si accoccolarono, soddisfatte.

Tornata a casa, per una volta Katharine era felice. Felice di quello che era successo tra lei e Anabel, felice di aver finalmente dato pace alla sua testa e ai suoi pensieri. Ma quella felicità svanì nel momento esatto in cui si ritrovò davanti Darren. La cintura di nuovo in mano. Questo voleva dire solo dolore. Puro e semplice dolore. "Dimmi dove sei stata per TUTTO il giorno e forse ti risparmierò la punizione..." Katharine tornò a essere la ragazza timida e insicura di prima, ma soprattutto era spaventata. Spaventata a morte da quegli occhi iniettati di sangue che si ritrovava davanti e che la fissavano impazientemente. Darren sospirò, forse per calmarsi. "Dimmi. Dove. Cazzo. Sei stata!" E all'ultimo alzò la voce, alzandosi lui stesso dalla sedia sulla quale era seduto. "I-io..." "I-io..." la imitò suo marito. "Sentiti, non riesci nemmeno a parlare normalmente." Un respiro. "Non te lo ripeterò un'altra volta." Un altro respiro. "Dove cazzo sei stata?" Katharine non sapeva cosa dire. Era terrorizzata e paralizzata. "Tempo scaduto..." e dicendo questo Darren iniziò a sbattere la cintura su Katharine. Prima piano, poi sempre più velocemente e forte. La ragazza si buttò a terra e iniziò a contorcersi dal dolore. Ma questa volta, l'uomo non si mosse di una virgola. Continuò a percuoterla, costantemente, senza mai fermarsi...

If only we couldTempat di mana cerita hidup. Terokai sekarang